Si è tenuto alle 9 di questa mattina (le 3 del mattino in Italia) a Singapore, al Capella Hotela sull’isola di Sentosa, l’atteso incontro tra Donald Trump e Kim Jong Un. La storica stretta di mano tra il presidente degli Stati Uniti e il dittatore nordcoreano è durata 12 secondi. C’è un solo minuto di dichiarazioni pubblico. «Grande, è un onore essere qui, credo che sarà un successo, costruiremo una relazione splendida tra di noi», afferma Trump. «Non è stato facile, ci sono stati una serie di problemi, ci sono voluti anni, ma abbiamo superato tutti gli ostacoli e oggi siamo qui», risponde Kim Jong Un.

Poi seguono circa 40 minuti di colloqui faccia a faccia alla sola presenza degli interpreti, prima di far entrare i collaboratori per i negoziati formali. Al fianco di Trump siedono Mike Pompeo, il Segretario di Stato che ha incontrato in segreto Kim a Pyongyang e ha dato il via libera a questo summit e John Bolton, il Consigliere per la sicurezza nazionale che invece in queste settimane ha mantenuto la linea dura nei confronti del regime nordcoreano.

Sul tavolo delle trattative, ovviamente, il dossier nucleare. Gli USA vogliono la completa denuclearizzazione della penisola coreana. La Corea del Nord si è detta disponibile a fare dei passi in avanti ma vuole rassicurazioni che, una volta consegnato il proprio arsenale missilistico, a Kim Jong Un non venga fatta fare la fine del Colonnello libico Gheddafi.

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