Un saggio sulla libertà di stampa ricco di contributi esclusivi. Con la prefazione di Anna Zafesova, il libro raccoglie le testimonianze di chi è impegnato a raccontare conflitti e crisi internazionali: come Francesca Mannocchi, Alberto Negri, Andrea Purgatori, Giuliana Sgrena, Lorenzo Cremonesi, Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Francesco Semprini, Ugo Tramballi, Giampaolo Cadalanu, Giordano Stabile, Cristiano Tinazzi, Monica Perosino, Domenico Quirico e Stefania Battistini
Per testimoniare il lavoro degli operatori in prima linea e per raccontare al grande pubblico il senso e il valore di questa professione, esce il 21 ottobre È la guerra, bellezza!, un saggio sulla libertà di informazione ricco di contributi esclusivi, con protagonisti di primissimo piano del giornalismo italiano, impegnati nel raccontare i conflitti e le crisi internazionali. L’inviato di guerra e la ricerca della verità, l’impegno incessante di chi si assume il compito di riportare i fatti, sgombrando il campo da faziosità e fake news. Questo il cuore dell’opera.
All’interno sono raccolti fatti noti e meno noti, arricchiti dai racconti personali di chi ha vissuto sulla propria pelle vicende come la guerra in Ucraina, il conflitto più mediatico che la storia ricordi.
Vedere con i propri occhi. Il giornalismo degli inviati di guerra ha il valore supremo della testimonianza. La lista delle celebri foto storiche frutto di una accurata messinscena – come quella della bandiera rossa issata sul Reichstag nel maggio del 1945 – è lunga, e le imposizioni della censura militare sono ovvie. Eppure una testimonianza oculare continua ad avere ai nostri occhi il valore della inconfutabilità. È il principio che spinge i corrispondenti di guerra a rischiare in prima linea, per accorciare la catena dei testimoni a un solo anello, dall’inviato al lettore/spettatore
Anna Zafesova
Il titolo È la guerra, bellezza! «è preso in prestito dalla celeberrima battuta pronunciata da Humphrey Bogart in L’Ultima minaccia (1952) – spiega l’editore e giornalista Luciano Tirinnanzi che ha curato il volume. Parafrasando quella leggendaria frase – “È la stampa, bellezza! E tu non puoi farci niente!” – abbiamo voluto sottolineare come anche (e soprattutto) in tempo di guerra, la libertà e il pluralismo dell’informazione non si arrestino di fronte a minacce e censure da parte di gruppi di pressione, interessi economici, governi stranieri. Ma se questo è possibile, se l’esercizio della libera opinione e il diritto alla conoscenza sono ancora salvaguardabili nella nostra società, lo dobbiamo anzitutto ai “soldati dell’informazione”».
In un unico saggio sono raccolte le voci dei grandi reporter italiani della prima linea dell’informazione, come Francesca Mannocchi, Alberto Negri, Andrea Purgatori, Giuliana Sgrena, Lorenzo Cremonesi, Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Francesco Semprini, Ugo Tramballi, Giampaolo Cadalanu, Giordano Stabile, Cristiano Tinazzi, Monica Perosino, Domenico Quirico e Stefania Battistini.
C’è una data che ha segnato il cambiamento epocale del mestiere di inviato di guerra. È la notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991, quando la Cnn trasmette in diretta i bombardamenti su Baghdad nella prima guerra del Golfo. Da quella diretta il nostro mestiere, soprattutto quello del giornalista della carta stampata, si è trasformato in modo sempre più radicale. Perché il giorno dopo non ci si sarebbe più potuti limitare a descrivere i bombardamenti a cui avevamo assistito la notte precedente, ma avremmo dovuto spiegare cosa c’era dietro quei bombardamenti, raccontare qualcosa di diverso rispetto alle immagini che erano già state trasmesse in tv
Alberto NegriDove inizia e dove finisce la nostra opinione sui fatti che osserviamo? Anche questo è un grande, spesso insoluto, dilemma per noi giornalisti. Ognuno di noi sta da una parte del mondo. L’onestà nel fare questo (meraviglioso) mestiere non consiste, io credo, nel neutralizzare le proprie opinioni; sarebbe impossibile, ipocrita solo pensarlo. L’onestà, io credo, consiste nell’essere rigorosi nella cronaca di quello che vediamo, anche quando quello che vediamo non ci piace, o peggio disintegra le nostre convinzioni precedenti. Il dubbio, appunto
Francesca Mannocchi
Edito da Paesi Edizioni, È la guerra, bellezza! I grandi reporter italiani raccontano la prima linea dell’informazione è disponibile in libreria e negli store online a partire dal 21 ottobre 2022, anche in versione ebook.
Redazione
La redazione di Babilon è composta da giovani giornalisti, analisti e ricercatori attenti alle dinamiche mondiali. Il nostro obiettivo è rendere più comprensibile la geopolitica a tutti i tipi di lettori.
Perché l’Occidente deve cercare un confronto con Orban
29 Lug 2024
Il sostantivo «cremlinologo» aveva certo molti anni fa una sua funzione, di là dal definire l'etichetta di uno…
Viktor Orbán, storia di un autorevole autoritario
9 Lug 2024
Era il primo gennaio 2012 quando la nuova, e subito contestata, Costituzione ungherese entrava in vigore. I segnali di…
L’Europa e le vere sfide del nostro tempo
1 Lug 2024
Nel saggio Rompere l'assedio, in uscita il 31 maggio per Paesi Edizioni, Roberto Arditti, giornalista da oltre…
I segreti dell’attacco russo all’Ucraina
13 Mag 2024
Dal 17 maggio arriva in libreria per Paesi Edizioni "Invasione. Storia e segreti dell'attacco russo all'Ucraina", il…