Bahamas
America Centrale
Arcipelago di 700 isole, il Paese è un’ex colonia britannica divenuta indipendente nel 1973. La popolazione indigena dei lucayos sparì nell’arco di venticinque anni all’epoca della prima colonizzazione spagnola, deportata in massa a lavorare nelle miniere d’oro. Durante la seconda guerra mondiale, le Bahamas divennero una base di operazioni per i sottomarini di una certa rilevanza e, dopo la fine della guerra, cominciano a svilupparsi come meta turistica. Il Partito Liberale Progressista (PLP) guidò il Paese verso l’indipendenza e restò in carica fino al 1992, quando perse le elezioni per le accuse, anche a livello internazionale, per riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico. Al PLP si sostituì il Movimento di Libertà Nazionale (FNM) guidato da Hubert Ingraham. L’FNM riuscì ad essere riconfermato per un secondo mandato, fino al 1997 grazie alla lotta alla criminalità che favorì lo sviluppo del settore turistico. Alle elezioni del 2002 fu rieletto il PLP, alternatosi ancora con l’FNM. Alle elezioni del 7 maggio 2012 il PLP ha ottenuto nuovamente la maggioranza e Perry Christie è stato eletto nuovamente premier. Da qualche anno è allo studio una proposta per passare dalla monarchia a una repubblica parlamentare.
Quella delle Bahamas è una delle economie più ricche dei Caraibi. Il Paese è infatti uno dei paradisi fiscali inseriti nella lista nera ufficiale dell’OCSE. Il sistema bancario dipende quasi totalmente dai servizi finanziari e dai capitali stranieri. Il turismo è il settore dominante anche se nel 2009 ha risentito della crisi globale, ma ha ripreso a crescere nel 2010-2011. L’industria ha cominciato a svilupparsi solo negli ultimi anni e si concentra nella raffinazione del petrolio e nel settore dei prodotti farmaceutici. L’agricoltura si basa sulla coltivazione di agrumi e delle verdure e sull’allevamento di pollame.
Una delle criticità delle Bahamas è la presenza di un alto tasso di criminalità, derivata dal traffico di droga e dall’immigrazione clandestina, proveniente principalmente dalla vicina Haiti. Le politiche governative degli ultimi anni hanno portato a una diminuzione della criminalità, favorendo così l’afflusso turistico. L’arcipelago è anche noto per essere un crocevia del traffico di cocaina diretto soprattutto in Europa e in Nord America. Nonostante sia un Paese a reddito elevato, nelle Bahamas vi sono fasce significative della popolazione che vivono in condizioni di povertà, specie nelle isole minori. Dal punto di vista ambientale, l’arcipelago è soggetto all’arrivo di tempeste o cicloni.
Capitale: Nassau
Ordinamento: Monarchia costituzionale
Superficie: 13.880 km²
Popolazione: 316.182
Religioni: protestante, anglicana, cattolica
Lingue: inglese (ufficiale), creolo
Moneta: dollaro delle Bahamas (BSD)
PIL: 31.400 USD
Livello di criticità: Medio
Arcipelago di 700 isole, il Paese è un’ex colonia britannica divenuta indipendente nel 1973. La popolazione indigena dei lucayos sparì nell’arco di venticinque anni all’epoca della prima colonizzazione spagnola, deportata in massa a lavorare nelle miniere d’oro. Durante la seconda guerra mondiale, le Bahamas divennero una base di operazioni per i sottomarini di una certa rilevanza e, dopo la fine della guerra, cominciano a svilupparsi come meta turistica. Il Partito Liberale Progressista (PLP) guidò il Paese verso l’indipendenza e restò in carica fino al 1992, quando perse le elezioni per le accuse, anche a livello internazionale, per riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico. Al PLP si sostituì il Movimento di Libertà Nazionale (FNM) guidato da Hubert Ingraham. L’FNM riuscì ad essere riconfermato per un secondo mandato, fino al 1997 grazie alla lotta alla criminalità che favorì lo sviluppo del settore turistico. Alle elezioni del 2002 fu rieletto il PLP, alternatosi ancora con l’FNM. Alle elezioni del 7 maggio 2012 il PLP ha ottenuto nuovamente la maggioranza e Perry Christie è stato eletto nuovamente premier. Da qualche anno è allo studio una proposta per passare dalla monarchia a una repubblica parlamentare.
Quella delle Bahamas è una delle economie più ricche dei Caraibi. Il Paese è infatti uno dei paradisi fiscali inseriti nella lista nera ufficiale dell’OCSE. Il sistema bancario dipende quasi totalmente dai servizi finanziari e dai capitali stranieri. Il turismo è il settore dominante anche se nel 2009 ha risentito della crisi globale, ma ha ripreso a crescere nel 2010-2011. L’industria ha cominciato a svilupparsi solo negli ultimi anni e si concentra nella raffinazione del petrolio e nel settore dei prodotti farmaceutici. L’agricoltura si basa sulla coltivazione di agrumi e delle verdure e sull’allevamento di pollame.
Una delle criticità delle Bahamas è la presenza di un alto tasso di criminalità, derivata dal traffico di droga e dall’immigrazione clandestina, proveniente principalmente dalla vicina Haiti. Le politiche governative degli ultimi anni hanno portato a una diminuzione della criminalità, favorendo così l’afflusso turistico. L’arcipelago è anche noto per essere un crocevia del traffico di cocaina diretto soprattutto in Europa e in Nord America. Nonostante sia un Paese a reddito elevato, nelle Bahamas vi sono fasce significative della popolazione che vivono in condizioni di povertà, specie nelle isole minori. Dal punto di vista ambientale, l’arcipelago è soggetto all’arrivo di tempeste o cicloni.