Due pescherecci italiani con a bordo personale italiano e tunisino sono stati sequestrati la scorsa notte da unità della marina libica facente capo al governo di Tobruk.
I due natanti sono stati avvicinati nell’ambito di un’operazione di pattugliamento delle coste a largo di Derna e e costretti dirigere la loro navigazione verso il porto di Ras al Hilal ad est di Bengasi, perchè accusati di aver violato le acque territoriali libiche durante una battuta di pesca. I marinai dunque sono stati fatti sbarcare e consegnati alle locali autorità di polizia e sottoposti a fermo.
Le motovedette della Guardia Costiera libica, avrebbero intimato lo stop alle attività di pesca dopo l’esplosione di numerose raffiche di mitragliatrice che avrebbero danneggiato gli scafi ma miracolosamente lasciato illesi gli equipaggi a bordo.
Il ministero degli Esteri italiano ha fatto sapere che i pescherecci italiani coinvolti sono il “Matteo Mazzarino” e l’ “Afrodite Pesca” entrambi di Mazara del Vallo ed ha attivato immediatamente tutti i canali diplomatici per venire a capo di una situazione che fin da subito ha evidenziato importanti criticità.
Infatti il governo italiano intrattiene relazioni formali con Tripoli che però al momento risulta completamente estranea a questa vicenda; il fermo è stato effettuato dalla marina militare che risponde agli ordini del Generale Khalifa Haftar di Bengasi che in un comunicato ufficiale ha anche spiegato le ragioni del provvedimento: le imbarcazioni italiane avrebbero sconfinato più volte nelle acque territoriali del paese nordafricano.
Secondo le autorità italiane tale ricostruzione dei fatti sarebbe imprecisa e tendenziosa in quanto le operazioni di pesca si sarebbero svolte, come da routine, in acque internazionali. Episodi simili, confermano dalla Sicilia, sarebbero già accaduti in passato. C’è dunque incertezza sullo svolgimento dei fatti che lascia ampi spazi a ricostruzioni che gettano una luce “politica” sul caso.
Il pensiero va immediatamente alla conferenza di Palermo in programma per il 12 e 13 del prossimo mese in cui, negli intenti italiani si dovrebbero ridisegnare gli assetti politici della Libia con la speranza di ridare un equilibrio al paese e far terminare le ostilità tra le varie fazioni in lotta. Il governo italiano attraverso la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, che si è recata personalmente in Libia, preme perchè anche il leader di Tobruk partecipi al summit e questo episodio potrebbe essere letto come un modo di far pressioni e alzare la posta in palio.
Redazione
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