Si torna a parlare del mega progetto per collegare l’Africa all’Europa attraverso Gibilterra-Marocco. Secondo molti media internazionali, al momento si parla di due opzioni: un ponte sospeso o un tunnel sottomarino simile a quello che collega Gran Bretagna e Francia. Ed è proprio la Gran Bretagna di Boris Johnson, da poco uscita dall’Unione Europea, che sta valutando la possibilità di riproporre questo progetto vecchio di decenni con il governo marocchino per rilanciare la propria economia e rafforzare i legami commerciali con l’Africa attraverso il Marocco. Il progetto è riemerso dopo la Brexit e secondo quanto riferito da Arab Weekly “Londra si è impregnata seriamente nello studio del progetto che collegherà l’Europa all’Africa”. Questa idea sembra essere stata discussa anche durante la firma degli accordi le due nazioni nell’ottobre 2019. In effetti Gibilterra è un territorio d’Oltre mare del Regno Unito, ceduto dalla Spagna nel 1713 secondo il Trattato di Utrecht.
Nel 2018 si è svolto nella capitale inglese il primo dialogo strategico tra i due partner, voluto dal Premier Jonson e alla presenza del Ministro degli Esteri marocchino, con l’intenzione di rafforzare la cooperazione in campo politico, economico, culturale e di sicurezza. Già in quell’occasione il Ministro degli Esteri britannico aveva fatto intendere l’importanza di una connessione strategica con l’Africa attraverso il Marocco, anche in virtù del concordato che inserisce Gibilterra nell’area Schengen. Il settore energetico è parte di questa cooperazione bilaterale e svolge un ruolo strategico per il mercato elettrico britannico dal momento che il Marocco prevede di raggiungere una capacità di produzione da fonti rinnovabili del 52% entro il 2030, oltre all’intenzione di intercettare circa il 4% del mercato globale dell’idrogeno verde.
Per entrambi i vantaggi sono enormi, sia dal punto di vista commerciale ed economico che a livello logistico e strategico. Una connessione che agevolerebbe, oltre alle merci, il transito per migliaia di cittadini marocchini che si recano in Marocco da diversi punti in Europa. Per Rabat, rappresenterebbe un ulteriore vantaggio nel rafforzare il suo ruolo commerciale nelle rispettive aree mediterranee, soprattutto grazie alla centralità del porto di Tanger-Med, la cui estensione è stata completata un anno e mezzo fa e diventato il primo porto di transhipment di container nel Mediterraneo e il principale porto per container in Africa. Nel dicembre scorso il Marocco ha lanciato anche il bando internazionale da 1 miliardo di dollari per la realizzazione del Porto di Dakhla Atlantique, per rispondere alla sua geo-strategia di sviluppo economico e industriale e soprattutto di connessione con l’Africa sub-sahariana. Da questo è possibile comprendere il peso strategico di queste interconnessioni globali (Africa subsahariana – Nord Africa – Europa), gli effetti geo-economici e i vantaggi commerciali tra i due continenti.
Della possibilità di collegare i due paesi attraverso lo Stretto di Gibilterra se ne parlò la prima volta nel 1979 tra il neo Re di Spagna Juan Carlos e l’allora Re del Marocco Hassan II. Ma dopo 40 anni i colloqui tra spagnoli e marocchini non hanno portato a risultati tangibili e alla fine fu abbandonato. Il nuovo progetto anglo-marocchino andrebbe a sostituire quello ispano-marocchino e il tunnel, secondo i media internazionali, dovrebbe essere costruito vicino al porto di Tangeri nel Mediterraneo, principale arteria economica del Mediterraneo.
Abdessamad El Jaouzi
Ricercatore indipendente, esperto in cooperazione economica internazionale
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