Principato di Monaco
Europa
Costituito nel 1215 dai genovesi, l’attuale Principato di Monaco divenne indipendente nel 1297 quando passò sotto l’influenza della famiglia Grimaldi, che regna ancora oggi sul piccolo territorio. Il Principato di Monaco è secondo solo al Vaticano come Stato più piccolo del mondo. Monarchia costituzionale dal 1911 retta da Alberto II, l’attuale premier (ministro di Stato) è Michel Roger, a capo di un governo di cinque consiglieri. Il parlamento monegasco è il Consiglio Nazionale, composto da 24 membri le cui elezioni si tengono ogni cinque anni, con sistema proporzionale. I principali partiti politici sono: l’Unione dei Monegaschi, ex coalizione di maggioranza fino alle Parlamentari di febbraio 2013 e Horizon Monaco, partito d'Unità Nazionale uscito vincente alle ultime elezioni. Lo sviluppo del Paese cominciò con la creazione della rete ferroviaria e del casinò alla fine del XIX secolo. Ma la vera trasformazione in un luogo turistico d’élite e in Stato moderno lo si deve al principe Ranieri III che - grazie al suo matrimonio con l’attrice americana Grace Kelly, la valorizzazione delle proprie coste e l’assenza di imposizione fiscale -, è riuscito a creare un’immagine fiabesca del Principato e a farne un polo di attrazione per il jet-set internazionale.
L’economia di basa principalmente sul turismo, sui proventi dei suoi quattro casinò e sui servizi finanziari. Data l’assenza d’imposizione fiscale (tranne che per i cittadini francesi residenti dopo il 1957), il Principato è considerato un paradiso fiscale: inserito nella lista nera dell’OCSE fino al 2009, mantiene ancora il segreto bancario. La crisi internazionale del 2008-2009 ha avuto ripercussioni anche sull’economia locale che ha risentito fortemente del calo turistico, delle vendite al dettaglio e del crollo del mercato immobiliare. Una modesta ripresa si è avuta nel 2010, poi proseguita nel 2011 e nel primo trimestre del 2012, grazie soprattutto all’industria chimico-farmaceutica e alla produzione di prodotti in plastica. Anche se Monaco non fa parte dell’Unione Europea, storicamente ha sempre impiegato la moneta francese e quindi oggi ha adottato l’euro.
Il livello di sicurezza viene generalmente ritenuto buono, anche a livello di criminalità comune. Rimane un generico ma basso rischio terrorismo come nel resto d’Europa. Sul piano economico, invece, il Principato risulta vulnerabile alla stabilità dell’eurozona, dato che da questa provengono i principali flussi turistici e commerciali.
Capitale: Monaco
Ordinamento: Monarchia costituzionale
Superficie: 2 km²
Popolazione: 30.510
Religioni: cattolica
Lingue: francese, monegasco
Moneta: euro (EUR)
PIL: 63.400 USD
Livello di criticità: Basso
Costituito nel 1215 dai genovesi, l’attuale Principato di Monaco divenne indipendente nel 1297 quando passò sotto l’influenza della famiglia Grimaldi, che regna ancora oggi sul piccolo territorio. Il Principato di Monaco è secondo solo al Vaticano come Stato più piccolo del mondo. Monarchia costituzionale dal 1911 retta da Alberto II, l’attuale premier (ministro di Stato) è Michel Roger, a capo di un governo di cinque consiglieri. Il parlamento monegasco è il Consiglio Nazionale, composto da 24 membri le cui elezioni si tengono ogni cinque anni, con sistema proporzionale. I principali partiti politici sono: l’Unione dei Monegaschi, ex coalizione di maggioranza fino alle Parlamentari di febbraio 2013 e Horizon Monaco, partito d'Unità Nazionale uscito vincente alle ultime elezioni. Lo sviluppo del Paese cominciò con la creazione della rete ferroviaria e del casinò alla fine del XIX secolo. Ma la vera trasformazione in un luogo turistico d’élite e in Stato moderno lo si deve al principe Ranieri III che - grazie al suo matrimonio con l’attrice americana Grace Kelly, la valorizzazione delle proprie coste e l’assenza di imposizione fiscale -, è riuscito a creare un’immagine fiabesca del Principato e a farne un polo di attrazione per il jet-set internazionale.
L’economia di basa principalmente sul turismo, sui proventi dei suoi quattro casinò e sui servizi finanziari. Data l’assenza d’imposizione fiscale (tranne che per i cittadini francesi residenti dopo il 1957), il Principato è considerato un paradiso fiscale: inserito nella lista nera dell’OCSE fino al 2009, mantiene ancora il segreto bancario. La crisi internazionale del 2008-2009 ha avuto ripercussioni anche sull’economia locale che ha risentito fortemente del calo turistico, delle vendite al dettaglio e del crollo del mercato immobiliare. Una modesta ripresa si è avuta nel 2010, poi proseguita nel 2011 e nel primo trimestre del 2012, grazie soprattutto all’industria chimico-farmaceutica e alla produzione di prodotti in plastica. Anche se Monaco non fa parte dell’Unione Europea, storicamente ha sempre impiegato la moneta francese e quindi oggi ha adottato l’euro.
Il livello di sicurezza viene generalmente ritenuto buono, anche a livello di criminalità comune. Rimane un generico ma basso rischio terrorismo come nel resto d’Europa. Sul piano economico, invece, il Principato risulta vulnerabile alla stabilità dell’eurozona, dato che da questa provengono i principali flussi turistici e commerciali.