Strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, durante le preghiere del venerdì. Il bilancio dell’attentato è di 49 morti e decine di feriti, di cui 30 nella moschea di Al Noor e 10 a Linwood. L’autore dell’attacco si chiama Brenton Tarrant ed è un australiano bianco di 28 anni. L’uomo, originario dello Stato di New South Wales, sulla costa orientale del Paese, lo ha rivendicato con motivazioni anti-immigrati. In tutto arrestate 4 persone. La premier neozelandese Jacinda Ardern ha affermato che la strage è stata frutto di un “attacco terroristico”, ed ha aggiunto: “E’ uno dei giorni più bui” per il Paese.
L’autore della strage ha ripreso la strage in diretta streaming. Il video, pubblicato su Facebook, è durato 17 minuti ed è poi stato rimosso dal social network, ha spiegato la responsabile dei contenuti di Facebook Australia-New Zealand, Mia Garlick. Il killer ha detto di ispirarsi al terrorista islamofobo di estrema destra norvegese che nel luglio del 2011 uccise 77 persone a Oslo e sull’isola di Utoya: “Ho letto gli scritti di Dylan Roof e molti altri, ma ho preso la mia vera ispirazione solo da Breivik”. Le due mitragliatrici usate dal killer erano coperte con scritte in inchiostro bianco che facevano riferimento ad antiche battaglie e più recenti attacchi contro le comunità musulmane: tra queste, una riportava anche il nome ‘Luca Traini’, l’estremista di destra autore dell’attacco contro migranti compiuto l’anno scorso a Macerata. Parla il suo legale: “Sconcerto e condanna”
La premier neozelandese Jacinda Ardern, confermando che l’attacco è stato “ben pianificato” lo ha ha descritto come “un atto di violenza senza precedenti” e “uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda”. La polizia, via Twitter, ha esortato a rimanere chiusi in casa, a non andare in moschea in tutto il Paese e a non condividere il link dell'”inquietante” video sulla strage a quanto pare trasmesso in diretta. L’intera città era stata messa in ‘lockdown’ poi rientrato. La Ardern, parlando alla nazione, ha detto che tra le vittime ci sono rifugiati e migranti. “Loro hanno scelto la Nuova Zelanda come la loro casa ed è la loro casa. Loro sono noi – ha osservato – le persone che hanno compiuto questo atto di violenza non lo sono. Non c’è spazio per loro in Nuova Zelanda”.
Fonte Agi-Ansa
Redazione
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