Groenlandia
Nord America
La più grande isola al mondo, coperta da una coltre di ghiaccio per quasi l'80% delle sue terre e scarsissimamente popolata per via delle impervie condizioni ambientali, costituisce un territorio autonomo dipendente dalla Danimarca, che la colonizzò nel XVIII secolo. L'autogoverno fu concesso nel 1979 (dal 1953 e fino ad allora il Paese era invece parte integrante della madrepatria). Successive estensioni dell'autonomia in seno alla politica interna, alla gestione delle risorse energetiche e alla valorizzazione del patrimonio culturale locale sono state garantite tra il 2008 e il 2009 ma la Danimarca resta responsabile della politica estera e della difesa. Dal 1985 la Groenlandia non fa più parte dell'UE (in cui era entrata nel 1973 con la Danimarca). Le elezioni parlamentari del marzo 2013 hanno riconfermato al governo il partito social-democratico Siumut che ha guidato il Paese negli ultimi 30 anni, salvo una breve parentesi che ha visto affermarsi nel 2009 il partito di sinistra e pro-indipendenza Inuit Ataqatigiit. Capo di Stato è la Regina danese.
L'economia della Groenlandia è fortemente dipendente dalla Danimarca che contribuisce ai due terzi del reddito nazionale, oltre ad essere il maggiore partner commerciale del Paese. Il resto del PIL è ricavato dalla pesca e dall'esportazione del pesce (principalmente halibut, gamberi e granchi), attività che costituisce il 90% delle esportazioni complessive. Un settore in crescita ma ancora solo parzialmente sfruttato è quello legato all'estrazione di minerali e idrocarburi: oltre ai giacimenti di minerali quali uranio, alluminio, nickel, platino, titanio, rame e tungsteno, il Paese si è rivelato particolarmente ricco di terre rare, per il cui sfruttamento l'Unione Europea ha di recente chiesto al governo dell'isola di limitare la partecipazione cinese (che già fornisce il 95% della domanda mondiale). Il turismo, infine, rappresenta l'altro settore potenzialmente in crescita ma è sfavorito dalla breve durata della stagione estiva e dagli elevati costi. A seguito della contrazione economica subita dal Paese negli anni '90 il governo ha messo in atto un'austera politica fiscale volta a ridurre l'inflazione che si attesta oggi intorno al 3%.
Le particolari condizioni dell'isola fanno sì che le sole criticità riscontrabili nel Paese riguardino le questioni ambientali. Studi recenti hanno messo in luce un preoccupante e repentino fenomeno di scioglimento dei ghiacci, dovuto al surriscaldamento terrestre, con ripercussioni gravi sull'innalzamento dei livelli del mare e sulle correnti oceaniche. Le impervie condizioni climatiche rendono difficili i collegamenti (che sull'isola avvengono principalmente via mare e aereo) il che si ripercuote sulla prontezza di eventuali trasferimenti per emergenze sanitarie. Al di fuori della capitale, inoltre, i servizi sanitari sono qualitativamente e quantitativamente limitati. Una scaramuccia territoriale coinvolge, infine, Canada e Groenlandia circa il possedimento di un isolotto disabitato nel Canale Kennedy ma la questione non presenta potenziali rischi di degenerare in una disputa più significativa.
Capitale: Nuuk
Ordinamento: Possedimento d’Oltremare
Superficie: 2.166.086 km²
Popolazione: 57.714
Religioni: luterana, cattolica
Lingue: groenlandese, danese
Moneta: Corona danese (DKK)
PIL: 20.000 USD
Livello di criticità: Basso
La più grande isola al mondo, coperta da una coltre di ghiaccio per quasi l'80% delle sue terre e scarsissimamente popolata per via delle impervie condizioni ambientali, costituisce un territorio autonomo dipendente dalla Danimarca, che la colonizzò nel XVIII secolo. L'autogoverno fu concesso nel 1979 (dal 1953 e fino ad allora il Paese era invece parte integrante della madrepatria). Successive estensioni dell'autonomia in seno alla politica interna, alla gestione delle risorse energetiche e alla valorizzazione del patrimonio culturale locale sono state garantite tra il 2008 e il 2009 ma la Danimarca resta responsabile della politica estera e della difesa. Dal 1985 la Groenlandia non fa più parte dell'UE (in cui era entrata nel 1973 con la Danimarca). Le elezioni parlamentari del marzo 2013 hanno riconfermato al governo il partito social-democratico Siumut che ha guidato il Paese negli ultimi 30 anni, salvo una breve parentesi che ha visto affermarsi nel 2009 il partito di sinistra e pro-indipendenza Inuit Ataqatigiit. Capo di Stato è la Regina danese.
L'economia della Groenlandia è fortemente dipendente dalla Danimarca che contribuisce ai due terzi del reddito nazionale, oltre ad essere il maggiore partner commerciale del Paese. Il resto del PIL è ricavato dalla pesca e dall'esportazione del pesce (principalmente halibut, gamberi e granchi), attività che costituisce il 90% delle esportazioni complessive. Un settore in crescita ma ancora solo parzialmente sfruttato è quello legato all'estrazione di minerali e idrocarburi: oltre ai giacimenti di minerali quali uranio, alluminio, nickel, platino, titanio, rame e tungsteno, il Paese si è rivelato particolarmente ricco di terre rare, per il cui sfruttamento l'Unione Europea ha di recente chiesto al governo dell'isola di limitare la partecipazione cinese (che già fornisce il 95% della domanda mondiale). Il turismo, infine, rappresenta l'altro settore potenzialmente in crescita ma è sfavorito dalla breve durata della stagione estiva e dagli elevati costi. A seguito della contrazione economica subita dal Paese negli anni '90 il governo ha messo in atto un'austera politica fiscale volta a ridurre l'inflazione che si attesta oggi intorno al 3%.
Le particolari condizioni dell'isola fanno sì che le sole criticità riscontrabili nel Paese riguardino le questioni ambientali. Studi recenti hanno messo in luce un preoccupante e repentino fenomeno di scioglimento dei ghiacci, dovuto al surriscaldamento terrestre, con ripercussioni gravi sull'innalzamento dei livelli del mare e sulle correnti oceaniche. Le impervie condizioni climatiche rendono difficili i collegamenti (che sull'isola avvengono principalmente via mare e aereo) il che si ripercuote sulla prontezza di eventuali trasferimenti per emergenze sanitarie. Al di fuori della capitale, inoltre, i servizi sanitari sono qualitativamente e quantitativamente limitati. Una scaramuccia territoriale coinvolge, infine, Canada e Groenlandia circa il possedimento di un isolotto disabitato nel Canale Kennedy ma la questione non presenta potenziali rischi di degenerare in una disputa più significativa.