Martedì 30 marzo è stato arrestato un ufficiale della Marina militare italiana ed è stato fermato un ufficiale militare russo in servizio all’ambasciata italiana di Roma. Entrambi sono stati colti in flagrante mentre compivano un atto di spionaggio ai danni dell’Italia. L’ufficiale della marina è Walter Biot, ha 55 anni ed è capitano di fregata. Secondo le ricostruzioni di alcuni giornali, l’ufficiale militare russo si chiamerebbe Dmitrij Ostroukhov, un militare del GRU, ovvero l’intelligence militare russa. I due funzionari russi che sono stati espulsi mercoledì dall’Italia potrebbero essere con molte probabilità Ostroukhov e il suo superiore, il capo stazione del GRU a Roma.
Ma Cos’è il GRU. Un estratto del libro di Marco Giaconi, “Le guerre degli altri”
Il GRU è il servizio segreto militare. È stato fondato nel 1918. Il suo primo direttore, Yan Berzin, era stato nominato direttamente da Feliks Dzerzhinsky, il capo e fondatore della CEKA (la polizia segreta sovietica). Il GRU gode da sempre di una reputazione professionale molto autorevole. Basti pensare che è stato un suo agente (di nome Ramón Mercader) a uccidere Lev Trockij, con un colpo di piccone alla testa a Coyoacán, nei pressi di Città del Messico, il 20 agosto del 1940.
Il GRU dispone di una vastissima rete di informatori, tra addetti militari operativi all’estero, funzionari dell’Aeroflot (la principale compagnia aerea russa fondata nel 1923) e i giornalisti dell’agenzia di stampa ITAR-TASS.
Come detto, nella sua storia il GRU può vantare molte operazioni conclusesi con dei successi. Alcuni di questi risalgono ai tempi della Guerra Fredda con gli Stati Uniti, dalla “manipolazione” di Robert Kennedy che si vedeva due volte la settimana con il “giornalista” Georgi Bolshalov, alla penetrazione dello Stato Maggiore americano tramite il colonnello William Henry Whalen.
Altri successi in tempi più recenti sono stati: le grandi operazioni sotto copertura in Afghanistan e in Cecenia; la guerra in Ucraina, con il GRU che ha gestito tanto il passaggio della Crimea alla Federazione Russa quanto i rapporti con i vertici delle milizie filo-russe di Donetsk e Luhansk; l’intervento in Siria, che ha permesso a Mosca di rafforzare la propria presenza militare nelle basi di Latakia e Tartus sul Mediterraneo e di intestarsi la liberazione di Aleppo dalle milizie ribelli e jihadiste. Proprio i successi registrati in Ucraina e Siria hanno permesso al GRU di porsi oggi, stabilmente, al vertice della complessa rete dell’intelligence di Mosca.
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Redazione
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