Turchia

Questa sera si gioca la gara d’esordio degli Europei di calcio tra Italia e Turchia. Una sfida che va ben oltre l’agone sportivo, incrociando gli interessi strategici dei due Stati soprattutto nel Mediterraneo. Ne parla il libro di Giovanni Vazzana L’Ultimo Muro d’Europa (Paesi Edizioni, 2020). Eccone un estratto.

Nella partita a scacchi in corso nel Mediterraneo Orientale e nei Balcani sembrano tutti Re e Regine, si fa fatica a distinguere gli Alfieri e le Torri, ma tutti corrono come Cavalli impazziti che accelerano ogni giorno di più, ognuno per sé. Le mosse, però, sembrano micce pronte a esplodere, con poche strategie che appaiono realmente ragionate. Erdogan, dal canto suo, ha già dimenticato le reprimende UE e l’invasione della parte settentrionale della Siria in funzione anti curda del novembre 2019 è un atto di forza della Turchia che ha intenzione di giocare un ruolo centrale nella corsa all’approvvigionamento energetico nel Mediterraneo. Il leader anatolico continua a giocare sfacciatamente la carta dei migranti. Prima, lo ha fatto minacciando di spedirne in numero esorbitante nei Paesi dell’UE. Poi, aprendo la frontiera con la Grecia a più di 160mila sfollati siriani. I Paesi europei rivieraschi si chiedono dove finiranno tutte queste
persone. La prima tappa potrebbe essere Cipro?

Turchia

Archiviate ormai da tempo le trattative per l’ingresso della Turchia nella Comunità Europea, Erdogan è dunque ormai palesemente passato al contrattacco al fine di costruire una propria sfera d’influenza nel Mediterraneo Orientale. In questo contesto si inserisce anche la Russia con un comunicato in cui esprime preoccupazione per il rischio di creare un nuovo focolaio e invoca la ripresa delle trattative sulla partizione dell’isola di Cipro. Sì, perché Cipro è proprio lì in mezzo alla scacchiera, le sue risorse attirano l’attenzione mondiale e nessuno è disposto a fare da comparsa.

Al netto delle riconosciute capacità di Putin di incidere in ogni contesto in cui decide di intervenire (Ucraina e Siria docet), la Turchia non sembra però temere alcuna interferenza al suo piano. E da qualche tempo a questa parte ha messo nel mirino Palazzo Chigi. È il febbraio del 2018 quando la marina militare turca ferma il viaggio della Saipem 12000, la piattaforma dell’ENI che si stava dirigendo verso Cipro per iniziare operazioni di trivellazione su licenza del governo di Nicosia. Mentre nell’ottobre del 2019 Ankara alza il livello della sfida spingendo la
ricerca (pretestuosa)di gas in acque cipriote in un’area che Nicosia ha da poco a dato a italiani e francesi. Negli stessi giorni il governo italiano condanna l’invasione della Siria da parte delle forze armate turche. Film già visto? Kipling scriveva del «Fardello dell’uomo bianco» («The White man’s burden»), ovvero dell’irrinunciabile sacrificio dell’uomo europeo di civilizzare il
mondo barbaro, anche forzatamente. Parole più che mai attuali. È tornato il colonialismo,
seppur sotto spoglie diverse. E nessuno è disposto a rinunciarvi, nessuno intende cedere il passo.
Anche nel Mediterraneo Orientale.

Tratto dal libro
L’Ultimo Muro d’Europa
di Giovanni Vazzana