Il presidente dell’Ufficio di Stato per la Protezione della Costituzione del Länder dell’Assia Robert Schäfer, che conta circa 6 milioni di abitanti, ha chiesto alla municipalità del capoluogo Wiesbaden e alle altre città della regione di non concedere più spazi pubblici per gli eventi organizzati dal gruppo di predicazione salafita Realität Islam. Lo stesso ha fatto con le associazioni e i privati. Il gruppo è considerato da qualche settimana “incostituzionale” per la sua chiara appartenenza salafita e per le manifeste inclinazioni antioccidentali esposte in frasi come “i veri musulmani devono volere un califfato e la sharia in tutto il mondo invece della democrazia e dello stato di diritto”. Sul web circolano molti video del gruppo utili ad attrarre nuovi fedeli. Ma il gruppo si dedica anche alla predicazione per le strade, detta “Dawa Street”, ad organizzare decine di conferenze e all’uso massiccio del web, come del resto era successo per altri gruppi attivi prima di loro in Germania. Obiettivo sono i giovani musulmani oppure le ragazze e i ragazzi da convertire alla versione più estrema dell’islam. Preoccupante che “Reality Islam” abbia molti punti di contatto con Hizb ut-Tahrir (Partito della liberazione), autentica setta-partito nata in Egitto che negli anni è diventata un movimento globale per la creazione del “califfato”. A Realität Islam fa riferimento anche il sito internet Generation Islam con sede ad Amburgo, anch’esso vicino a Hizb ut-Tahrir.
Realität Islam ha anche una pagina Facebook seguita da 67.649 persone. Il gruppo è gestito da Faruk Özmen, Ahmad Tamim, Adrian Hajdaraj, mentre “Realität Islam” è stato fondato dal convertito tedesco Raimund Hoffmann, che si fa chiamare Suhaib. Hoffmann gestisce la pagina Facebook di Realität Islam seguita invece da 32.638 persone. I loro social, compreso Twitter, all’apparenza innocui, sarebbero usati dai predicatori per lanciare crociate contro i governi di Germania e Austria rei, a loro dire, di limitare “il libero esercizio del culto musulmano”. Le autorità di sicurezza dell’Assia sono molto preoccupate per la vertiginosa espansione del gruppo Realität Islam, fondato nel 2015 con una seda a Mörfelden-Walldorf, a circa 10 km da Francoforte. Tale gruppo recentemente ha organizzato una manifestazione proprio a Francoforte contro il divieto di portare il velo nei luoghi pubblici e avrebbe raggiunto i 300 membri. Il numero di persone che partecipa alle loro riunioni e attività sarebbe però almeno il doppio.
I gruppi di predicazione salafita piu’ importanti in Germania
Il gruppo più importante di tutti in Germania è ancora oggi Die Ware Religione, Project LIES!, fondato dal predicatore salafita palestinese con passaporto tedesco Ibrahim Abou Nagie. Nonostante Die Ware Religione sia stato bandito in Germania e Austria nel 2016, opererebbe ancora clandestinamente in case private mantenendo un basso profilo, potendo godere di massicci finanziamenti provenienti come sempre dal Golfo Persico. Denaro servito anche a pagare 25 milioni di copie del Corano stampate in Arabia Saudita che vengono regalate insieme a una rosa presso le loro bancarelle. Tanti i foreign fighter indottrinati dai sermoni di Ibrahim Abou Nagie e dei suoi sodali. Tra questi c’è il predicatore tedesco Said El Emrani, alias Abu Dujana, attivo tra Berlino e Bonn. Incredibilmente, il gruppo di Nagie è ancora presente in molti Paesi europei come Svezia, Norvegia, Danimarca, Svizzera, nei Balcani, ma anche in Brasile e Malesia, due nazioni queste ultime dove Nagie trascorre molto del suo tempo.
Dalla messa al bando di Project LIES! è nato, per volontà di uno dei più stretti collaboratori di Nagie, il gruppo turco-tedesco Bilal Gümüs We Love Muhammad. Anche in questo caso, bancarelle, copie del Corano date in omaggio e decine di giovani in giro per le strde e le piazze europee impegnati nel proselitismo, anche attraverso la creazion di app ad hoc per smartphone. Bilal Gümüs è stato arrestato e condannato nel dicembre del 2018 a tre anni e mezzo di carcere per aver contribuito alla radicalizzazione di alcuni giovani partiti per la Siria. In particolare, gli venne contestato di aver curato personalmente la radicalizzazione di un 16enne partito dalla Germania nel 2013 e morto nel 2014 vicino ad Aleppo.
La memoria ci riporta poi a gruppi storici come DawaFFM, fondato nel 2008 dal predicatore Abdellatif Rouali. Il predicatore divenne famoso anche per aver tentato di commercializzare la Wasser des Zamzan, o “acqua di Zamzan”, spacciata come acqua proveniente da un pozzo nei pressi de La Mecca, a cui i musulmani attribuiscono effetti salutari, ma in realtà comunissima acqua tedesca. L’acqua si trova ancora oggi in vendita sul web. Il logo dell’associazione DawaFFM, sciolta nel 2013, mostrava lo skyline di Francoforte con una serie di minareti. DawaFFM è considerato un gruppo creato di proposito per attirare giovani salafiti. Tra questi, il 22enne tedesco-kosovaro Arid Uka che uccise due soldati americani all’aeroporto di Francoforte. Arid Uka fu condannato all’ergastolo nel 2012.
Altro caso, infine, è quello di Millatu Ibrahim, fondato nel 2011 a Solingen, Renania Settentrionale-Vestfalia e messo fuori legge nel 2012. Millatu Ibrahim fin da subito era diventato una fucina di jihadisti come Abu Thala Al Almani, alias Dennis Cuspert, e Abu Usama Al Gharib, alias Mohamed Mahmoud, entrambi deceduti nel Siraq dopo aver avuto per parecchio tempo un grande influsso su centinania di giovani partiti dalla Germania e dall’Austria per morire da “guerrieri di Allah”.
Stefano Piazza
Giornalista, attivo nel settore della sicurezza, collaboratore di Panorama e Libero Quotidiano. Autore di numerosi saggi. Esperto di Medio Oriente e terrorismo. Cura il blog personale Confessioni elvetiche.
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