Corea del sud

Asia dell'est
Aggiornata a Maggio 2017 - Il controllo giapponese sulla penisola coreana durò dal 1910 fino al 1945, data della resa incondizionata nipponica durante la seconda guerra mondiale, quando la penisola si trovò invasa da truppe statunitensi e sovietiche. Per spartirsi il controllo, le due superpotenze stabilirono allora di suddividere il territorio in due parti e in due differenti Stati, all’altezza del trentottesimo parallelo. Al Nord si instaurò così un regime comunista, con a capo Kim Il-Sung, che diede vita alla Repubblica Democratica Popolare di Corea. Mentre al Sud, in seguito a votazioni democratiche, fu eletto come Presidente della Repubblica di Corea Syngman Rhee, capo di uno dei primi governi riconosciuti dalle Nazioni Unite. Nonostante la suddivisione, l’influenza comunista, l’indiretto controllo di Stalin e il placet di Mao Tse-tung rafforzarono le convinzioni di Kim Il-Sun, il cui esercito nel 1950 diede inizio alla guerra coreana con l’invasione della Corea del Sud. Solo grazie all’intervento del Consiglio di Sicurezza dell’ONU – dopo tre anni di guerra e 4 milioni di vittime – si arrivò all’armistizio di Panmunjeom nel 1953, con l’inizio della demilitarizzazione della Penisola. Nel 1960, in seguito alla perdita di consenso popolare, Syngman Rhee fu costretto alle dimissioni e – dopo una breve parentesi che vide al potere Yun Po-Sun – un colpo di stato portò a capo del Paese il generale Park Chung-Hee, fino al 1979, anno del suo assassinio. Quelli di Chung-Hee furono anni importanti per la crescita economica del Paese. Nel 1980 un nuovo golpe portò alla presidenza il generale Chun Doo-hwan ma andò crescendo il malcontento generalizzato della popolazione finché, nel 1987, venne ripristinato il multipartitismo ed eletto presidente, l'anno seguente, il democratico Roh Tae-Woo. Da allora si sono succeduti vari presidenti con un background civile e non più militare, e sono stati avviati dialoghi con il presidente della Corea del Nord, che hanno portato alla firma di un accordo di Pace nell’ottobre 2007. Tuttavia, eventi sporadici provocano ancora tensioni tra i due paesi, spesso lungo la linea di confine tra le due Coree: come i colpi di fuoco sparati dalla Corea del Nord contro attivisti sudcoreani durante una manifestazione anti Kim Jong-un; o il lancio di missili a raggio corto nord coreani in occasione delle esercitazioni militari tra Sud Corea e Stati Uniti. Nel dicembre 2012 è stata eletta alla presidenza la figlia di Park Chung-Hee, Park Geun-hye. Il 9 dicembre 2016 la presidente è stata però accusata di corruzione. La questione ha creato un clima di forte sdegno collettivo da parte dei cittadini che hanno organizzato manifestazioni oceaniche a Seul, affinché la premier rassegnasse le dimissioni. La presidente Park è stata rimossa attraverso la procedura d’impeachment da parte del Parlamento e nel marzo del 2017 la Corte costituzionale ha sancito la cessazione del suo mandato. Le elezioni del 9 maggio hanno decretato la vittoria di Moon Jae-in (con il 40%), candidato del Partito Democratico.
L’influenza giapponese prima e americana poi, hanno offerto alla Corea del Sud effetti positivi nel Novecento, sia per quanto riguarda le infrastrutture del Paese sia per l’evoluzione industriale e tecnologica. Se il comparto agricolo produce grandi colture di riso, cereali, mais e ginseng e le flotte mercantili coreane consentono rilevanti risultati nel comparto ittico, oggi sono però l’industria e l'alta tecnologia le vere risorse del Paese. In particolare, l'elettronica e le telecomunicazioni (vedi Samsung), stanno conoscendo un vero e proprio boom. Di primaria importanza anche l’industria meccanica, soprattutto automobilistica, e la cantieristica navale, che contendono al Giappone il primato asiatico nel settore. Anche le grandi opere coreane sono una realtà in crescita, soprattutto per quanto riguarda il mercato estero. Dal sottosuolo, inoltre, si estraggono rilevanti quantità di minerali: oro, argento, grafite, rame, manganese, piombo.
La Corea del Sud mostra un rischio medio: ha una situazione politica tendenzialmente tranquilla, un rischio criminalità simile alle grandi città europee e un rischio terrorismo poco rilevante. Tuttavia, i rapporti con la confinante Corea del Nord, al netto dell’armistizio in vigore dal 1953, potrebbero destare gravi preoccupazioni laddove si verificasse un deterioramento repentino della tregua tra i due Paesi, evento non prevedibile. Non è quindi possibile escludere a priori, un conflitto o un’invasione da parte della Repubblica del Nord. A partire dal 2009 test nucleari effettuati da Pyongyang hanno acuito le tensioni e nel 2010 ha sequestrato un vascello di proprietà della Corea del Sud e portato un attacco contro l’isola di Yeonpyeong, dove un bombardamento a colpi di artiglieria ha provocato la morte di alcune persone. SI segnala come il neo-eletto Moon Jae-in voglia riportare Pyongyang sul tavolo delle trattative affinché la Corea del Nord sospenda il suo programma nucleare. Posizione fortemente voluta da Stati Uniti e Cina che contano su Seul come mediatore tra il minaccioso presidente nordcoreano e il resto del mondo.
