Le elezioni parlamentari in Azerbaigian hanno nuovamente portato all’attenzione l’importanza del paese e del Caucaso per l’Europa e per l’Italia. I rapporti fra Italia e Azerbaigian sono storici e si concretizzano in una solida cooperazione nel comparto energetico. Tale cooperazione dovrebbe raggiungere il punto più alto con il completamento del Tap, il gasdotto transadriatico che consentirà al gas azerbaigiano di arrivare in Italia. Durante la missione della stampa italiana a Baku è stato possibile confrontarsi con alcuni consiglieri economici del Presidente che operano nelle relazioni commerciali e diplomatiche tra Baku e Roma.
«Le imprese italiane qui stanno facendo un ottimo lavoro, ma c’è del potenziale inespresso. Un potenziale che potrebbe trovare compimento grazie alla zona economica speciale di Alat, nei pressi del porto di Baku, la capitale azerbaigiana. Alat potrebbe diventare una sorta di “ponte” per le imprese italiane che puntano all’export in mercati lontani, in particolare quelli del continente asiatico. Noi abbiamo le risorse, voi importante tecnologia che può aiutarci nell’export. Le tante imprese italiane già attive nel paese – fra cui Eni, Saipem e Maire Tecnimont – hanno già avviato questa condivisione di know-how e ora ci si aspetta che questo processo si sviluppi», ha dichiarato Hikmet Hajiyev, capo del Dipartimento della Politica Estera dell’Amministrazione Presidenziale, alla stampa italiana. L’Italia è da anni il primo partner commerciale dell’Azerbaigian. Nel 2015, il commercio totale tra i due paesi è stato di 2.84 miliardi di dollari, di cui 2.25 miliardi di USD costituiti dalle esportazioni dall’Azerbaigian all’Italia e 587.8 milioni di dollari dall’Italia all’Azerbaigian.
L’Azerbaigian è uno dei principali fornitori di greggio per l’Italia e nello stesso tempo è diventato uno dei principali mercati di esportazione per il made in Italy nell’area del Caucaso e nell’accesso al mercato russo e dell’Asia Centrale. Negli ultimi 5 anni l’export dall’Italia all’Azerbaigian è aumentato di oltre 5 volte ed è principalmente costituito da tecnologie e macchinari. Numerose sono le aziende italiane che operano in vari settori dell’economia azerbaigiana.
Con la realizzazione del TAP – Trans Adriatic Pipeline, il Gas naturale dall’Azerbaigian arriverà ai clienti europei tramite l’Italia. Il progetto non solo collegherà due paesi ma contribuirà anche allo sviluppo delle relazioni economiche di Italia e Azerbaigian e degli altri paesi coinvolti nel tragitto del gasdotto. L’Azerbaigian è il principale fornitore di petrolio dell’Italia, ma Baku sta lavorando anche alla promozione e all’identificazione di nuove aree di cooperazione economica, diplomatica, culturale e sociale. Il Made in Italy e l’eccellenza italiana è vista nel paese del Caucaso come sinonimo di qualità della vita e del lusso e ciò costituisce senz’altro un asset per gli obiettivi di espansione e di penetrazione commerciale nel mercato nazionale del paese del fuoco. I campi di possibile approfondimento nelle relazioni economiche sono molteplici, nel settore delle costruzioni, dell’ingegneria civile, della sanità, delle infrastrutture, dei macchinari, dell’agroalimentare e del tessile. Buone opportunità anche per ristorazione italiana, arredamento e turismo.
La destinazione prioritaria degli investimenti italiani rimane il settore energetico e il settore delle costruzioni. La presenza italiana si sta rafforzando nel settore del design d’interni, delle infrastrutture alberghiere, di intrattenimento, senza dimenticare i settori ad alto contenuto tecnologico, il comparto agroalimentare-vinicolo e il settore bancario.
Accompagnate da un costante consolidamento del dialogo politico, le relazioni economiche bilaterali si sono ulteriormente rafforzate a seguito della firma, nel 2004, di una Dichiarazione congiunta per l’istituzione di un Consiglio italo–azero per la Cooperazione Economica, Industriale e Finanziaria, di cui continuano a svolgersi sessioni anche nel corso degli ultimi anni.
Domenico Letizia
Giornalista, membro di redazione della rivista di geopolitica e affari internazionali “Atlantis”. Speaker radiofonico di “RadioAtene”. Membro del Consiglio Direttivo della ONG "Nessuno tocchi Caino". Ha scritto vari saggi sulla Repubblica di Azerbaigian, sulla Moldova e sulla cooperazione alimentare nel Mediterraneo.
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