Il 23 marzo la Ever Given, della lunghezza di 400 metri, si è arenata a causa dei forti venti bloccando una delle rotte commerciali più trafficate del mondo. In tilt il passaggio delle petroliere, con il prezzo del greggio in costante aumento
Sono trascorsi ormai quasi due giorni da quando, nella mattina di martedì 23 marzo, una gigantesca nave portacontainer, la Ever Given della lunghezza di 400 metri, si è arenata nel Canale di Suez, in Egitto, bloccando una delle rotte commerciali più trafficate del mondo. La portacontainer, registrata a Panama e gestita dalla compagnia di navigazione Evergreen, ha una capacità di 20mila tonnellate. Era salpata dalla Cina per raggiungere il porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi. A farla incagliare nel Canale sono stati i forti venti che l’hanno mandata fuori rotta. Per far defluire parte del traffico marittimo rimasto imbottigliato, il governo egiziano ha riaperto il vecchio tracciato del Canale. Ma ogni minuto che passa con la Ever Given bloccata in mare, corrisponde a perdite economiche altissime.
Canale di Suez, crocevia per i traffici tra Asia ed Europa
Il Canale di Suez è lungo 193 km. Collega il Mediterraneo al Mar Rosso rappresentando la via di collegamento marittimo più veloce tra l’Europa e l’Asia. Da qui transita circa il 12% del commercio mondiale via mare: in media quasi 50 navi al giorno. Nel 2020, secondo i dati ufficiali forniti dall’Autorità del Canale, da qui sono passate quasi 19.000 navi, una media di 51,5 ogni 24 ore.
I traffici di greggio e gas attraverso il Canale di Suez
I trasporti più importanti sono rappresentati dai carichi di greggio e gas naturale liquefatto che dai giacimenti di tutto il Medio Oriente raggiungono i porti d’Europa. Ed è proprio lo stop a questa tipologia di traffici che preoccupa di più. Il blocco della Ever Given ha infatti fatto salire immediatamente i prezzi del petrolio sui mercati internazionali, al momento almeno de 4% secondo stime dell’agenzia Reuters. Secondo il servizio di intelligence specializzato nel settore energetico Kpler, citato da Bbc News, attualmente sono più di 20 le petroliere bloccate nel Canale con a bordo prodotti grezzi e raffinati. In totale sarebbero almeno 30 le navi ferme a nord rispetto alla Ever Given e 3 a sud. Le perdite economiche sono destinate a lievitare considerato che, secondo gli esperti, ci vorranno diversi giorni prima di rimettere in moto la portacontainer. Se l’alta marea non dovesse essere sufficiente per disincagliarla, sarà necessario iniziare a rimuoverne parte del carico.
Le perdite economiche sono destinate a lievitare considerato che, secondo gli esperti, ci vorranno diversi giorni prima di rimettere in moto la portacontainer. Se l’alta marea non dovesse essere sufficiente per disincagliarla, sarà necessario iniziare a rimuoverne parte del carico
Nel 2017 incagliata una portacontainer giapponese
Quanto avvenuto alla Ever Given dimostra le criticità che possono verificarsi nel momento in cui maxi portacontainer attraversano il Canale di Suez. Sebbene alcuni suoi tratti siano stati ampliati dal 2015, con un aumento della profondità del corso principale e la creazione di un tracciato parallelo lungo 35 km, le difficoltà di navigazione restano alte. L’ultimo significativo precedente risale al 2017, quando una nave portacontainer giapponese ha bloccato il canale dopo essersi arenata a causa di problemi meccanici. Allora però bastarono poche ore per farla ripartire.
Pubblicato su Nuova ecologia
Rocco Bellantone
Caporedattore di Babilon, giornalista professionista, classe 1983. Collabora con le riviste Nigrizia e La Nuova Ecologia di Legambiente. Si occupa di Africa, immigrazione e ambiente.
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