Con le elezioni di fine maggio i cittadini europei hanno eletto i loro rappresentanti parlamentari. Il rinnovo del Parlamento Europeo, e indirettamente della Commissione, sono momenti utili a interrogarsi su quale Europa vorremmo per i prossimi cinque anni: un’Europa audace e innovativa o un’Europa stagnante e priva di ambizioni?
La crescita della popolazione mondiale e l’intensificazione dei flussi migratori, le nuove tecnologie, le sfide portate dal surriscaldamento del pianeta, l’azzeramento del ‘digital divide’ e la diffusione globale ‘dell’Internet of Things’ porteranno, in pochi anni, ad uno sviluppo esponenziale della domanda di accesso allo spazio.
Per tutte queste ragioni l’Europa, con una lunga tradizione nel settore, deve governare un accesso allo spazio affidabile e sostenibile economicamente. Per farlo, però, ha bisogno di trasformarsi e accelerare il passo. L’industria spaziale è un modello per l’Europa.
Molto prima che l’Unione Europea adottasse una politica spaziale nel Trattato di Lisbona del 2007, infatti, diversi Paesi europei fecero squadra attraverso l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per garantire un accesso allo spazio indipendente. I Programmi Ariane e Vega sono Il risultato di questo incredibile lavoro, frutto delle competenze tecnologiche, dell’ingegno europeo e della capacità di lavorare insieme che hanno portato alla leadership europea nelle missioni per i satelliti scientifici e di telecomunicazioni, osservazione della terra e navigazione. L’Industria europea dello spazio conta oggi più di 40.000* persone altamente qualificate che devono reggere la concorrenza di USA e Cina che possono beneficiare di bilanci civili e militari in continua crescita in un mercato spaziale che triplicherà nei prossimi vent’anni.
Perciò chiediamo ai futuri membri del Parlamento Europeo che dovranno approvare il budget spaziale europeo per il prossimo decennio e ai Paesi membri dell’ESA (che si incontreranno a Siviglia a fine anno) di decidere il percorso per i lanciatori Ariane e Vega. Continuiamo insieme nell’impegnarci per l’accesso allo spazio indipendente per l’Europa, e nel rimanere pionieri nella conquista dello Spazio!
Solo un’Europa unita e coesa può affrontare le sfide che ci aspettano. Il programma Galileo ci permette di avere il migliore sistema di posizionamento satellitare del mondo; il programma Copernicus della Commissione Europea è il maggior fornitore mondiale di dati sull’osservazione della Terra.
– Ariane 6 e Vega C, i futuri vettori europei (Fonte: ESA)
Continuiamo a usare lo Spazio per migliorare la vita sulla Terra e troviamo i fondi necessari per assicurare il successo di Ariane 6 e Vega C e per progettare la prossima generazione di lanciatori del 21° secolo.
Anche l’Industria però deve fare la sua parte, organizzandosi in modo più flessibile ed efficiente per competere sui mercati internazionali, lavorando insieme ai Paesi europei e alle loro agenzie spaziali, favorendo la competitività dei nostri lanciatori.
Vogliamo uno spazio sostenibile per garantire ai nostri figli un futuro sostenibile sulla Terra. Per questo serve avere un’Europa unita nelle diversità che è pronta ad affrontare con coraggio le sfide di domani a livello globale.
* Fonte: ASD-Eurospace “The state of the European space industry in 2017”.
Giulio Ranzo, CEO Avio
André-Hubert Roussel, CEO ArianeGroup
Pierre Godart, CEO ArianeGroup Germania
Stéphane Israël, CEO Arianespace
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