Malawi
Africa
Protettorato britannico col nome di Nyasaland dal 1891, poi annesso ai possedimenti inglesi della Rhodesia (oggi Zambia e Zimbabwe), il Malawi si rese indipendente nel 1964 sotto la guida di Hastings Kamuzu Banda, fondatore del Nyasaland African Congress - oggi Partito del Congresso del Malawi (MCP) - successivamente autoproclamatosi “Presidente a vita”. Dopo un trentennio di governo a partito unico, il Paese tenne le prime elezioni multipartitiche nel 1994 e si diede una costituzione l’anno seguente. Salì al potere Bakili Muluzi (Fronte Democratico Unito - UDF) che ripristinò le libertà civili, processò Banda e avviò riforme strutturali e liberalizzazioni economiche. Muluzi fu rieletto nel 1999, ma nel 2004 divenne presidente Bingu wa Mutharika (Partito Democratico Progressista - DPP). Riconfermato nel 2009, Mutharika è morto nell’aprile 2012. Ha assunto il suo posto il vicepresidente Joyce Banda, oggi secondo presidente donna in carica nel continente africano e fondatrice del Partito del Popolo (PP).
Il Malawi è uno dei Paesi più densamente popolati e meno sviluppati del continente africano. L'economia si basa essenzialmente sui settori agricolo, forestale e della pesca (che coprono circa l’85% delle esportazioni e impiegano l’80% della popolazione). Le principali produzioni sono: granturco, tabacco e altre colture come la patata dolce, i fagioli, il riso, la cassava e gli arachidi, sfruttati anche per il settore manifatturiero. La restante industria si basa su: cemento, sementi, fertilizzanti e stoffe. Le principali esportazioni riguardano: tabacco, tè e zucchero, destinato soprattutto ai mercati dell’UE. Il settore minerario è poco sviluppato, anche se esistono giacimenti di bauxite, asbesto, grafite, uranio e qualche giacimento di pietre preziose. Nel 2005 il governo ha dato avvio a una serie di misure disciplinari nel settore finanziario che hanno consentito al Paese di ricevere un ingente prestito da parte del Fondo Monetario Internazionale, tuttavia dal 2009 l'economia del Malawi ha subito un pesante arresto e un consistente ammanco di valuta estera. Gli investimenti sono crollati di oltre il 20% e i donatori internazionali hanno interrotto ogni prestito dal 2011. Solo di recente il governo della Presidente Banda ha riallacciato relazioni con l'FMI. Ciononostante la situazione economica resta drammatica, con un'inflazione schizzata al 21% nell'ultimo anno, con una povertà diffusa e carenza di elettricità e di carburante.
Nonostante le pessime condizioni economiche in cui versa il Paese e l’aumento di tensioni sociali dovute a scioperi e malcontento generalizzato, la situazione politica può dirsi relativamente stabile in Malawi. Permangono questioni di confine irrisolte con la Tanzania, che a fasi alterne possono causare tensioni e controversie locali (incluso il blocco temporaneo del passaggio di frontiera). In linea di massima, il Paese non risulta comunque a rischio terrorismo. La micro-criminalità è piuttosto consistente e a danno soprattutto degli stranieri. Le aree più pericolose sono Lilongwe, Blantyre e le maggiori città, dove è molto alto il numero di incidenti stradali. Non è diffuso, invece, il crimine organizzato, nonostante i confini facilmente valicabili favoriscano il traffico di esseri umani, la migrazione illegale, il transito di droga verso il Sudafrica e altre attività criminali di frontiera. L’assistenza medica, ben al di sotto degli standard occidentali, è garantita solo nelle maggiori città. Tutto il Paese è soggetto a disastri naturali: siccità, piogge torrenziali, tifoni.
Capitale: Lilongwe
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 118.484 km²
Popolazione: 16.777.547
Religioni: cristiana (83%), islamica (13%)
Lingue: inglese (ufficiale), chichewa, altre
Moneta: Kwacha (MWK)
PIL: 900 USD
Livello di criticità: Medio
Protettorato britannico col nome di Nyasaland dal 1891, poi annesso ai possedimenti inglesi della Rhodesia (oggi Zambia e Zimbabwe), il Malawi si rese indipendente nel 1964 sotto la guida di Hastings Kamuzu Banda, fondatore del Nyasaland African Congress - oggi Partito del Congresso del Malawi (MCP) - successivamente autoproclamatosi “Presidente a vita”. Dopo un trentennio di governo a partito unico, il Paese tenne le prime elezioni multipartitiche nel 1994 e si diede una costituzione l’anno seguente. Salì al potere Bakili Muluzi (Fronte Democratico Unito - UDF) che ripristinò le libertà civili, processò Banda e avviò riforme strutturali e liberalizzazioni economiche. Muluzi fu rieletto nel 1999, ma nel 2004 divenne presidente Bingu wa Mutharika (Partito Democratico Progressista - DPP). Riconfermato nel 2009, Mutharika è morto nell’aprile 2012. Ha assunto il suo posto il vicepresidente Joyce Banda, oggi secondo presidente donna in carica nel continente africano e fondatrice del Partito del Popolo (PP).
Il Malawi è uno dei Paesi più densamente popolati e meno sviluppati del continente africano. L'economia si basa essenzialmente sui settori agricolo, forestale e della pesca (che coprono circa l’85% delle esportazioni e impiegano l’80% della popolazione). Le principali produzioni sono: granturco, tabacco e altre colture come la patata dolce, i fagioli, il riso, la cassava e gli arachidi, sfruttati anche per il settore manifatturiero. La restante industria si basa su: cemento, sementi, fertilizzanti e stoffe. Le principali esportazioni riguardano: tabacco, tè e zucchero, destinato soprattutto ai mercati dell’UE. Il settore minerario è poco sviluppato, anche se esistono giacimenti di bauxite, asbesto, grafite, uranio e qualche giacimento di pietre preziose. Nel 2005 il governo ha dato avvio a una serie di misure disciplinari nel settore finanziario che hanno consentito al Paese di ricevere un ingente prestito da parte del Fondo Monetario Internazionale, tuttavia dal 2009 l'economia del Malawi ha subito un pesante arresto e un consistente ammanco di valuta estera. Gli investimenti sono crollati di oltre il 20% e i donatori internazionali hanno interrotto ogni prestito dal 2011. Solo di recente il governo della Presidente Banda ha riallacciato relazioni con l'FMI. Ciononostante la situazione economica resta drammatica, con un'inflazione schizzata al 21% nell'ultimo anno, con una povertà diffusa e carenza di elettricità e di carburante.
Nonostante le pessime condizioni economiche in cui versa il Paese e l’aumento di tensioni sociali dovute a scioperi e malcontento generalizzato, la situazione politica può dirsi relativamente stabile in Malawi. Permangono questioni di confine irrisolte con la Tanzania, che a fasi alterne possono causare tensioni e controversie locali (incluso il blocco temporaneo del passaggio di frontiera). In linea di massima, il Paese non risulta comunque a rischio terrorismo. La micro-criminalità è piuttosto consistente e a danno soprattutto degli stranieri. Le aree più pericolose sono Lilongwe, Blantyre e le maggiori città, dove è molto alto il numero di incidenti stradali. Non è diffuso, invece, il crimine organizzato, nonostante i confini facilmente valicabili favoriscano il traffico di esseri umani, la migrazione illegale, il transito di droga verso il Sudafrica e altre attività criminali di frontiera. L’assistenza medica, ben al di sotto degli standard occidentali, è garantita solo nelle maggiori città. Tutto il Paese è soggetto a disastri naturali: siccità, piogge torrenziali, tifoni.