Belgio

Europa
Indipendente dai Paesi Bassi dal 1830, il Belgio diventa nel 1970 uno stato federale costituito da tre regioni. Le due principali comunità del Paese, olandese e francese, si distribuiscono tra Fiandre (a nord, dove la popolazione è prevalentemente di lingua olandese e la lingua ufficiale è il fiammingo), Vallonia (a sud, di maggioranza francofona, con lingua ufficiale il francese) e la regione di Bruxelles Capitale (con popolazione perlopiù francofona, ma ufficialmente bilingue). In Vallonia è, inoltre, presente la terza e più piccola comunità del Belgio, quella germanofona, composta da circa 70.000 individui. La spaccatura tra fiamminghi, francofoni e germanofoni si riflette sul piano politico. Oltre all’assenza, infatti, di partiti nazionali (ciascuna comunità ha proprie formazioni politiche), sono forti le pressioni separatiste dell’N-VA (Nuova Alleanza Fiamminga, guidata da Bart De Wever), che rivendica l’indipendenza delle Fiandre. Con la vittoria dell’N-VA alle parlamentari del 25 maggio 2014, il premier socialista Elio di Rupo (che guidava la precedente coalizione di governo) ha presentato le sue dimissioni. Il Capo dello Stato, Re Filippo, succeduto al padre Alberto II nel luglio 2013, ha quindi iniziato le consultazioni. Visti i risultati, dovrebbe affidare a De Wever il difficile incarico di formare un nuovo governo (l’N-VA è primo partito con il 20% delle preferenze e con soli 33 seggi su 150): la vecchia coalizione si era formata nel dicembre 2011, ben un anno e mezzo dopo le elezioni anticipate del giugno 2010.
Dopo aver subito l’occupazione tedesca nei due conflitti mondiali, il Belgio ha immediatamente adottato un’ottica europeista e internazionalista, avviando nel 1948 un’unione doganale con Paesi Bassi e Lussemburgo (Benelux), diventando uno degli stati fondatori della NATO (1949) e della Comunità Economica Europea (1957). Almeno il 70% del commercio del Paese avviene, infatti, con altri stati UE: Germania, Francia e Paesi Bassi in primis. Con un debito pubblico pari a circa il 99,6% del Pil - e la sostanziale inadeguatezza delle nuove misure anti-deficit varate dalla coalizione al governo - si stima che l’economia belga, fortemente terziarizzata (i servizi costituiscono oltre il 75% del Pil), non sarà immune nel breve periodo dalla recessione dell’eurozona.
Con Bruxelles sede della NATO e di numerose istituzioni dell’UE (la Commissione europea e il Consiglio dell’Unione Europea, nonché una sede del Parlamento), il Belgio è potenzialmente a rischio attentati. L’unico episodio significativo del genere si è tuttavia verificato in seno alla comunità islamica del Paese, nell’ambito della contrapposizione tra sciiti e sunniti: il 12 marzo 2012 è stata data alle fiamme la moschea sciita di Anderlecht, un quartiere della capitale. Per quanto concerne il livello di sicurezza generale, si segnala che Bruxelles e Antwerp sono interessate da fenomeni di microcriminalità annoverabili nella norma.
Capitale: Bruxelles
Ordinamento: Monarchia costituzionale
Superficie: 30.528 km²
Popolazione: 10.444.268
Religioni: cattolica (75%), protestante, altre
Lingue: olandese (60%), francese (39%)
Moneta: euro (EUR)
PIL: 38.500 USD
Livello di criticità: Basso
Indipendente dai Paesi Bassi dal 1830, il Belgio diventa nel 1970 uno stato federale costituito da tre regioni. Le due principali comunità del Paese, olandese e francese, si distribuiscono tra Fiandre (a nord, dove la popolazione è prevalentemente di lingua olandese e la lingua ufficiale è il fiammingo), Vallonia (a sud, di maggioranza francofona, con lingua ufficiale il francese) e la regione di Bruxelles Capitale (con popolazione perlopiù francofona, ma ufficialmente bilingue). In Vallonia è, inoltre, presente la terza e più piccola comunità del Belgio, quella germanofona, composta da circa 70.000 individui. La spaccatura tra fiamminghi, francofoni e germanofoni si riflette sul piano politico. Oltre all’assenza, infatti, di partiti nazionali (ciascuna comunità ha proprie formazioni politiche), sono forti le pressioni separatiste dell’N-VA (Nuova Alleanza Fiamminga, guidata da Bart De Wever), che rivendica l’indipendenza delle Fiandre. Con la vittoria dell’N-VA alle parlamentari del 25 maggio 2014, il premier socialista Elio di Rupo (che guidava la precedente coalizione di governo) ha presentato le sue dimissioni. Il Capo dello Stato, Re Filippo, succeduto al padre Alberto II nel luglio 2013, ha quindi iniziato le consultazioni. Visti i risultati, dovrebbe affidare a De Wever il difficile incarico di formare un nuovo governo (l’N-VA è primo partito con il 20% delle preferenze e con soli 33 seggi su 150): la vecchia coalizione si era formata nel dicembre 2011, ben un anno e mezzo dopo le elezioni anticipate del giugno 2010.
Dopo aver subito l’occupazione tedesca nei due conflitti mondiali, il Belgio ha immediatamente adottato un’ottica europeista e internazionalista, avviando nel 1948 un’unione doganale con Paesi Bassi e Lussemburgo (Benelux), diventando uno degli stati fondatori della NATO (1949) e della Comunità Economica Europea (1957). Almeno il 70% del commercio del Paese avviene, infatti, con altri stati UE: Germania, Francia e Paesi Bassi in primis. Con un debito pubblico pari a circa il 99,6% del Pil - e la sostanziale inadeguatezza delle nuove misure anti-deficit varate dalla coalizione al governo - si stima che l’economia belga, fortemente terziarizzata (i servizi costituiscono oltre il 75% del Pil), non sarà immune nel breve periodo dalla recessione dell’eurozona.
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Il socialismo e le nuove forme di lotta politica negli Stati Uniti.

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