La Rai ha deciso di pubblicare l’intervista al presidente Bashar al Assad realizzata da Monica Maggioni, ex giornalista e presidente della Rai che oggi siede tra i manager dell’azienda. L’intervista, registrata nel Palazzo presidenziale a Damasco, non è stata mandata in onda in Italia, ma è stata trasmessa dai media siriani. Dopo che l’intervista ad Assad è andata in onda in Siria, la Rai ha deciso di renderla disponibile al pubblico, ora infatti può essere vista su RaiPlay. Monica Maggioni avrebbe intervistato Assad senza alcun accordo preventivo con i direttori Rai, come racconta questo articolo de Il Post. Alcuni di loro avrebbero espresso dei dubbi sull’utilità giornalistica dell’intervista, in cui il presidente siriano, accusato più volte di crimini contro l’umanità, racconta la sua versione della guerra e spiega le ragioni dell’attuale situazione nel Paese.

COSA DICE ASSAD

Assad lancia una dura accusa all’Europa per aver sostenuto il terrorismo. «Perché in Europa avete i rifugiati? I rifugiati ci sono perché il terrorismo è stato sostenuto dall’Europa, ovviamente anche da Stati Uniti e Turchia e altri, ma l’Europa è stata l’attore protagonista nel creare questo caos in Siria e, di conseguenza, quel che fai poi ti torna addosso», ha affermato Assad. «L’Unione europea ha pubblicamente sostenuto i terroristi, sin dal primo giorno. Hanno incolpato il governo siriano e alcuni Paesi, come la Francia, hanno armato i terroristi. È stato uno dei loro funzionari a dichiararlo, credo sia stato l’allora ministro degli Esteri francese, Fabius, ‘mandiamo le armi’ aveva dichiarato», ha detto il presidente siriano.

Un altro punto molto controverso dell’intervista è quello relativo all’uso di armi chimiche contro la popolazione da parte del regime siriano. Assad parlando all’inviata italiana ha affermato ancora una volta di non aver fatto ricorso ad armi chimiche durate la guerra in Siria. Il capo di Stato ha motivato le sue affermazioni dichiarando a Maggioni che ci sarebbero ragioni di ordine logistico e altre di natura strategica contro l’uso di queste armi da parte di Damasco contro lo stesso popolo siriano. Assad in particolare ha detto: «Per noi è impossibile. Non le possiamo proprio usare. Noi eravamo in una buona situazione, stavamo avanzando, in particolare nel 2018, e quindi perché avremmo dovuto usarle?». «Queste sono armi di distruzione di massa – ha proseguito Assad – e si parla di migliaia di vittime, o almeno centinaia di morti. Questo non è mai accaduto assolutamente. Ci sono soltanto dei video di messinscena degli attacchi». Il presidente è poi passato ad attaccare l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac). «Hanno fabbricato e falsificato il rapporto solo perché gli americani lo volevano. Così ora, per fortuna, questo rapporto diventa la prova che tutto quello che abbiamo detto in questi anni, dal 2013 ad oggi, è corretto. Questo dimostra che l’Organizzazione è di parte e immorale e che tutte le organizzazioni legate all’Onu che dovrebbero lavorare per la pace e la stabilità nel mondo, vengono usate dall’America e dall’Occidente per creare ancora più caos».

Assad si è posto ancora una volta a difesa dell’integrità territoriale della Siria. Ha detto che la Russia in Siria ha agito a «tutela del diritto internazionale». A tale proposito l’invasione della Turchia, ha affermato il capo di Stato, va di certo contro questo principio. LìOccidente e il Vaticano seguono una narrativa sbagliata sulla Siria.