Il capo di stato maggiore e vice ministro della Difesa Gaid Salah ha dichiarato il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika “inadatto” allo svolgimento del suo incarico. Salah ha parlato a una Tv privata algerina e ha invocato l’applicazione dell’Articolo 102 della Costituzione. Il capo dell’esercito ha dichiarato che il presidente Abdelaziz Bouteflika, al potere dal 1999 e al centro delle proteste da settimane, “non è più in grado di guidare il Paese a causa delle gravi condizioni di salute”. Salah ha sostenuto che questa procedura incontrerebbe il consenso di tutte le forze politiche. L’Articolo 102 prevede che il presidente sia sollevato dall’incarico per impedimento fisico all’esercizio delle sue funzioni. L’iter stabilisce a questo punto che il Consiglio costituzionale dichiari Bouteflika formalmente troppo malato per poter svolgere le sue funzioni, un pronunciamento che dovrebbe essere votato dal Parlamento a maggioranza di due terzi.
Il potente esercito algerino agisce nel Paese nordafricano produttore di petrolio e gas influenzandone la politica. Salah aveva mal tollerato l’instabilità causata dalle proteste dell’ultimo mese. Il capo di stato maggiore era stato già indicato da Le Monde quale barometro della crisi algerina. Salah aveva poi preso le distanze dal Capo dello Stato e aveva lodato le proteste. In un discorso pubblico il capo dell’esercito aveva detto che “l’esercito nazionale popolare avrebbe dovuto rappresentare un bastione per la popolazione e per la nazione in tutte le condizioni e circostanze”.
Le manifestazioni di migliaia di algerini sono esplose dopo la candidatura di Bouteflika, ormai 82 enne, a un quinto mandato presidenziale. Le condizioni di salute del presidente l’avevano costretto a un controllo medico a Ginevra a fine febbraio e nel suo ultimo mandato, iniziato nel 2013, Bouteflikanon non aveva tenuto discorsi pubblici a causa di una paralisi e per via delle conseguenze di un ictus. L’enorme sollevazione popolare aveva avuto come effetto il rinvio delle elezioni presidenziali, previste per il 18 aprile. Sotto pressione, Bouteflika aveva rinunciato a candidarsi ma avava anche spostato a data da destinarsi le elezioni presidenziali. Il Capo di stato aveva anche affermato che sarebbe rimasto al potere fino all’adozione di una nuova Costituzione, estendendo di fatto il suo quarto mandato. La candidatura di Bouteflika era stata proposta dai partiti della coalizione al potere in Algeria, ma il presidente era parso sempre più isolato. Anche oggi migliaia di persone hanno affollato le strade di Algeri chiedendo le dimissioni dell’anziano Bouteflika.
Redazione
La redazione di Babilon è composta da giovani giornalisti, analisti e ricercatori attenti alle dinamiche mondiali. Il nostro obiettivo è rendere più comprensibile la geopolitica a tutti i tipi di lettori.
Africa, terra di golpe e di complotti
8 Ago 2023
Il continente che dagli anni Cinquanta a oggi ha conosciuto il maggior numero di colpi di stato e rovesciamenti…
L’immigrazione come strumento di pressione politica
14 Lug 2023
Paesi Edizioni presenta Il grande ricatto di Costantino Pistilli, un libro che va a coprire un altro quadrante dello…
Sudan, i militari e gli interessi esterni in gioco
24 Apr 2023
Per andare alla radice della tensione latente che attraversa ormai da mesi la capitale del Sudan Khartoum, dove da…
Sudan, scontro tra esercito e paramilitari per il potere
17 Apr 2023
Tensione sempre più alta in Sudan dove da giorni ormai sono in corso scontri armati tra l’esercito agli ordini di Abdel…