Il Canada in crescita dopo il coronavirus

L’economia canadese è rappresentata da un ambiente molto favorevole per il business: un mercato in continua crescita, che gode di un clima politico stabile e regolato in maniera chiara e trasparente. Una società che attira molta attenzione per il proprio clima industriale e per la capacità di generare investimenti in infrastrutture e ricerca scientifica.

Il Canada, già da qualche anno appare come un contesto di notevole interesse per le imprese attraverso la partecipazione e l’implementazione di programmi di sviluppo infrastrutturale. Il Governo federale con la legge di bilancio presentata in Parlamento nel marzo 2016 ha avviato un intenso programma di investimenti infrastrutturali, con un budget stimato in 60 miliardi di dollari nel prossimo decennio. Le province canadesi sono molto agguerrite nella promozione del proprio territorio. Ciascuna ha la propria agenzia di attrazione degli investimenti e un sito internet in cui vengono pubblicate tutte le informazioni di interesse.  Ci sono strutture ufficiali dedicate agli investimenti e alla promozione di scambi economici e commerciali in Québec, Ontario, Alberta e British Columbia.

D’altronde, anche le statistiche degli ultimi mesi sono chiare: il Canada ha fatto registrare un record di 952.900 nuovi posti di lavoro nel solo mese di giugno 2020. Tale parametro occupazione è stato elaborato dall’Ufficio di statistica canadese che, in un recente comunicato per la stampa, ha reso noto che a trainare l’occupazione è stato il settore dei servizi dopo la riapertura delle attività di ristorazione. Dall’inizio della crisi nel Paese si è registrato un aumento di circa 1,2 milioni di posti di lavoro.

La stabilità del sistema politico ed economico, la presenza di regole certe e Stato di diritto, le condizioni del mercato del lavoro, il costo dei fattori di produzione e di accesso al credito, unitamente all’apprezzamento dei prodotti italiani e alla politica di apertura al commercio internazionale seguita tradizionalmente dal Paese, rendono il Canada un mercato estremamente appetibile per le aziende italiane interessate ad accrescere le proprie esportazioni o ad internazionalizzare la propria produzione.

Nel 2018, le importazioni di beni italiani in Canada sono state circa di 9 mld di dollari canadesi, in crescita del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, contro circa 3 mld di dollari canadesi di esportazioni canadesi in Italia. Una bilancia commerciale che rende il paese favorevole all’Italia con un saldo positivo molto rilevante, nell’ordine dei 6 mld di dollari canadesi.

Tra i principali comparti del nostro export figurano macchinari, autoveicoli e mezzi di trasporto, bevande e alcolici (vino in particolare) e prodotti alimentari. In quest’ultimo settore l’Italia è il primo fornitore europeo del Canada (quarto a livello mondiale). Le importazioni dal Canada verso l’Italia riguardano principalmente prodotti minerari, prodotti chimici e macchinari. La crescita degli ultimi anni è stata aiutata da una politica monetaria espansiva, con un tasso di interesse ad un livello prossimo allo zero da metà 2015 a metà 2017.

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Il ritmo e l’ampiezza dell’espansione dell’economia hanno tuttavia indotto la Banca centrale ad innalzare gradualmente il tasso d’interesse a partire dalla fine del 2017, per contenere la spinta inflattiva e porre un argine alla crescente speculazione immobiliare che, grazie al basso costo del denaro, aveva investito soprattutto i grossi centri del Paese. Nel budget 2018, infatti, il Ministro delle Finanze Bill Morneau aveva previsto un piano di spesa con un deficit di 18 miliardi di dollari canadesi per l’esercizio 2018-2019 e di 17,5 per il biennio 2019- 2020. Gli interventi si sono focalizzati sul potenziamento della classe media, attraverso interventi per l’inclusione sociale e la riduzione delle diseguaglianze, al fine di potenziare il reddito delle fasce più deboli. Un’attenzione particolare è stata rivolta alle politiche di genere e di tutela delle minoranze. La stabilità del sistema politico ed economico, la presenza di regole certe e il costo dei fattori di produzione e di accesso al credito, unitamente all’apprezzamento dei prodotti italiani e alla politica di apertura al commercio internazionale seguita tradizionalmente dal Paese, rendono il Canada un mercato estremamente appetibile per le aziende italiane interessate ad accrescere le proprie esportazioni o ad internazionalizzare la propria produzione. Un paese che risulta estremamente interessante analizzare, monitorare e comprendere a fondo nelle sue dinamiche economiche, commerciali e di cooperazione con i mercati esteri.

PHOTO: THE CANADIAN PRESS/Justin Tang