In ambito geopolitico lo sviluppo della tecnologia assume un’importanza fondamentale. Sono proprio quelle aziende che riescono a predire quale sarà la linea dello sviluppo per il futuro che possono assicurarsi la supremazia nel mercato. Ci sono dei principi fondamentali che in questo senso devono essere rispettati. Per dirne alcuni, possiamo riferirci per esempio all’ecosostenibilità, all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni. Intorno a questi importanti temi la sfida è tutt’ora aperta e per le aziende che operano a livello internazionale si tratta di individuare nuovi standard di produzione e di consumo.
Su che cosa investono le aziende proiettate nel futuro
La sfida è tutta aperta ed ecco perché i centri di ricerca e le aziende proiettate nel futuro investono nelle nuove tecnologie, che comportano diverse opportunità per gli utenti. Ad esempio ricordiamo la possibilità di giocare gratis nei casino online. E poi ancora l’elettricità, il recupero di risorse a partire dagli scarti, il metano, il nucleare nelle sue varie sfaccettature, i biocarburanti e, in generale, l’economia circolare.
La stessa Commissione dell’Unione Europea presta molta attenzione a questi argomenti, destinando innumerevoli risorse economiche a tutto ciò che riguarda la new generation. Anche le assegnazioni che sono state fatte nell’ambito del Recovery Fund intendono spostare la produzione e il consumo degli utenti europei verso le tecnologie che nel futuro potrebbero essere dominanti.
In questo modo il vecchio continente intende lasciarsi alle spalle i pericoli della crisi economica, proiettandosi interamente verso le nuove tecnologie.
Le auto del futuro e la produzione elettrica
Alcuni settori molto importanti che si dimostrano dominanti a livello internazionale e sui quali si concentrano molti degli obiettivi attuali sono quelli delle auto del futuro e della produzione elettrica. Già da tempo si parla molto di investire sulle auto elettriche, anche se ancora non si sono raggiunti i pieni obiettivi da questo punto di vista.
Infatti ancora pochi veicoli elettrici si vedono sulle strade, ma il divario potrebbe essere presto colmato dal rivolgersi a delle strategie fondamentali, come l’uso dei carburanti non fossili oppure il ricorso ai nuovi biodiesel.
C’è anche un’altra alternativa, rappresentata dall’uso degli idrocarburi che vengono ottenuti mettendo insieme l’idrogeno e il carbonio dell’anidride carbonica che viene preso dalla CO2 che si diffonde nell’atmosfera.
Anche per quanto riguarda la produzione elettrica ci sono molti nodi da sciogliere. Ci sono per esempio alcuni Stati, anche in Europa, come per esempio la Francia, che puntano molto sul nucleare e che investono proprio su questa forma di energia con piani di rilancio precisi che confermano la scelta atomica.
Ma la sfida è aperta soprattutto per quanto riguarda il ricorso alle fonti rinnovabili, che rappresentano un importante punto di riferimento per la riduzione dell’inquinamento.
Che cosa finanzieranno i Paesi in ambito internazionale
Ancora ci sono parecchi dubbi su che cosa l’Europa è disposta a finanziare più volentieri per il futuro. Si può pensare all’abbandono del carbone, alla spinta del metano, alle auto elettriche, ai biocarburanti. Ma è importante tenere in considerazione anche quali saranno le scelte degli altri Paesi al di fuori del vecchio continente.
Basti pensare per esempio agli Stati Uniti, in cui le opinioni sono divise, c’è chi rinuncia al nucleare e c’è chi si apre al mondo del metano. La Cina emerge sempre di più come un’economia che vuole estendere il proprio dominio in ogni ambito tecnologico, cominciando dalle auto elettriche.
La Russia può contare su una serie di risorse che non sono da sottovalutare, come per esempio le biomasse derivanti dalle foreste. E anche Mosca ultimamente si è ripromessa di interessarsi sempre di più al settore dell’energia e delle emissioni, offrendo diversi tipi di soluzioni. Il futuro è ricco di potenzialità anche da questo punto di vista.
Redazione
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