Non è ancora chiaro quanto denaro in totale abbia ricevuto dal governo cinese per fare la spia negli Stati Uniti al soldo Pechino. Quel che si sa è che nel marzo del 2001 Alexander Yuk Ching Ma, ex funzionario della Cia, fa un viaggio a Hong Kong e riceve la cifra di 50mila dollari in contanti per vendere i segreti dell’America al nemico. È solo l’inizio, perché dal quel momento in poi Yuk Ching Ma, nato a Hong Kong nel 1952 ma cittadino statunitense naturalizzato, continua a ricevere somme di denaro e regali preziosi dai cinesi. Nel 2006, in uno dei suoi viaggi in Cina, racconta il New York Times, riceve altri 20 mila dollari cash e un set nuovo fiammante di mazze da golf.
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Venerdì 14 agosto l’ex funzionario della Cia viene arrestato con l’accusa di cospirazione per aver fornito dal 2001 in poi informazioni riservate sulla difesa nazionale degli Stati Uniti all’intelligence cinese, collaborando insieme a un suo parente. Lo ha annunciato lunedì 17 agosto il Dipartimento di Giustizia statunitense. Se condannato, Yuk Ching Ma rischia il carcere a vita. Come spiega il Dipartimento di Giustizia Usa, Ma inizia a lavorare per la Cia nel 1982 e lascia l’agenzia nel 1989. Si trasferisce e lavora a Shanghai, negli anni Novanta si occupa di import-export in Cina, prima di arrivare alle Hawaii nel 2001. Secondo le carte, Ma avrebbe cospirato con un suo parente di 85 anni, non perseguibile dalla legge perché affetto da una forma grave di malattia cognitiva. Anche il parente di Ma lavora per la Cia dal 1967 al 1983, prima di licenziarsi per essere stato accusato di aver aiutato diversi cittadini cinesi a entrare negli Usa. Yuk Ching Ma prova a diventare un agente dell’FBI ma senza successo. Nel 2004 ottiene però un contratto come linguista dal Field Office dell’FBI di Honolulu. E dalle Hawaii che Ma inizia a passare informazioni ai servizi segreti cinesi avendo tra le mani documenti da tradurre. A volte ne fa delle fotocopie, altre li fotografa con una camerina digitale. Secondo l’FBI, dal 2006 al 2010 Ma avrebbe sottratto documenti classificati dall’ufficio di Honolulu riguardo «il personale, le operazioni e i metodi con cui vengono criptate le comunicazioni della Cia».
Il doppio gioco di Ma a un certo punto viene a galla, come spesso accade a chi vive sospeso tra due identità diverse. L’FBI riesce ad avere un filmato segreto dell’incontro del 2001 a Hong Kong tra Ma e l’intelligence cinese. Nel video si vede bene Ma che conta i soldi. Nella primavera dell’anno scorso lo stesso Ma conferma di essere una spia cinese a un agente dell’FBI che si finge un uomo dei servizi di Pechino. La spia cinese cade nel trucco e accetta la somma di 2mila dollari in contanti come “piccolo simbolo” di apprezzamento dei suoi servigi alla Repubblica Popolare. In un ultimo incontro questo mese prima dell’arresto, il 12 agosto, Ma accetta altro denaro per il lavoro svolto per conto della Cina, confermando la «devozione alla madrepatria cinese».
Pubblicato su Il Mattino il 19 agosto
Erminia Voccia
Giornalista professionista, campana, classe 1986, collabora con Il Mattino di Napoli. Laurea magistrale in Relazioni Internazionali presso l’Università “L’Orientale” di Napoli. Master in giornalismo e giornalismo radiotelevisivo presso Eidos di Roma. Appassionata di Asia.
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