Si è tenuto al Senato l’incontro organizzato da Amici della Terra e Open Gate Italia, in collaborazione con Environmental Defense Fund Europe, “Sicurezza energetica ed emissioni di metano. Il gas naturale nel RePowerEU e l’Italia nei nuovi scenari geopolitici”, nell’ambito della campagna che le due organizzazioni ambientaliste portano avanti dal 2019 sulla riduzione delle emissioni di metano. L’abbattimento delle emissioni della filiera del gas naturale è un argomento di sempre maggiore attualità, anche in relazione con i nuovi acquisti di gas alternativo a quello russo, considerato quanto previsto nel RePowerEU in merito a interventi di mitigazione nei nuovi contratti di importazione. Come dichiara Monica Tommasi, presidente degli Amici della Terra in apertura, “il gas naturale sarà necessario a gestire la transizione ancora a lungo e finché non saremo in grado di sostituirlo è essenziale che venga sfruttato nel modo più efficiente possibile. Ogni perdita di metano in aria, volontaria o involontaria, ci fa perdere una risorsa che stiamo vedendo quanto sia importante, sia dal punto di vista dell’impatto climatico, che della perdita economica che tutti subiamo con l’aumento del prezzo provocato dalla guerra”.
“Ridurre rapidamente le emissioni di metano potrebbe essere l’unica modalità efficace per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi” aggiunge Flavia Sollazzo, senior director EU Energy Transition di Edf Europe, intervenuta oggi al convegno. Environmental Defense Fund Europe (Edfe) è un’affiliata di Environmental Defense Fund, una delle principali organizzazioni internazionali senza scopo di lucro che crea soluzioni trasformative ai più gravi problemi ambientali. Con programmi da Boston a Pechino, a livello globale l’Environmental Defense Fund è triplicato negli ultimi dieci anni concentrandosi su scienza, economia, approcci basati sul mercato e partnership innovative del settore privato. “Il Regolamento Europeo per la riduzione delle emissioni di metano nel settore dell’energia ancora in discussione, una volta adottato, contribuirà al raggiungimento di questo importante traguardo – ha aggiunto – e i paesi dell’Unione Europea, saranno quindi anche i primi a impegnarsi concretamente nell’ambito del Global Methane Pledge”. Flavia Sollazzo ha poi concluso evidenziando quanto suggerito dalla Commissione Europea nella comunicazione RePowerEU e nella Strategia esterna UE per l’energia. “Già nel breve termine – ha affermato – l’UE e i suoi Stati membri potranno manifestare il proprio impegno anche nei nuovi contratti di fornitura di gas attraverso azioni volte a ridurre le emissioni di metano, come già avvenuto in recenti MoU, cito ad esempio quello tra Ue-Egitto-Israele firmato lo scorso 15 giugno”.
Il RePowerEU pubblicato lo scorso maggio per coordinare la sostituzione di gas russo con nuove forniture, suggerisce che i nuovi contratti prevedano una collaborazione tra importatori ed esportatori per ridurre le perdite di metano nei paesi produttori, che sono quelli con le maggiori emissioni, e stima in 46 miliardi i metri cubi possibili da recuperare. Intervenire per ridurre le perdite in atmosfera sarebbe meno costoso che attivare nuovi giacimenti e i paesi produttori potrebbero vendere, in questo caso all’Europa, le quantità attualmente disperse. Ne guadagnerebbero compratori e venditori, oltre al clima e alla sicurezza energetica.
“La dipendenza energetica degli stati europei nei confronti dei fornitori esteri, in primis la Russia, ci offre uno scenario inatteso: nel tentativo di sostituire le forniture russe, invece di incentivare la riduzione delle emissioni rischiamo al contrario di promuoverne di nuove. E questo è da evitare”, aggiunge Ilaria Restifo Rappresentante italiana di Environmental Defense Fund Europe.” “Ma – conclude Restifo – è la stessa UE, con il recente documento RePowerEU, a evidenziare la necessità di una cooperazione con i partner internazionali per ridurre le emissioni di metano nell’ambito dei nuovi approvvigionamenti di gas. In Italia, con gli Amici della Terra abbiamo lanciato iniziative di impegno volontario sfociate a settembre 2021 in un documento di indirizzi sottoscritto da imprese nazionali e presentato alle Istituzioni. Il coinvolgimento volontario degli operatori su obiettivi puntuali dimostra la sensibilità delle imprese e può contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei e internazionali.”
La collaborazione tra Amici della Terra ed Environmental Defense Fund Europe ha portato l’Italia ad essere il primo Paese in cui i principali operatori della filiera del gas hanno sottoscritto, lo scorso settembre, un documento di impegni volontari con obiettivi quantitativi e qualitativi di contenimento delle emissioni di metano. Un tavolo di lavoro il cui prossimo obiettivo – ricorda Monica Tommasi – “sarà proprio quello di promuovere la riduzione delle emissioni di metano nei nuovi canali di importazione che si stanno definendo nel RePowerEU in alternativa all’importazione di gas dalla Russia”.
Redazione
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