Il presidente russo Vladimir Putin ha detto martedì 27 agosto che Russia e Turchia si impegnano nella “normalizzazione” del norrd ovest della Siria e a stemperare le tensioni nella provincia di Idlib, dopo che recentemente le truppe governative siriane hanno circondato un posto di osservazione militare turco. Le parole del capo del Cremlino fanno seguito al colloquio bilaterale con il presidente turco Tayyip Erdogan. Fitta l’agenda dell’incontro, che i due presidenti hanno avuto dopo essere stati a Zhukovskj per prendere parte all’esposizione Maks-2019. «Insieme al presidente turco abbiamo deciso di compiere ulteriori passi in avanti per neutralizzare la presenza dei terroristi», ha detto Putin che non ha accennato alla richiesta della Turchia di fermare l’offensiva delle forze siriane fedeli al presidente Assad. L’avanzata delle forze lealiste ha riacceso i timori turchi di una possibile nuova ondata di profughi attraverso il confine meridionale con la Siria. «Capiamo le preoccupazioni della Turchia riguardo la sicurezza al suo confine meridionale. Riteniamo che siano legittime», ha affermato ancora Putin. «La situazione a Idlib è divenatata molto complicata e in questo momento le nostre truppe sono in pericolo», ha dichiarato invece Erdogan. La settimana scorsa le forze governative siriane avevano ripreso il controllo della città stategica di Khan Sheikhun e di diverse altre città situate nella provincia di Hama. Le truppe fedeli ad Assad puntano da queste posizioni a proseguire l’offensiva verso Maaret al Numan, a circa 15 chilometri più a nord di Khan Sheikhun. Le due città si trovano lungo l’autostrada M5 che unisce Damasco, la capitale della Siria, ad Aleppo, tutte e due sotto il controllo delle forze del presidente siriano.
Bashar al-Assad, sostenuto dall’aviazione russa, a fine aprile ha lanciato la sua offensiva nella regione di Idlib, l’ultima area della Siria ancora nelle mani dei ribelli e controllata per la maggior parte dai jihadisti legati all’ex Fronte al Nusra, vicino ad al Qaeda. Dopo mesi di pesanti bombardamenti, le truppe siriane hanno circondato i ribelli e un posto di osservazione militare turco nel nordovest del Paese nell’ambito di un’offensiva che mira a reclamare il territorio e le città che il governo di Damasco ha perso all’inizio della guerra, che ormai va avanti da 8 anni. Il posto di osservazione militare turco si trova vicino alla città di Morek è una dei 12 che Ankara ha stabilito nel nordovest della Siria, come parte di un accordo con Mosca e Teheran di due anni fa per limitare gli scontri tra le forze leali ad Assad e i ribelli. A causa dell’avanzare delle truppe governative siriane, i ribelli sono stati costretti a ritirarsi da Khan Sheikhoun, che era una delle principali roccaforti nella provincia di Idlib da cui codurre la resistenza. I ribelli sriani hanno perso anche Kafr Zita, Lataminah, Morek. L’offensiva del governo viola un accordo su una “zona smilitarizzata” a cui erano arrivate Russia e Turchia. Dalla fine di aprile, i raid aerei dell’aviazione siriana e russa hanno causato la morte di quasi 900 civili a Idlib, secondo i dati raccolti dagli attivisti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra.
Le divergenze tra Russia e Turchia sulla Siria permangono, ciononostante la cooperazione in materia di difesa non solo non si arresta ma si approfondisce. A luglio la Russia ha iniziato a consegnare alla Turchia la prima tanche del sistema difensivo S-400, il cui acquisto ha avvelenato i rapporti tra Ankara e Washington, per la posizione della Turchia quale Stato membro della Nato. Proprio mentre i due leader si incontravano a Mosca, stava avvenendo la consegna della seconda parte del pacchetto di acquisto del sistema S-400. Al Salone aeronautico militare internazionale MAKS-2019, aperto fino al 1 settembre a Zhukovsky, vicino Mosca, Putin ha provato a impressionare Erdogan, dopo avergli offerto un gelato. I nuovi aerei da guerra russi Sukhoi Su-57 con capacità stealth hanno condotto delle dimostrazioni davanti al presidente turco. Putin ed Erdogan hanno discusso di un possibile accordo sui jet Su-35 e Su-57. Nei cieli sopra Zhukovsky, riferisce Sputnik, hanno volato un gruppo di elicotteri Mi-171A2, Mi-26T2V, “Ansat”, Ka-32A11BC, un elicottero d’attacco Ka-52, Mi-17V-5, Mi-24P, Ka-226.80. Ma c’erano anche gli elicotteri Mi-28NM e Mi-38T. Al Salone MAKS-2019 è stato presentato anche l’aereo passeggeri MS-21-300. L’agenzia spaziale russa (Roscosmos) ha proposto a Erdogan di mandare un astronauta turco alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
Foto di copertina: Account ufficiale del Cremlino, via Twitter
Redazione
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