Comincia oggi a Palermo la conferenza indetta dal governo italiano per cercare una soluzione per il riassetto della Libia. L’obiettivo è quello di giungere ad un compromesso tra le parti in lotta e finalmente indire libere elezioni che portino il popolo libico a decidere autonomamente del proprio destino. La buona riuscita del summit ovviamente però passa dalla partecipazione di tutti gli attori dello scacchiere libico a cominciare dal Maresciallo Khalifa Haftar, vero ago della bilancia delle sorti della ex colonia italiana.
In un primo momento, qualche settimana fa, l’uomo forte della Cirenaica aveva dato per certa la sua presenza in Sicilia ma negli ultimi giorni la conferma della sua partecipazione non è arrivata e tuttora nessuno è ancora in grado di sapere se ci sarà. Secondo un’ultim’ora battuta dall’agenzia Ansa, Haftar non parteciperà alla conferenza di Palermo sulla Libia. Nel dare la notizia Ansa cita afonti dell’Esercito Nazionale Libico (LNA).
I rumors più accreditati vorrebbero che Haftar abbia declinato l’invito a causa della presenza alla conferenza di fazioni legate ad Al Qaeda e dei rappresentati del governo del Qatar mandando a perorare la propria causa soltanto i rappresentanti del Parlamento di Tobruk. Tuttavia da parte italiana si crede che alla fine il Maresciallo sarà della partita nonostante le importanti defezioni degli ultimi giorni da parte dei principali leader mondiali. Russia, Germania e Stati Uniti infatti manderanno soltanto i sottosegretari agli Esteri mentre la Francia si presenterà con il proprio ministro degli Esteri Le Drian.
Chi non mancherà sicuramente sarà il capo del Governo di Tripoli Fayez al-Serraj, forte dell’appoggio di Italia e Nazioni Unite, insieme al presidente del Consiglio di Stato Khaled al-Meshri. Ci saranno poi i signori della guerra di Misurata, attualmente determinanti per i precari equilibri del paese e e i leader dei paesi limitrofi: Beji Caid Essebsi per la Tunisia, il Generale al-Sisi per l’Egitto e Ahmed Ouyahia a rappresentare l’Algeria, tutti certamente interessati ad una pacificazione della Libia in tempi ragionevoli.
Dunque soltanto con il passare delle ore si capirà se la conferenza avrà avuto successo e potrà centrare gli obiettivi auspicati, primo tra tutti quello di riportare l’ordine e fermare la violenza nel paese.
(notizia in aggiornamento)
Redazione
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