Il Ceta è un trattato internazionale che sancisce un accordo commerciale di libero scambio tra Canada e Unione Europea. Nelle ultime settimane sono innumerevoli le realtà imprenditoriali che temono per tale accordo a causa della mancata ratifica da parte del Parlamento di Cipro. Il Parlamento della Repubblica di Cipro ha votato contro la ratifica del Comprehensive Economic and Trade Agreement (Ceta). Per essere definitivamente in vigore, il trattato deve essere ratificato da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea. Se il voto cipriota non verrà ribaltato da una nuova decisione, il Ceta decadrà all’atto della notifica del suo respingimento da parte di Nicosia.
Cipro, che da numerosi anni vive una divisione interna causata dall’influenza politica e militare della Turchia, potrebbe rappresentare un ostacolo alla realizzazione dell’accordo commerciale tra Europa e Canada.
Le pressioni della Commissione Europea per un nuovo voto si fanno sentire sempre più forti, mentre un’imponente campagna mediatica di imprenditori preoccupati per il futuro delle prospettive commerciali e dell’export dell’Isola risuona sempre più forte sulle scelte parlamentari. A Cipro, tutti i partiti, ad eccezione della destra, hanno votato contro il Ceta. Alla base di questa scelta la tutela di un prodotto di eccellenza locale qual è il formaggio Hallouimi. La scelta di Cipro potrebbe generare problematiche non solo con il mondo delle piccole imprese dell’isola legate all’export, bloccando l’attenzione commerciale d’oltreoceano sul formaggio Halloumi e introducendo nuovi dazi, ma generare danni a tutta la comunità europea. La scelta di Cipro ha allarmato anche gli imprenditori e le società di internazionalizzazioni italiane attive in tutte il Mediterraneo.
Pur rispettando le scelte della maggioranza dei vostri parlamentari, e mantenendo intatta la stima e l’amicizia che ci lega al vostro Paese, riteniamo doveroso invitare tutti voi a una riflessione più approfondita sulle motivazioni che hanno portato a questo esito, e sulle sue conseguenze per tutte le imprese, cipriote ed europee. A Cipro sono 40 le attuali aziende che commerciano con il Canada: il valore delle esportazioni cipriote in Canada è di ben 41 milioni di euro e 12 milioni di euro è il valore delle importazioni di Cipro dal Canada. Una bilancia commerciale molto favorevole per Cipro, che senza il Ceta potrebbe rischiare di saltare. Un altro aspetto fondamentale da mettere in evidenza è che il Ceta non tratta solo di agroalimentare, bensì un’ampia gamma di interessi: gli appalti pubblici, la tutela di marchi e brevetti, le libere professioni, solo per fare alcuni esempi. Questo l’appello di Sergio Passariello, Ceo di Euromed International Trade, pubblicato dalla stampa cipriota.
Una reazione contraria è arrivata da Oz Karahan, presidente dell’Unione dei Ciprioti che durante una recente intervista ha dichiarato:
Uno degli effetti più pericolosi del Ceta sarà sugli agricoltori e sull’ambiente. Nell’accordo ci sono molte parti in contrasto con i cosiddetti “valori dell’UE”. Non ci sembra, per esempio, che esso si adatti all’accordo di Parigi e alle normative europee in materia di OGM.
Sostanzialmente, alla base della controversia vi è il futuro commerciale tra Europa e Canada e le preoccupazioni di una burocrazia troppo forte che l’accordo del Ceta vorrebbe eliminare. Il paradosso che ha spinto alcune forze politiche a non ratificare il Ceta dopo averlo approvato in sede europea coinvolge la tutela dei prodotti agricoli dei nostri Paesi. Ricordiamo che in assenza di questo accordo anche il noto formaggio cipriota “Halloumi” non sarà protetto poichè senza gli obblighi imposti dal Ceta, i canadesi potranno produrre questo formaggio utilizzando nel packaging anche i simboli tipici di Cipro. E lo stesso avverrebbe per i prodotti italiani ed europei.