Capitale: Seoul
Ordinamento: Repubblica parlamentare
Superficie: 99.720 km²
Popolazione: 48.860.500
Religioni: cristiana (26%), protestante (20%)
Lingue: coreano, inglese
Moneta: won sudcoreano (KRW)
PIL: 32.400 USD
Livello di criticità: Basso
Aggiornata a Maggio 2017 - Il controllo giapponese sulla penisola coreana durò dal 1910 fino al 1945, data della resa incondizionata nipponica durante la seconda guerra mondiale, quando la penisola si trovò invasa da truppe statunitensi e sovietiche. Per spartirsi il controllo, le due superpotenze stabilirono allora di suddividere il territorio in due parti e in due differenti Stati, all’altezza del trentottesimo parallelo. Al Nord si instaurò così un regime comunista, con a capo Kim Il-Sung, che diede vita alla Repubblica Democratica Popolare di Corea. Mentre al Sud, in seguito a votazioni democratiche, fu eletto come Presidente della Repubblica di Corea Syngman Rhee, capo di uno dei primi governi riconosciuti dalle Nazioni Unite. Nonostante la suddivisione, l’influenza comunista, l’indiretto controllo di Stalin e il placet di Mao Tse-tung rafforzarono le convinzioni di Kim Il-Sun, il cui esercito nel 1950 diede inizio alla guerra coreana con l’invasione della Corea del Sud. Solo grazie all’intervento del Consiglio di Sicurezza dell’ONU – dopo tre anni di guerra e 4 milioni di vittime – si arrivò all’armistizio di Panmunjeom nel 1953, con l’inizio della demilitarizzazione della Penisola. Nel 1960, in seguito alla perdita di consenso popolare, Syngman Rhee fu costretto alle dimissioni e – dopo una breve parentesi che vide al potere Yun Po-Sun – un colpo di stato portò a capo del Paese il generale Park Chung-Hee, fino al 1979, anno del suo assassinio. Quelli di Chung-Hee furono anni importanti per la crescita economica del Paese. Nel 1980 un nuovo golpe portò alla presidenza il generale Chun Doo-hwan ma andò crescendo il malcontento generalizzato della popolazione finché, nel 1987, venne ripristinato il multipartitismo ed eletto presidente, l'anno seguente, il democratico Roh Tae-Woo. Da allora si sono succeduti vari presidenti con un background civile e non più militare, e sono stati avviati dialoghi con il presidente della Corea del Nord, che hanno portato alla firma di un accordo di Pace nell’ottobre 2007. Tuttavia, eventi sporadici provocano ancora tensioni tra i due paesi, spesso lungo la linea di confine tra le due Coree: come i colpi di fuoco sparati dalla Corea del Nord contro attivisti sudcoreani durante una manifestazione anti Kim Jong-un; o il lancio di missili a raggio corto nord coreani in occasione delle esercitazioni militari tra Sud Corea e Stati Uniti. Nel dicembre 2012 è stata eletta alla presidenza la figlia di Park Chung-Hee, Park Geun-hye. Il 9 dicembre 2016 la presidente è stata però accusata di corruzione. La questione ha creato un clima di forte sdegno collettivo da parte dei cittadini che hanno organizzato manifestazioni oceaniche a Seul, affinché la premier rassegnasse le dimissioni. La presidente Park è stata rimossa attraverso la procedura d’impeachment da parte del Parlamento e nel marzo del 2017 la Corte costituzionale ha sancito la cessazione del suo mandato. Le elezioni del 9 maggio hanno decretato la vittoria di Moon Jae-in (con il 40%), candidato del Partito Democratico.
L’influenza giapponese prima e americana poi, hanno offerto alla Corea del Sud effetti positivi nel Novecento, sia per quanto riguarda le infrastrutture del Paese sia per l’evoluzione industriale e tecnologica. Se il comparto agricolo produce grandi colture di riso, cereali, mais e ginseng e le flotte mercantili coreane consentono rilevanti risultati nel comparto ittico, oggi sono però l’industria e l'alta tecnologia le vere risorse del Paese. In particolare, l'elettronica e le telecomunicazioni (vedi Samsung), stanno conoscendo un vero e proprio boom. Di primaria importanza anche l’industria meccanica, soprattutto automobilistica, e la cantieristica navale, che contendono al Giappone il primato asiatico nel settore. Anche le grandi opere coreane sono una realtà in crescita, soprattutto per quanto riguarda il mercato estero. Dal sottosuolo, inoltre, si estraggono rilevanti quantità di minerali: oro, argento, grafite, rame, manganese, piombo.
La Corea del Sud mostra un rischio medio: ha una situazione politica tendenzialmente tranquilla, un rischio criminalità simile alle grandi città europee e un rischio terrorismo poco rilevante. Tuttavia, i rapporti con la confinante Corea del Nord, al netto dell’armistizio in vigore dal 1953, potrebbero destare gravi preoccupazioni laddove si verificasse un deterioramento repentino della tregua tra i due Paesi, evento non prevedibile. Non è quindi possibile escludere a priori, un conflitto o un’invasione da parte della Repubblica del Nord. A partire dal 2009 test nucleari effettuati da Pyongyang hanno acuito le tensioni e nel 2010 ha sequestrato un vascello di proprietà della Corea del Sud e portato un attacco contro l’isola di Yeonpyeong, dove un bombardamento a colpi di artiglieria ha provocato la morte di alcune persone. SI segnala come il neo-eletto Moon Jae-in voglia riportare Pyongyang sul tavolo delle trattative affinché la Corea del Nord sospenda il suo programma nucleare. Posizione fortemente voluta da Stati Uniti e Cina che contano su Seul come mediatore tra il minaccioso presidente nordcoreano e il resto del mondo.

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