L’Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici organizza il 26 gennaio a Roma, dalle 16 alle 20, il convegno “Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia sulla guerra in Ucraina”. Il convegno si svolge nella Casa dell’Aviatore, in via dell’Università 20 e si può seguire anche in live streaming a questo link. Il convegno rappresenta il primo evento di un ciclo di tre conferenze sul tema “Dezinformacija e misure attive: le narrazioni strategiche filo-Cremlino in Italia”, che si svolgerà nel periodo gennaio-marzo 2023.
Nel 2014, durante la prima aggressione russa all’Ucraina (l’annessione della Crimea e la destabilizzazione dell’Ucraina orientale con le armi della “guerra ibrida”), la macchina della propaganda interna e internazionale del regime putiniano ha diffuso un numero crescente di narrazioni strategiche false o fuorvianti sulla crisi Ucraina. Tra queste ricordiamo: il presunto genocidio perpetrato dal governo ucraino nei confronti dei residenti russofoni del Donbass; l’idea che l’Ucraina è governata da nazisti; la tesi secondo cui non esiste una vera e propria nazione ucraina distinta da popolo russo; la teoria secondo cui la rivoluzione di Euromaidan sia stata un colpo di Stato orchestrato da governi occidentali come atto per spingere l’Ucraina nella Nato e usare il Paese come “cavallo di Troia” per disgregare la Russia. Queste narrative poi verranno aggiornate e utilizzate dal Cremlino per giustificare l’invasione dell’Ucraina iniziata il 24 febbraio 2022.
Le narrazioni strategiche promosse da Mosca sulla guerra in Ucraina sono finalizzate, da una parte, a creare una “realtà alternativa” sul conflitto agli occhi della popolazione russa, e dall’altra a confondere e disorientare le opinioni pubbliche e i decisori politici occidentali circa le cause e gli sviluppi della guerra, creando un’immagine distorta della politica estera russa e dei suoi obiettivi.
Dopo l’invasione, l’ecosistema di disinformazione e propaganda russa, che il Cremlino iniziò a sviluppare dalla metà degli anni Duemila, crea e diffonde attraverso molteplici canali un’ampia gamma di narrative strategiche, tra cui, ad esempio:
- “Il conflitto non è una guerra tra Russia e Ucraina ma fra gli Usa (e la Nato) da una parte, e la Russia dall’altra, una guerra che da tempo la Nato voleva provocare”;
- “Le forze armate ucraine intendono dotarsi di armi nucleari per attaccare la Russia”;
- “Kiyv intende ricorrere al terrorismo nucleare contro la popolazione russofona in Ucraina”;
- “In Ucraina vi sono laboratori segreti preposti allo sviluppo di armi biologiche finanziati dagli Usa”;
- “L’operazione speciale russa in Ucraina prende di mira soltanto obiettivi militari e non infrastrutture civili e palazzi abitati”;
- “Il massacro di Bucha è una fiction e potrebbe servire a ciò che sta emergendo sui bio-laboratori finanziati dagli Usa in Ucraina”;
- “L’allargamento della Nato a Est rappresenta la causa principale della guerra in Ucraina”;
- “Il battaglione Azov ha usato i civili come scudi umani a Mariupol”;
- “ Le fotografie e le immagini di Bucha sono la solita messa in scena creata dal regime di Kyiv per i mass media occidentali, come è stato fatto a Mariupol con il finto ospedale ostetrico, il teatro e anche in altre città”;
- “L’economia e il sistema finanziario della Russia stanno resistendo abbastanza bene alle sanzioni occidentali”;
- “Le sanzioni occidentali che avrebbero dovuto distruggere la Russia potrebbero disintegrare l’Ue”;
- “Le sanzioni imposte da Washington e Bruxelles spingono l’Italia al suicidio economico”.
Queste e molte altre narrazioni promosse dalla macchina russa di “guerra informativa” vengono sistematicamente amplificate in Italia non solo da media italiani di “informazione alternativa” ma anche da non pochi esperti e commentatori nei media mainstream del nostro Paese.
Il programma del convegno
La conferenza del 26 gennaio approfondirà le narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla guerra in Ucraina e l’influenza che esse esercitano sui dibattiti politici, mediatici e culturali italiani. In occasione della conferenza verrà presentato un rapporto analitico dell’Istituto Gino Germani su questo tema, che sarà poi distribuito e pubblicamente reso disponibile dall’Istituto nei suoi canali ufficiali.
- Introduzione al ciclo di conferenze – Luigi Sergio Germani (Direttore, Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici)
- I fattori di efficacia in Italia della propaganda russa e le cause dell’indifferenza per voci del dissenso russo – Alessandro Vitale (Università di Milano)
- Panoramica delle narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla guerra in Ucraina – Massimiliano Di Pasquale (Ricercatore associato e responsabile dell’Osservatorio Ucraina, Istituto Gino Germani di Scienze Sociali e Studi Strategici)
- Attacco alla Verità – costruzione di una narrazione alternativa del conflitto armato in Ucraina – Orio Giorgio Stirpe (Colonnello in congedo dell’Esercito Italiano, specializzato in Analisi Operativa)
- Genocidio, de-nazificazione, golpe, etc.: su alcune parole-chiave della propaganda russa – Maurizio Stefanini (giornalista free-lance)
- La manipolazione russa dei social media: la guerra ibrida nella rete – Aldo Torchiaro (Il Riformista)
- Modera: Nona Mikhelidze (Istituto Affari Internazionali)
Le successive due conferenze del ciclo verranno dedicate alle narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla Nato, le politiche estere e di sicurezza dell’Occidente e i rischi di guerra nucleare (il 27 febbraio 2023) e alle narrazioni strategiche filo-Cremlino sulla democrazia liberale e sulla decadenza delle società occidentali ( il 28 marzo 2023). Anche i due eventi successivi si svolgeranno presso la Casa dell’Aviatore e verranno trasmesse in live streaming. La partecipazione all’evento è gratuita. Per assistere alla conferenza in sala si prega di inviare una email a fondazionegermani@gmail.com indicando nome, cognome e qualifica.
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