In seguito alla pandemia, nuove priorità sono emerse nel circuito economico internazionale e Malta ha colto l’opportunità per capire cosa stia accadendo al nostro pianeta e quali conseguenze dovranno aspettarsi la popolazione e la società mondiale.
Il tempo e le sue metamorfosi, come il senso di vulnerabilità che ha caratterizzato l’umanità e il destino delle generazioni future, appare incerto e il recente Malta Sustainability Forum ha posto al centro del dibattito la sostenibilità dell’attività dell’uomo in relazione al futuro del nostro pianeta. Tra le tematiche oggetto di approfondimento ritroviamo la transizione verso un’economia a emissioni zero e rispettosa dei punti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Il panel dedicato alle emissioni zero ha analizzato il futuro delle imprese nell’affrontare la sfida urgente di un’Europa sostenibile entro il 2050 e contribuire a creare un futuro migliore per tutti gli esseri viventi del nostro pianeta. Durante l’analisi di un sondaggio, presentato durante i lavori del Forum, è stato evidenziato che l’89% dei partecipanti al sondaggio ha riposto che la classe politica mondiale “non sta prendendo sul serio il rischio del cambiamento climatico che stiamo vivendo”.
L’attivista ambientale Michael Zammit Cutajar ha presentato le sue analisi evidenziando che l’attualità del riscaldamento globale è legata all’attività economica dell’uomo e che le prossime sfide saranno caratterizzate da una “resistenza” dell’umanità alle condizioni climatiche avverse del futuro. Tuttavia, la vera sfida è dar divenire tale problematica un’opportunità per le imprese e la società del prossimo futuro. Durante i lavori del Malta Sustainability Forum è emerso che le organizzazioni internazionali che richiamano l’attenzione sulle urgenze ambientali e climatiche ritiene che la rivoluzione debba partire dai “clienti e dai consumatori”, posizionando le attività di business al centro della riflessione economica globale da intraprendere.
David Xuereb, Presidente della Camera di Commercio di Malta ha sottolineato che la crisi pandemica ha accelerato tendenze importanti della nostra società che sono utili per affrontare seriamente il tema della sostenibilità, come il fenomeno dello smart working e la digitalizzazione dell’amministrazione pubblica e delle imprese. Inoltre, risulta necessario “garantire l’istruzione sostenibile e specializzata per le giovani generazioni nell’ affrontare le barriere del nostro presente e rivedere le politiche industriali, facendo perno sullo sviluppo di aziende e startup sostenibili e innovative”.
Mauro Cozzi, CEO di Emitwise ha richiamato l’attenzione sull’importanza della diversificazione e l’efficienza energetica accompagnata ad un’importante riduzione del carbonio nel Mediterraneo. A tal riguardo, i programmi di sensibilizzazione lanciati dall’Onu e descritti duranti i lavori del Forum sono fondamentali per innescare nuove proposte e iniziative di sviluppo sostenibile. Una rivoluzione esistenziale che dovrebbe partire dai contesti urbani con l’utilizzo di auto ibride, lo sviluppo di servizi legati al car sharing e alla mobilità sostenibile e condivisa. Le decisioni future sul nostro sistema economico globale devono essere affrontare con urgenza e Malta vuole essere protagonista di tale sfida per la sostenibilità del Mediterraneo e dell’intero pianeta.
La prima edizione del Malta Sustainability Forum si è svolta nel 2019, con un grande successo, offrendo un palcoscenico internazionale ad alcuni degli esperti mondiali in tema di sostenibilità, sviluppo economico e per contribuire ad un dialogo aperto sulla contemporaneità e i cambiamenti climatici. Per continuare a rimarcare l’importanza del dibattito nell’epoca post pandemia sanitaria e garantire la sicurezza dei relatori e dei partecipanti, l’edizione del 2021 si è svolta in modalità da remoto con gli interventi di esperti da ogni parte del mondo.
Domenico Letizia
Giornalista, membro di redazione della rivista di geopolitica e affari internazionali “Atlantis”. Speaker radiofonico di “RadioAtene”. Membro del Consiglio Direttivo della ONG "Nessuno tocchi Caino". Ha scritto vari saggi sulla Repubblica di Azerbaigian, sulla Moldova e sulla cooperazione alimentare nel Mediterraneo.
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