Camerun

Africa
Protettorato tedesco dal 1884, dopo la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale il Camerun viene assegnato dalla Società delle Nazioni alla Francia e all’Inghilterra, che se ne contenderanno i territori per anni (a nord l’influenza francese, a sud britannica). Nel 1960 il Camerun francese ottiene l’indipendenza e Ahmadou Ahidjo, leader del partito unico Union Nationale Camerounaise, diviene Presidente. L’anno seguente il territorio britannico sceglie di unirsi a quello francese, creando la Repubblica Federale del Camerun. Nel 1982 ad Ahidjo succede Paul Biya, che nel 2011 ha ottenuto il sesto mandato ininterrotto con il 78% delle preferenze. La Francia ha in seguito denunciato irregolarità elettorali e inottemperanze presidenziali, temendo la crescita dei rapporti commerciali tra il Paese e la Cina o la scelta di un allineamento con gli Usa. Nonostante il multipartitismo adottato dal 1990, la vita politica del Paese è dominata dal Raggruppamento Democratico del Popolo Camerunense (RDCP), gruppo presidenziale, maggioritario in Parlamento, a cui si contrappone il partito dell’opposizione del Fronte Nazional-Democratico (FSD), la cui libertà di espressione è però fortemente limitata.
La condizione di povertà e miseria, dovuta principalmente alle scelte governative di affidare l’economia del Paese quasi unicamente alla vendita all’estero delle risorse petrolifere, ha reso il Camerun un Paese debole (inflazione al 2,9%), costretto ad usufruire degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. L’agricoltura - alla base dell’economia sino agli anni Ottanta, in concomitanza con la crescita del settore petrolifero - si basa sulla coltivazione e l’export di caffè, cacao, arachidi e banane. Ricchissimo il patrimonio forestale - vengono esportati mogano, ebano e okoumé -, mentre l’allevamento, praticato soprattutto nell’Adamaua dai fulbe, è tra i più produttivi del continente. La pesca, sia marittima sia fluviale, contribuisce esclusivamente all’alimentazione interna. La principale risorsa del Camerun rimane comunque il petrolio. Il Paese è infatti tra i primi produttori dell’Africa sub sahariana; i giacimenti più ricchi si trovano nel bacino di Douala, nel bacino del Benue e a Kirbi. Il turismo è in crescita, specie nella zona costiera, nei pressi del Monte Camerun e nel nord. I principali partner commerciali sono Spagna, Italia e Francia per l’export; Nigeria, Francia, Cina, Belgio, Guinea Equatoriale e Germania per l’import.
Il livello di criminalità in tutto il Paese è elevato e concentrato nelle grandi città, soprattutto nella capitale Yaoundé, a Bamenda e Douala, definita il “postaccio d’Africa” per la presenza massiccia di malviventi e criminali. Nell’ultimo decennio, il Camerun ha acquisito un ruolo sempre maggiore nella catena del narcotraffico, del commercio di armi e della tratta di vite umane, anche a causa della disagevole conformazione territoriale che rende difficoltosi gli interventi della polizia. Nonostante nel giugno 2008 sia stata stabilita la fine delle dispute tra Cameroon e Nigeria relative ai confini, gli accordi restano solo formali tanto che nella ricca penisola di Bakassi - passata ufficialmente al primo contendente - permangono tensioni tra le due popolazioni e resta alto il rischio di rapimenti a scopo di estorsione, soprattutto nei confronti degli equipaggi delle navi e dei dipendenti delle società petrolifere. A sud del Paese, continua a essere attivo il movimento secessionista delle province meridionali che rivendicano autonomia e indipendenza rispetto al nord. In Camerun il rischio terrorismo internazionale non preoccupa.
Capitale: Yaoundé
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 475.440 km²
Popolazione: 20.549.221
Religioni: animista (40%), cristiana (40%)
Lingue: inglese, francese, altre
Moneta: franco (CFA)
PIL: 2.400 USD
Livello di criticità: Medio
Protettorato tedesco dal 1884, dopo la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale il Camerun viene assegnato dalla Società delle Nazioni alla Francia e all’Inghilterra, che se ne contenderanno i territori per anni (a nord l’influenza francese, a sud britannica). Nel 1960 il Camerun francese ottiene l’indipendenza e Ahmadou Ahidjo, leader del partito unico Union Nationale Camerounaise, diviene Presidente. L’anno seguente il territorio britannico sceglie di unirsi a quello francese, creando la Repubblica Federale del Camerun. Nel 1982 ad Ahidjo succede Paul Biya, che nel 2011 ha ottenuto il sesto mandato ininterrotto con il 78% delle preferenze. La Francia ha in seguito denunciato irregolarità elettorali e inottemperanze presidenziali, temendo la crescita dei rapporti commerciali tra il Paese e la Cina o la scelta di un allineamento con gli Usa. Nonostante il multipartitismo adottato dal 1990, la vita politica del Paese è dominata dal Raggruppamento Democratico del Popolo Camerunense (RDCP), gruppo presidenziale, maggioritario in Parlamento, a cui si contrappone il partito dell’opposizione del Fronte Nazional-Democratico (FSD), la cui libertà di espressione è però fortemente limitata.
La condizione di povertà e miseria, dovuta principalmente alle scelte governative di affidare l’economia del Paese quasi unicamente alla vendita all’estero delle risorse petrolifere, ha reso il Camerun un Paese debole (inflazione al 2,9%), costretto ad usufruire degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. L’agricoltura - alla base dell’economia sino agli anni Ottanta, in concomitanza con la crescita del settore petrolifero - si basa sulla coltivazione e l’export di caffè, cacao, arachidi e banane. Ricchissimo il patrimonio forestale - vengono esportati mogano, ebano e okoumé -, mentre l’allevamento, praticato soprattutto nell’Adamaua dai fulbe, è tra i più produttivi del continente. La pesca, sia marittima sia fluviale, contribuisce esclusivamente all’alimentazione interna. La principale risorsa del Camerun rimane comunque il petrolio. Il Paese è infatti tra i primi produttori dell’Africa sub sahariana; i giacimenti più ricchi si trovano nel bacino di Douala, nel bacino del Benue e a Kirbi. Il turismo è in crescita, specie nella zona costiera, nei pressi del Monte Camerun e nel nord. I principali partner commerciali sono Spagna, Italia e Francia per l’export; Nigeria, Francia, Cina, Belgio, Guinea Equatoriale e Germania per l’import.
Il livello di criminalità in tutto il Paese è elevato e concentrato nelle grandi città, soprattutto nella capitale Yaoundé, a Bamenda e Douala, definita il “postaccio d’Africa” per la presenza massiccia di malviventi e criminali. Nell’ultimo decennio, il Camerun ha acquisito un ruolo sempre maggiore nella catena del narcotraffico, del commercio di armi e della tratta di vite umane, anche a causa della disagevole conformazione territoriale che rende difficoltosi gli interventi della polizia. Nonostante nel giugno 2008 sia stata stabilita la fine delle dispute tra Cameroon e Nigeria relative ai confini, gli accordi restano solo formali tanto che nella ricca penisola di Bakassi - passata ufficialmente al primo contendente - permangono tensioni tra le due popolazioni e resta alto il rischio di rapimenti a scopo di estorsione, soprattutto nei confronti degli equipaggi delle navi e dei dipendenti delle società petrolifere. A sud del Paese, continua a essere attivo il movimento secessionista delle province meridionali che rivendicano autonomia e indipendenza rispetto al nord. In Camerun il rischio terrorismo internazionale non preoccupa.

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