La morte del contante?

L’uso del contante è ormai sanzionato dai mass-media e dagli pseudo-economisti. Quindi è probabile che sia giusto usarlo – quando certi media chiamano “alla lotta” conviene girare subito gli occhi dall’altra parte. La limitazione nell’uso della carta-moneta, ma anche l’obbligo allo snobismo della credit card perfino per spese minime, roba da turisti americani, e poi magari anche la paura sciocca di sembrare dei riciclatori della mafia se si porgono 50 euro con il solito ponte in una pizzeria. La manipolazione è complicata. Le monete vere, se ci pensate bene, avevano il marchio della gloria dei Paesi che le emettevano. Il franco francese ha avuto in effigie anche Antoine de Saint Exupéry o Cèzanne, mentre l’Italia aveva i suoi Caravaggi e Leonardi e la Spagna i suoi Re e il suo vero sovrano, il ronzino di Don Chisciotte.

Ora, l’euro ci mostra immagini di ponti, buchi, gallerie, prefigurazioni simboliche del futuro. Se il condizionamento psicopolitico contro il contante è così forte c’è sotto qualcosa e, certamente, ce lo stanno mettendo in quel posto. Tutto nasce da un saggio scritto dal solito economista del Fondo Monetario Internazionale.

Attenti al cane economico: io ho conosciuto economisti di quell’Ente che sostenevano che l’usura deve essere lecita, perché indica il valore del rischio di investimento… L’economista anti-contante si chiama Alexei Kireyev, e sostiene che l’utilizzo obbligatorio di un deposito bancario per i pagamenti va bene, perché stimola i prestiti.

Bravo, eh? Per usare i tuoi soldi allora ti devi indebitare. In una cosa ha ragione, però, la storia della lotta al contante è orchestrata dalle banche, che estrarranno una percentuale d’uso per ogni transazione e si permetteranno tetti, limiti alla spesa o, magari, ti costringeranno ad accendere un prestito quando non ne hai bisogno. Come facevano certe banche del nostro Nord-Est che se volevi credito ti obbligavano a compare le loro azioni. Si sa come è finita. Peraltro, l’obbligo a tenere un conto va contro gli artt. 3 e 47 della Costituzione, che prevedono la piena libertà di circolazione delle merci e dei servizi.

Un saggio recente dell’ufficio studi della Deutsche Bank, che oggi se la passa malissimo in patria e altrove, ci dice invece che abolire il contante fa diminuire le rapine ma, in un soprassalto di onestà intellettuale, ci dice anche che il contante detenuto obbligatoriamente in banca fa aumentare le truffe informatiche e i trasferimenti illeciti.

Il governo Monti, ai suoi tempi, limitò le transazioni in contante a 1.000 euro, elevati poi a 3.000 nel 2015. Nemmeno per un buon televisore bastano ormai 1.000 euro. L’Europa, spesso, non monitora però la semplice quantità di contante, ma solo la regolarità fiscale e finanziaria. Dove? In Finlandia, Danimarca, Austria, Olanda. Fare come in Europa, come dicono i portatori tardivi di loden, vuol dire liberalizzare il contante, non il contrario. Per gli stranieri residenti, infine, la normativa del governo Monti alzava il limite del contante a ben 15.000 euro, contro ogni regola costituzionale europea antiriciclaggio. Nessuno ne ha parlato, abbagliato dal loden nuovo. La CGIA di Mestre ci disse allora che la perdita della crisi del contante, per i commercianti, fu del 35% del loro fatturato. Il liberalismo serve soprattutto a separare i cretini dai nostri soldi.

Infine, l’abolizione del contante, là dove si applica, non ha diminuito di un centesimo il riciclaggio. Le clonazioni delle carte di credito sono un reato che vale in Italia 150.000 euro a settimana, ma l’evasione fiscale dipende anche dal costo della pretesa fiscale e dalla fatica per pagare le tasse: 269 ore per uomo in Italia, contro le 218 della Germania.

In Italia il pagamento in contanti è tipico poi di milioni di soggetti “non bancabili” e se obbligassimo tutti al rettangolino di plastica, detto carta di credito, si contrarrebbe almeno del 28% la quota dei pagamenti. Con evidenti effetti per l’economia.

Insomma, abolire il contante perché c’è qualche personaggio di Saviano che lo usa per spacciare, è come abolire le automobili perché ci sono gli incidenti. Negli ultimi 10 anni, inoltre, il regolamento per pagare direttamente un bene o un servizio è cambiato per ben sei volte, ma non ci sono state variazioni nella quota di evasione. Che si fa sempre tra banca e banca, tra Paesi diversi, con strumenti finanziari ben più complessi del vecchio, caro contante.

È bastato un solo concordato fiscale, quello con la Kering-Gucci, che ha fatto aumentare d’un botto il gettito fiscale di 1 miliardo, per salvare l’Italia dagli obblighi UE, mentre le normali entrate tributarie hanno prodotto aumenti di gettito per 300 milioni circa. Eccolo, l’illecito finanziario. Pochi concordati e cambia anche lo sciocco rapporto debito-Pil, che tanto piace oggi a un commissario UE per l’economia, ma laureato in Agraria.

Qualunque sia la soglia di uso del contante, l’evasione non diminuisce di un centesimo. La corruzione non ha affatto bisogno di liquidità, anzi il contrario. I casi di corruzione con le solite buste, si dice alla Guardia di Finanza, sono solo il 10% del totale accertato. Da anni. Si corrompe invece con gli appalti pilotati, le parcelle gonfiate, le consulenze inverificabili. Anzi, il plastic money è proprio uno degli strumenti preferiti del riciclaggio. Una notissima società che conferisce carte di credito ebbe, anni fa in Texas, una condanna proprio per un riciclaggio di diversi milioni di dollari.

C’è anche la tendenza, vedrete che qualche genio dell’economia la tirerà fuori, a obbligare la gente a dichiarare tutto il loro contante, per poi obbligarla a vincolare una certa quota del suo denaro vero e liquido in titoli del debito pubblico infruttiferi, per fare opere di pubblica utilità. Vedrete che – lo ripeto – qualche soi disant economista tirerà fuori dal cappello questo coniglio. Invece di studiare e proibire, quando è il caso (lo è quasi sempre) le cripto-valute, ci si concentra sulle banconote con i buchi, i ponti, le gallerie…

La storia della criminalità organizzata che ricicla con il contante è comunque una balla. Il riciclaggio si fa, al 90%, con gli strumenti interbancari, senza che si muova nemmeno una banconota. Chi teorizza il contrario è in malafede. E non dimenticate che se cessasse il passaggio dall’economia criminale, che muove ogni anno più capitali del petrolio, l’economia sana e legittima crollerebbe in poco tempo.

Pubblicato su alleo.it