Il Ceta permetterebbe alla nostra economia di potersi sviluppare orizzontalmente in nuovi settori. Tale sviluppo, che verrebbe favorito dall’apertura ai mercati stranieri dei prodotti e dei servizi italiani ed europei, risulta legato a doppio filo all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese e alla formazione di figure professionali a sostegno degli imprenditori italiani. Il Ceta pone le basi normative per un settore spesso sottovalutato ma che rappresenta un terreno fertile per prospettive di business: gli appalti pubblici. L’accordo offre alle aziende dei paesi dell’Unione Europea le stesse condizioni di accesso al mercato degli appalti pubblici canadesi. Le norme previste dal Ceta, favoriscono lo sviluppo di questo settore in quanto non solo si prevede la partecipazione diretta di aziende europee alle gare d’appalto e ai bandi che assegnano appalti pubblici, ma permette ai settori collaterali, forniture di attrezzature, trasporti innovativi, apparecchiature energetiche, sia tradizionali che da fonti rinnovabili, di poter crescere nel mercato internazionale.
Inoltre, non dimentichiamo la cooperazione nel settore della ricerca scientifica, della farmaceutica e del mondo legato alla tutela della salute. Un mondo commerciale non connesso soltanto all’agroalimentare e che necessita di ulteriore approfondimento anche a Cipro, dove la propaganda politica ha soffermato l’attenzione solo sulla tutela di un formaggio tipico locale. Nel 2015, la Repubblica di Cipro e la Repubblica Turca di Cipro del Nord hanno depositato presso l’Unione europea la richiesta congiunta di far dichiarare l’Halloumi come prodotto Dop dell’Isola. L’Halloumi è tradizionalmente prodotto con latte di pecora o capra, ma a causa delle enormi richieste destinate all’esportazione, la Repubblica di Cipro produce il formaggio prevalentemente con latte di mucca per lo più importato. Tale approccio genera problemi nello stesso ottenimento del marchio europeo.
Il formaggio Halloumi è stato il simbolo della battaglia di Cipro contro il Ceta. Una vertenza sviluppatasi più per demagogia politica che per concretezza commerciale. In seguito all’accordo con l’Unione Europea, di cui Cipro è membro, il Canada ha introdotto un nuovo sistema di riconoscimento legale per le Indicazioni Geografiche che offre ai ai Consorzi di Tutela la possibilità di depositare direttamente una domanda di protezione in Canada per alimenti o vini e alcolici, un’opzione che prima del Ceta non esisteva.
Alcuni esponenti del governo cipriota hanno dichiarato, successivamente al voto parlamentare, che Nicosia cercherà di negoziare e bilanciare alcune esenzioni nel quadro dell’accordo a tutela dei prodotti tipici dell’isola, in modo da sottoporre nuovamente l’accordo al voto del Parlamento e non bloccare il processo di ratifica a livello europeo. Oggi a Cipro ogni argomento di natura politica viene declinato in funzione delle prossime elezioni. Per questo motivo si assiste spesso a discussioni prive di contenuto su argomenti decisamente importanti. I media ciprioti e internazionali ribadiscono spesso che Cipro, attualmente, rappresenta l’unico stato membro dell’Unione Europea ad aver messo ai voti e respinto il trattato. Tale scelta va analizzata con attenzione perché metterà in discussione anche i futuri rapporti commerciali del Canada con l’Italia e l’intera Europa.
Il Canada rappresenta un partner importante, portatore di interessi economici considerevoli e con un sistema politico molto stabile, rispettoso dello stato di diritto, dell’ambiente e dei diritti umani. Un partner da sostenere che diverrà sempre più importante nel prossimo futuro anche grazie ai nuovi accordi commerciali che Canada, Stati Uniti e Messico hanno recentemente stipulato.
Domenico Letizia
Giornalista, membro di redazione della rivista di geopolitica e affari internazionali “Atlantis”. Speaker radiofonico di “RadioAtene”. Membro del Consiglio Direttivo della ONG "Nessuno tocchi Caino". Ha scritto vari saggi sulla Repubblica di Azerbaigian, sulla Moldova e sulla cooperazione alimentare nel Mediterraneo.
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