Mozambico

Africa
Dopo la conquista araba, il Mozambico diviene una secolare colonia portoghese in seguito all’arrivo di Vasco da Gama. Nel 1960 il risveglio di una coscienza nazionale prende corpo attraverso il Fronte per la Liberazione del Mozambico (Frelimo), gruppo d’ispirazione marxista che promuove la guerra d’indipendenza e che porterà il Mozambico a dichiarare l’autonomia il 25 giugno 1975. Samora Rachel, del Frelimo, diviene il primo presidente. Il Paese, poverissimo, sceglie l’allineamento con l’URSS. In risposta, nel 1981 si afferma il Renamo (Resistenza Nazionale Mozambicana), esercito anti-comunista che ingaggia, a partire dal 1977, una lunga guerra civile (in realtà una delle tante “guerre per procura” del periodo della Guerra Fredda) che mieterà quasi un milione di vittime. Dopo il 1989, gli aiuti economici russi e americani si arrestano progressivamente, portando i due fronti in lotta, il Frelimo e il Renamo, alla firma della pace nel 1992 e a una primitiva forma di democrazia multipartitica. Le prime elezioni del 1994 sanciscono la vittoria del Frelimo alle parlamentari e di Joaquim Chissano alle presidenziali, allora leader della stessa formazione politica. Alle ultime elezioni del 2009, il Frelimo si aggiudica ancora una volta la maggioranza e Armando Guebeza ottiene il secondo mandato da presidente.
A minare la pur importante crescita economica del Paese resta il passato di guerre civili, carestie e inondazioni che ne impediscono il vero decollo, ancorando l’intero sistema alle grandi compagnie estere e agli aiuti internazionali. La colonizzazione portoghese, del resto, non ha lasciato strutture né mezzi e manodopera qualificata. Inoltre, l’avanzamento della desertificazione e la diffusione rapida di epidemie sono ulteriori fattori che influenzano un’economia - basata essenzialmente sull’agricoltura e sullo sfruttamento di risorse minerarie - già di per sé molto fragile. L’agricoltura occupa circa l’80% della popolazione attiva e il settore più sviluppato è legato alla trasformazione dei prodotti agricoli: tabacco, cotone, olio, zucchero, anacardi. Importante il settore chimico e l’esportazione di alluminio. Il suolo è ricco di carbone, bauxite, fluorite, oro, rame, uranio, pietre preziose e gas naturale; ma l’attività estrattiva è limitata dalle scarse infrastrutture. Il Mozambico produce ed esporta energia elettrica. L’inflazione è al 13%.
La situazione politica mozambicana può definirsi al momento piuttosto stabile. Dal 1994 il Paese è entrato in una nuova era di consolidamento democratico, in cui Frelimo e Renamo rappresentano i protagonisti assoluti. La vittoria alle ultime elezioni di Armando Guebuza, tra i fondatori del Frelimo, ha riconfermato la supremazia del partito nella vita politica del Paese. La corruzione e la limitata libertà di informazione restano questioni irrisolte. Il rischio di essere obiettivo di attacchi terroristici è piuttosto basso, ma in prossimità dei luoghi frequentati da espatriati e presso le strutture diplomatiche e governative il livello di cautela deve essere sempre molto alto. Maputo è il grande centro politico, economico e sociale: qui la povertà resta il fattore di maggior rischio nell’esplosione di proteste improvvise e talvolta violente.
Capitale: Maputo
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 799.380 km²
Popolazione: 24.691.000
Religioni: cattolica e protestante (28%)
Lingue: portoghese (ufficiale), emakhuwa
Moneta: Metical (MZM)
PIL: 1.100 USD
Livello di criticità: Alto
Dopo la conquista araba, il Mozambico diviene una secolare colonia portoghese in seguito all’arrivo di Vasco da Gama. Nel 1960 il risveglio di una coscienza nazionale prende corpo attraverso il Fronte per la Liberazione del Mozambico (Frelimo), gruppo d’ispirazione marxista che promuove la guerra d’indipendenza e che porterà il Mozambico a dichiarare l’autonomia il 25 giugno 1975. Samora Rachel, del Frelimo, diviene il primo presidente. Il Paese, poverissimo, sceglie l’allineamento con l’URSS. In risposta, nel 1981 si afferma il Renamo (Resistenza Nazionale Mozambicana), esercito anti-comunista che ingaggia, a partire dal 1977, una lunga guerra civile (in realtà una delle tante “guerre per procura” del periodo della Guerra Fredda) che mieterà quasi un milione di vittime. Dopo il 1989, gli aiuti economici russi e americani si arrestano progressivamente, portando i due fronti in lotta, il Frelimo e il Renamo, alla firma della pace nel 1992 e a una primitiva forma di democrazia multipartitica. Le prime elezioni del 1994 sanciscono la vittoria del Frelimo alle parlamentari e di Joaquim Chissano alle presidenziali, allora leader della stessa formazione politica. Alle ultime elezioni del 2009, il Frelimo si aggiudica ancora una volta la maggioranza e Armando Guebeza ottiene il secondo mandato da presidente.
A minare la pur importante crescita economica del Paese resta il passato di guerre civili, carestie e inondazioni che ne impediscono il vero decollo, ancorando l’intero sistema alle grandi compagnie estere e agli aiuti internazionali. La colonizzazione portoghese, del resto, non ha lasciato strutture né mezzi e manodopera qualificata. Inoltre, l’avanzamento della desertificazione e la diffusione rapida di epidemie sono ulteriori fattori che influenzano un’economia - basata essenzialmente sull’agricoltura e sullo sfruttamento di risorse minerarie - già di per sé molto fragile. L’agricoltura occupa circa l’80% della popolazione attiva e il settore più sviluppato è legato alla trasformazione dei prodotti agricoli: tabacco, cotone, olio, zucchero, anacardi. Importante il settore chimico e l’esportazione di alluminio. Il suolo è ricco di carbone, bauxite, fluorite, oro, rame, uranio, pietre preziose e gas naturale; ma l’attività estrattiva è limitata dalle scarse infrastrutture. Il Mozambico produce ed esporta energia elettrica. L’inflazione è al 13%.
La situazione politica mozambicana può definirsi al momento piuttosto stabile. Dal 1994 il Paese è entrato in una nuova era di consolidamento democratico, in cui Frelimo e Renamo rappresentano i protagonisti assoluti. La vittoria alle ultime elezioni di Armando Guebuza, tra i fondatori del Frelimo, ha riconfermato la supremazia del partito nella vita politica del Paese. La corruzione e la limitata libertà di informazione restano questioni irrisolte. Il rischio di essere obiettivo di attacchi terroristici è piuttosto basso, ma in prossimità dei luoghi frequentati da espatriati e presso le strutture diplomatiche e governative il livello di cautela deve essere sempre molto alto. Maputo è il grande centro politico, economico e sociale: qui la povertà resta il fattore di maggior rischio nell’esplosione di proteste improvvise e talvolta violente.