Dal primo ottobre 2018 a Malta Blockchain e Crypto Assets saranno regolamentati da normative ad hoc. Lo scorso 20 luglio il governo maltese ha infatti emanato tre nuove leggi per registrare e regolamentare tutti i processi che riguardano registrazione, vendita, acquisto e scambio di criptovalute.
La prima legge, chiamata “Malta Digital Innovation Authority Act” (MDIA), è il regolamento che istituirà un nuovo ente regolatorio – il Malta Digital Innovation Authority – il cui compito sarà quello di autorizzare e vigilare tutti gli attori coinvolti nella conservazione e nello scambio di Crypto Assets e nel processo di Blockchain.
La seconda norma, chiamata “Innovative Technology Arrangements and Services Act” (ITAS), prevede l’istituzione di un Albo per la regolamentazione di nuove figure professionali come il Technology Service Provider e il Certificatore di Piattaforme di DLT (Distributed Ledger Technologies).
La terza norma, infine, è la “Virtual Financial Assets Act” (VFA) e riguarda la regolamentazione dei Crypto Assets e dei servizi legati alla Blockchain, soprattutto dal punto di vista finanziario. La VFA regola, tra le altre cose, anche le società che potranno gestire per terzi i Crypto Assets, introducendo il VFA Service Providers. Il modello seguito dal governo maltese è simile a quello indicato dalla AIFMD (Alternative Investment Fund Managers Directive), la direttiva europea che stabilisce standard normativi armonizzati per Gestori di fondi di investimento alternativi (AIFM).
L’insieme di norme approvate dal governo maltese entrerà in vigore il prossimo primo di ottobre, mentre dal 3 al 5 ottobre è previsto a Malta un evento – il “Delta Summit” – durante il quale verranno illustrate alla stampa internazionale caratteristiche e potenzialità di questo nuovo corso che andrà a interessare diversi campi di innovazione tecnologica, dal DLT (Distributed Ledger Technology) agli Smart Contracts, dall’Artificial Intelligence all’IOT (Internet of Things).
Queste leggi non coprono ovviamente tutti gli aspetti delle innovazioni che gradualmente verranno apportate con la Blockchain e le criptovalute, ma hanno il merito di delineare un chiaro quadro legislativo entro e non oltre il quale chi emette ICOs (Initial Coin Offer) e chi intende occuparsi della gestione di questi assets potrà operare senza andare incontro a rischi operativi e societari. Il passo in avanti fatto dal governo maltese verso il mondo della Blockchain e delle monete digitali è inoltre un forte segnale di trasparenza nei confronti della gente comune: regolamentare questo settore permetterà di avvicinare i cittadini al futuro.
Sul percorso intrapreso dal governo maltese aveva già fatto luce qualche mese fa il libro Cripto-svelate. Perché da Blockchain e monete digitali non si torna indietro, scritto da Andrea e Massimo Tortorella, rispettivamente Ceo di Consulcesi Tech e presidente e fondatore di Consulcesi, ed edito da Paesi Edizioni. «Per parte sua, il governo maltese già lo scorso anno (2017) – si legge nel libro – era vicino a realizzare un test controllato, definito come “sandbox test”, per determinare l’impatto delle criptovalute sull’economia domestica: in particolare, gli effetti e i rischi si misureranno attraverso le licenze per il gioco online e le opzioni di pagamento in monete virtuali che sfruttano una tecnologia di ledger distribuito […] Tale esperimento potrà permettere di costruire una cornice di regole e leggi capaci di comprendere meglio il fenomeno, aiutando una sua diffusione in sicurezza […] L’idea sarebbe quella di rendere l’isola mediterranea la “Singapore occidentale”, capitale dell’innovazione e del Fintech». Un’anticipazione che, adesso, si sta traducendo in realtà.
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