Il dibattito tra Michael Pence, vice di Trump, e Kamala Harris, candidata vice di Biden, del 7 ottobre è stato un confronto dal carattere pacato e ordinato, a differenza di quello tra i due candidati alla Presidenza dello scorso 29 settembre.
1. UN CONFRONTO CIVILE E MISURATO
Il dibattito del 7 ottobre tra i due candidati alla vicepresidenza si è svolto nello Utah, a Salt Lake City, alla presenza della moderatrice Susan Page, di USA Today e di un pubblico ristretto e nel rispetto del distanziamento sociale e delle linee guida per il coronavirus, con l’obbligo di tenere la mascherina. Inoltre i due candidati vice sono stati distanziati da due barre di plexiglass. Nove i segmenti di discussione con 10 minuti in totale per discutere delle questioni poste. Si comincia proprio con la pandemia, passando poi per il lavoro, l’economia, le tasse, il cambiamento climatico, la relazione con la Cina, il razzismo sistemico e l’aborto. È stato un confronto molto più civile e pacato di quello fra i due candidati alla Presidenza, Trump e Biden, pur caratterizzato da botta e risposta vivaci e da qualche interruzione da parte di entrambi, eccedendo alle volte i tempi prestabiliti. Il New York Times e il Washington Post hanno messo in evidenza che il coronavirus ha dominato la scena del dibattito. Politico spiega come entrambi abbiano in varie occasioni evitato le domande formulate dalla moderatrice.
Fig. 1 – Harris e Pence divisi dal plexiglass
2. I TEMI AFFRONTATI
“Gli americani sono stati testimoni di quello che è il più grande fallimento di un’Amministrazione nella storia del nostro Paese”, ha affermato Harris, parlando anche, successivamente di “inettitudine di un’Amministrazione che non voleva dire la verità agli americani”. Sempre sul tema coronavirus, Pence non ha risposto direttamente alla domanda sul motivo per cui il bilancio delle morti negli USA in rapporto alla percentuale della popolazione è più alto di qualsiasi Paese ricco, ma ha dichiarato “Dal primo giorno il Presidente Trump ha messo la salute dell’America prima di tutto”. Pence accusa Biden e Harris di voler aumentare le tasse e dice che l’ex vicepresidente metterà al bando il fracking, ovvero la tecnica controversa per estrarre petrolio e gas naturale, cosa che è stata smentita da Harris. Ancora, Harris ha affermato che l’Amministrazione Trump non crede nella scienza e che il cambiamento climatico ponga una minaccia esistenziale. Inoltre Pence ha detto che gli americani meritano di sapere che Kamala Harris era “il membro più liberale del Senato statunitense nel 2019, più di Bernie Sanders”. In varie occasioni, poi, le domande della moderatrice Susan Page sono state aggirate dai due contendenti. Ad esempio, sulla Corte Suprema e il “court packing” da parte della candidata vice di Biden, così come sul bilancio di morti da coronavirus da parte del Vicepresidente Pence.
Fig. 2 – I due candidati vicepresidenti, la moderatrice Susan Page e il pubblico
3. UNO SGUARDO AI POSSIBILI SUCCESSORI DI BIDEN E TRUMP
Nel corso del dibattito Kamala Harris si è rivolta molto spesso direttamente al pubblico con uno stile pacato e allo stesso tempo deciso nel sostenere le posizioni di Biden. Anche Pence si è mostrato tranquillo nell’esporre le proprie idee, difendendo l’operato dell’Amministrazione e la gestione della pandemia da parte di Donald Trump, ricorrendo a uno stile che poche volte si è rivolto in maniera diretta al pubblico. Vista l’età di Joe Biden da una parte (78 anni) e Donald Trump dall’altra (74), e in particolare dopo la positività dell’attuale Presidente al coronavirus, si pone la questione di una possibile successione del vicepresidente, in virtù del 25esimo emendamento della Costituzione statunitense, Sezione I. A tal proposito una delle domande emerse durante il dibattito, cui né Harris né Pence hanno risposto, ha interessato la “presidential inability”, ovvero il caso in cui il Presidente non sia in grado di esercitare le sue funzioni. Al dibattito Pence-Harris avrebbero dovuto seguire gli altri due dibattiti presidenziali prima del 3 novembre. Tuttavia, quello del 15 ottobre è stato riprogrammato in modalità virtuale, ma stando a quanto comunicato Trump non vi parteciperà. Al posto di tale evento ha annunciato che prenderà parte a un comizio.
Marta Annalisa Savino, pubblicato su Il Caffè Geopolitico
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