Mauritania

Africa
Nel secolo XI la Mauritania era parte dello Stato islamico Almoravide, che aveva conquistato Ghana, Marocco e Algeria occidentale, e che dominò la Spagna musulmana fino alla metà del XII secolo. Tra il XII e il XV secolo, il Paese fu invaso dalle tribù beduine Magil. Quindi, portoghesi e spagnoli stabilirono insediamenti commerciali sulla costa. Seguirono i francesi, che riuscirono a ottenere il controllo dell’intera regione, creando il protettorato dell’Africa occidentale nel 1903. La Mauritania divenne colonia francese nel 1920 e, pur rimanendo nella sfera d’influenza della Francia, il 28 novembre 1960 ottenne la piena indipendenza come Repubblica islamica di Mauritania. Dal 1973 fa parte della Lega Araba. Nell’agosto 2008 un colpo di stato guidato dal generale Mohamed Ould Abdel Aziz ha rovesciato il Governo di Sidi Ould Cheikh Abdallahi, primo presidente della Mauritania democraticamente eletto l’anno precedente. Dal 2009 il nuovo Presidente è Abdel Aziz.
Considerato che l’80% del Paese è desertico, per secoli le uniche attività svolte dalla popolazione sono state l'allevamento nomade e l’agricoltura (che ancora oggi produce quasi un terzo del Pil), limitatamente alle oasi e alle zone irrigate intorno al fiume Senegal. Qui si coltivano principalmente cereali, riso e palma da dattero. Negli anni Sessanta del Novecento furono incentivati i trasporti, le comunicazioni e soprattutto il settore estrattivo minerario, che nel 1974 fu nazionalizzato. Oggi l’industria si concentra sulla lavorazione dei prodotti agricoli, zootecnici e del pesce, ma resta l’estrazione del ferro il vero punto di forza dell’economia del Paese – i cui principali giacimenti si trovano presso Fdéric e Zouèrat –, nonché l’unica voce dell’export insieme al pesce e al rame. Si estraggono, inoltre, gesso, fosfati e ilmenite. L’inflazione è al 6,5%.
Sebbene la Mauritania sia un Paese relativamente stabile, non può escludersi il verificarsi di proteste e scontri legati a tensioni di carattere politico. La minaccia del terrorismo è inoltre particolarmente elevata: gli attacchi sono per loro natura indiscriminati e potrebbero avere luogo anche in zone frequentate da turisti e stranieri. In particolare, vi è un elevato rischio di sequestro nelle aree al confine con il Mali, il Sahara occidentale e l’Algeria, dove è attiva la presenza di miliziani di Al Qaeda Maghreb Islamico. I livelli di criminalità sono ancora moderati, ma in costante aumento.
Capitale: Nouakchott
Ordinamento: Repubblica islamica
Superficie: 1.030.700 km²
Popolazione: 3.359.185
Religioni: islamica
Lingue: arabo (ufficiale), francese, wolof
Moneta: ouguiya (MRO)
PIL: 2.200 USD
Livello di criticità: Medio
Nel secolo XI la Mauritania era parte dello Stato islamico Almoravide, che aveva conquistato Ghana, Marocco e Algeria occidentale, e che dominò la Spagna musulmana fino alla metà del XII secolo. Tra il XII e il XV secolo, il Paese fu invaso dalle tribù beduine Magil. Quindi, portoghesi e spagnoli stabilirono insediamenti commerciali sulla costa. Seguirono i francesi, che riuscirono a ottenere il controllo dell’intera regione, creando il protettorato dell’Africa occidentale nel 1903. La Mauritania divenne colonia francese nel 1920 e, pur rimanendo nella sfera d’influenza della Francia, il 28 novembre 1960 ottenne la piena indipendenza come Repubblica islamica di Mauritania. Dal 1973 fa parte della Lega Araba. Nell’agosto 2008 un colpo di stato guidato dal generale Mohamed Ould Abdel Aziz ha rovesciato il Governo di Sidi Ould Cheikh Abdallahi, primo presidente della Mauritania democraticamente eletto l’anno precedente. Dal 2009 il nuovo Presidente è Abdel Aziz.
Considerato che l’80% del Paese è desertico, per secoli le uniche attività svolte dalla popolazione sono state l'allevamento nomade e l’agricoltura (che ancora oggi produce quasi un terzo del Pil), limitatamente alle oasi e alle zone irrigate intorno al fiume Senegal. Qui si coltivano principalmente cereali, riso e palma da dattero. Negli anni Sessanta del Novecento furono incentivati i trasporti, le comunicazioni e soprattutto il settore estrattivo minerario, che nel 1974 fu nazionalizzato. Oggi l’industria si concentra sulla lavorazione dei prodotti agricoli, zootecnici e del pesce, ma resta l’estrazione del ferro il vero punto di forza dell’economia del Paese – i cui principali giacimenti si trovano presso Fdéric e Zouèrat –, nonché l’unica voce dell’export insieme al pesce e al rame. Si estraggono, inoltre, gesso, fosfati e ilmenite. L’inflazione è al 6,5%.
Sebbene la Mauritania sia un Paese relativamente stabile, non può escludersi il verificarsi di proteste e scontri legati a tensioni di carattere politico. La minaccia del terrorismo è inoltre particolarmente elevata: gli attacchi sono per loro natura indiscriminati e potrebbero avere luogo anche in zone frequentate da turisti e stranieri. In particolare, vi è un elevato rischio di sequestro nelle aree al confine con il Mali, il Sahara occidentale e l’Algeria, dove è attiva la presenza di miliziani di Al Qaeda Maghreb Islamico. I livelli di criminalità sono ancora moderati, ma in costante aumento.

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