Antiterrorismo in azione in Turchia negli scorsi giorni con imponenti operazioni rilanciate con grande enfasi dai media vicini al partito AKP del Presidente Erdogan. Il 23 luglio 2018 le autorità turche hanno convalidato gli arresti di 43 militanti dell’Isis fermati qualche giorno prima in 15 località diverse ma tutte nei pressi di Istambul. Gli arrestati secondo il comunicato della polizia turca, sono tutti “foreign fighter” di varie nazionalità. Le accuse a loro carico sono pesanti; “propaganda attiva a favore di gruppi jihadisti sui social network ricondicibili allo Stato islamico”. In precedenza le autorità turche avevano comunicato nel disinteresse generale l’arresto di una donna cecena. Insieme a lei erano state fermate altre cinque persone tutte della stessa nazionalità che vivevano in una bella villetta in una zona residenziale di Istambul. Sembrava una notizia qualsiasi invece sono bastati alcuni controlli incrociati per capire che la donna che aveva presentato un documento falso, non era una un ajihadista come tante. Forse la sua bellezza l’ha tradita perché gli agenti dei servizi segreti turchi, non ci hanno messo molto a ricordare che dietro al velo integrale si nascondeva Seda Dudurkaeva moglie di Tarkhan Tayumurazovich Batirashvili – Abu Omar al-Sishani (Il Ceceno) diventato noto come “il ministro della guerra” dell’Isis, che venne ucciso due anni fa da in Iraq da un drone USA. Abu Omar al-Sishani viene spesso confuso con il georgiano Murad Margoshvili – Abu Walid al Shishani attuale comandante di “Junud al-Sham in Siria”
I servizi segreti turchi hanno fermato Seda Dudurkaeva perché sospettata di voler condurre operazioni terroristiche in Turchia. La donna sarebbe quindi venuta meno al patto (non scritto ma vigente ) che vede migliaia di foreign fighter vivere tranquillamente nel paese della mezzaluna. Qui hanno potuto contare fin dall’inizio, sulla connivenza delle banche turche che hanno lasciato che venissero accreditati gli stipendi dei combattenti dell’Isis che oggi si sono trasformati in commercianti e uomini d’affari in attesa di tempi migliori.
“Secondo l’intelligence inglese in Turchia si nascondono 300 cittadini britannici fuggiti dopo la caduta delle principali città dello Stato islamico, Raqqa in Siria e Mosul in Iraq”.
Gli islamisti fuggiti per tempo dal “Siraq” diretti in Turchia hanno saputo sfruttare la doppiezza del regime di Erdogan che oggi, li utilizza anche contro i curdi nelle cosidette “operazioni sporche”sulle quali il mondo occidentale ha deciso di tacere. Dei traffici di petrolio, di armi e di combattenti tra la Turchia e la Siria oggi nessuno ha piu’ voglia di parlare, è acqua passata anche se qualche coraggioso giudice turco è finito in carcere per aver svelato gli sporchi affari del Sultano e della sua famiglia. Ma chi è davvero l’avvenente donna cecena arrestata ad Istambul ? Si tratta della figlia dell’ex ministro ceceno Asu Dudurkaev travolto nel 2013, dallo scandalo della figlia un tempo reginetta di bellezza, sposatasi e di seguito fuggita con il comandante jihadista. Il dittatore ceceno Ramzan Kadyrov, licenziò immediatamente Asu Dudurkaev all’epoca “capo del servizio federale della migrazione della Repubblica” con questa dichiarazione; ”come capo di una delle strutture più importanti egli non ha piu’ il diritto morale di parlare con i dipendenti di moralità, patriottismo e religione. Sua figlia è tra le file dei wahhabiti terroristi.
Loro spargono sangue tra i civili, fanno saltare in aria i santuari islamici in Siria. Gli abbiamo offerto assistenza per il ritorno di sua figlia, ma ha affermato che questo problema sarebbe stato risolto. Sua figlia pero’ è ancora tra i terroristi”.
“Secondo il Presidente russo Vladimir Putin i foreign fighter provenienti dalla Russia e dalle repubbliche ex-sovietiche e del nord Caucaso sarebbero circa 5.000”
Nonostante le pressioni della famiglia, Seda Dudurkaeva non rientro’ in Cecenia restando accanto ad Al Shishani fino alla morte e dal quale avrebbe avuto un figlio. Nessuno aveva piu’ avuto di lei fino all’epilogo di qualche giorno fa. Oggi sono in molti a scommettere che tra Ramzan Kadyrov e Recep Tayyip Erdoğan, potrebbe presto iniziare la partita per estradare Seda Dudurkaeva in Cecenia.
Stefano Piazza
Giornalista, attivo nel settore della sicurezza, collaboratore di Panorama e Libero Quotidiano. Autore di numerosi saggi. Esperto di Medio Oriente e terrorismo. Cura il blog personale Confessioni elvetiche.
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