Da quando la guerra è diventata di popolo, riducendo la distinzione tra militare e civile, i successi bellici si sono misurati soprattutto attraverso la conquista di cuori e menti. Oltre a essere di popolo la guerra si è trasformata anche in “ibrida” per ciò che concerne i mezzi materiali utilizzati per condurla.
In un contesto del genere il quarto potere (media e stampa) è lo strumento principale per conquistare cuori e menti. Negli ultimi anni, in ambito militare quanto mediatico è stato spesso utilizzato il concetto di guerra cognitiva, il quale sta a indicare quell’insieme di strumenti (dalla disinformazione alle psy-op, dall’uso delle neuroscienze all’intelligenza artificiale) in cui è la mente umana a diventare il campo di battaglia. Nulla di nuovo se si considera che le operazioni psicologiche venivano già indicate nel V secolo a.C in manuali di guerra come il celebre L’arte della guerra di Sun Tzu. L’elemento di novità sta nell’aver trasposto questa antica modalità di conflitto nel Ventunesimo secolo, con tutto il potenziale che le nuove tecnologie offrono.
La strategia russa di guerra cognitiva, mediante gli strumenti di disinformazione e propaganda, rappresenta uno dei diversi tasselli che costituiscono la nota “dottrina Gerasimov”. L’Istituto di Studi Strategici Gino Germani al riguardo ha organizzato a Roma il 17 maggio, presso l’Istituto Luigi Sturzo in via delle Coppelle 35, il convegno “Dezinformacija: la strategia russa di disinformazione e guerra cognitiva in Italia”.
Il convegno introdurrà il corso di alta formazione “Attacco alla mente: strategie e tecniche di disinformazione e guerra cognitiva“ che si svolgerà a Roma il 10, 11, 17 e 18 giugno. L’incontro, in programma dalle 15, verrà introdotto da Nicola Antonetti, presidente dell’Istituto Luigi Sturzo. Seguiranno gli interventi di Luigi Sergio Germani, direttore dell’Istituto di Studi Strategici Gino Germani, Jacobo Iacoboni, giornalista de La Stampa, Massimiliano di Pasquale, ricercatore associato e responsabile dell’Osservatorio Ucraina, Renée Di Resta, Technical research manager Stanford Internet Observatory, Martyna Bildziukiewicz, direttrice East Stratcom Task Force, Marco Cannavicci, ufficiale medico psichiatra, esperto in tecniche Humint e Sicurezza, Kevin Riehle, professore associato University of Mississippi, Roberto di Nunzio, giornalista e saggista esperto in Information Warfare. Modererà l’incontro Nona Mikhelidze dell’Istituto Affari Internazionali.
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Emilio Pietro De Feo
Laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Salerno, sta conseguendo una seconda laurea in Investigazione, criminalità e sicurezza internazionale presso l’Università Internazionale degli Studi di Roma, UNINT. Pubblicista, collabora con Oltre la linea e il Centro Studi Machiavelli.
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