Etiopia
Africa
La Repubblica Federale d’Etiopia è il più antico Paese indipendente africano. Nel 1935, a seguito dello scontro ricordato come “incidente di Ual Ual”, il Paese viene attaccato dall’Italia e annesso all’Africa Orientale Italiana. Nel 1941 l'intervento delle truppe britanniche ripristina l’imperatore Hailé Selassié, salito al potere nel 1930 e in carica poi fino al 1974 quando una giunta militare comunista (Derg) lo depone creando un regime socialista guidato da Mengistu Hailè Mariàm. Superata una carestia di vastissime proporzioni, che causerà la morte di otto milioni di persone tra il 1984 e il 1985, nel 1991 il potere passa a una coalizione di forze ribelli, il Fronte Rivoluzionario Democratico del Popolo Etiopico (FRDPE). Nel 1994 viene eletta un’Assemblea Costituente e nel 1995 si tengono le prime elezioni multipartitiche, vinte dal Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope (EPDRF). Nel 1998 l’Etiopia entra in conflitto con l’Eritrea. La guerra si conclude nel 2000 con il trattato d’Algeri, ma ad oggi permangono disaccordi sulla demarcazione del confine tra i due Paesi.
Il conflitto con l’Eritrea, le guerre civili e le frequenti siccità hanno reso l’Etiopia un Paese poverissimo con un’inflazione che supera il 23%. Fra gli stati sub-sahariani è infatti quello che ha ricevuto il maggior numero di aiuti per lo sviluppo da parte della Banca Mondiale e del FMI. L’economia si basa quasi esclusivamente sull’agricoltura, che occupa circa l’80% della popolazione attiva. L’unica coltura che viene esportata all’estero è il caffè, di cui l’Etiopia è fra i primi produttori al mondo. Un’altra fonte di sostentamento è rappresentata dall’allevamento di bovini, favorito dagli estesi spazi offerti dalle savane. A seguito dell’indipendenza dall’Eritrea, il Paese non possiede più sbocchi sul mare e pertanto non può più usufruire delle entrate derivanti dalla pesca. Le industrie sono quasi tutte concentrate nella capitale Addis Abeba, dove è particolarmente sviluppata la lavorazione del cuoio. L’Etiopia sfrutta giacimenti di platino e oro, mentre dal Denakil si ricava salmarino. È stata rilevata inoltre la presenza di petrolio e gas naturale nel sud-est del Paese ed è notevole la disponibilità idrica, ragion per cui il Paese ha avviato la costruzione di una diga (la più grande in Africa) per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Nilo Azzurro. L’Etiopia importa soprattutto da Italia, Cina, Stati Uniti e Giappone.
Il Paese è stabile dal punto di vista politico, ma presenta diversi problemi legati alla sicurezza nelle zone di confine con gli stati limitrofi: Kenya, Somalia, Sudan ed Eritrea. In Etiopia meridionale, lungo il confine con il Kenya, sono comuni fenomeni di banditismo e incidenti a causa di conflitti etnici. Dalla metà del 1990, i membri del Fronte di Liberazione Nazionale dell’Ogaden (ONLF), gruppo in lotta per l’autonomia della regione etiope dell’Ogaden al confine con la Somalia, si scontrano con le forze governative nei pressi della città di Harar e nella stessa regione di Ogaden. Inoltre, il movimento terroristico somalo al-Shabaab permane una minaccia costante per via del sostegno etiope alle missioni ONU in Somalia, benché non si sia ancora materializzato in alcun modo nel Paese. Questioni tribali e incidenti sporadici di violenza, interessano da tempo parte della zona di confine con il Sudan (Benishangul-Gumaz e Amhara). Negli ultimi anni, si sono verificati bombardamenti e piccole esplosioni anche nella capitale Addis Abeba. Va infine menzionata la recente questione apertasi con l'Egitto e relativa allo sfruttamento delle acque del Nilo, che ha provocato tensioni diplomatiche e incrementato il rischio di sabotaggi e azioni clandestine. La malaria è endemica su tutto il territorio, fatta eccezione per le aree che si trovano ad una altitudine maggiore di 2.500 metri e per la capitale Addis Abeba.
Capitale: Addis Abeba
Ordinamento: Repubblica federale
Superficie: 1.104.300 km²
Popolazione: 93.877.025
Religioni: ortodossa (44%), islamica (34%)
Lingue: amarico (ufficiale), oromo, tigrino
Moneta: birr etiopico (ETB)
PIL: 1.200 USD
Livello di criticità: Medio
La Repubblica Federale d’Etiopia è il più antico Paese indipendente africano. Nel 1935, a seguito dello scontro ricordato come “incidente di Ual Ual”, il Paese viene attaccato dall’Italia e annesso all’Africa Orientale Italiana. Nel 1941 l'intervento delle truppe britanniche ripristina l’imperatore Hailé Selassié, salito al potere nel 1930 e in carica poi fino al 1974 quando una giunta militare comunista (Derg) lo depone creando un regime socialista guidato da Mengistu Hailè Mariàm. Superata una carestia di vastissime proporzioni, che causerà la morte di otto milioni di persone tra il 1984 e il 1985, nel 1991 il potere passa a una coalizione di forze ribelli, il Fronte Rivoluzionario Democratico del Popolo Etiopico (FRDPE). Nel 1994 viene eletta un’Assemblea Costituente e nel 1995 si tengono le prime elezioni multipartitiche, vinte dal Fronte Democratico Rivoluzionario del Popolo Etiope (EPDRF). Nel 1998 l’Etiopia entra in conflitto con l’Eritrea. La guerra si conclude nel 2000 con il trattato d’Algeri, ma ad oggi permangono disaccordi sulla demarcazione del confine tra i due Paesi.
Il conflitto con l’Eritrea, le guerre civili e le frequenti siccità hanno reso l’Etiopia un Paese poverissimo con un’inflazione che supera il 23%. Fra gli stati sub-sahariani è infatti quello che ha ricevuto il maggior numero di aiuti per lo sviluppo da parte della Banca Mondiale e del FMI. L’economia si basa quasi esclusivamente sull’agricoltura, che occupa circa l’80% della popolazione attiva. L’unica coltura che viene esportata all’estero è il caffè, di cui l’Etiopia è fra i primi produttori al mondo. Un’altra fonte di sostentamento è rappresentata dall’allevamento di bovini, favorito dagli estesi spazi offerti dalle savane. A seguito dell’indipendenza dall’Eritrea, il Paese non possiede più sbocchi sul mare e pertanto non può più usufruire delle entrate derivanti dalla pesca. Le industrie sono quasi tutte concentrate nella capitale Addis Abeba, dove è particolarmente sviluppata la lavorazione del cuoio. L’Etiopia sfrutta giacimenti di platino e oro, mentre dal Denakil si ricava salmarino. È stata rilevata inoltre la presenza di petrolio e gas naturale nel sud-est del Paese ed è notevole la disponibilità idrica, ragion per cui il Paese ha avviato la costruzione di una diga (la più grande in Africa) per lo sfruttamento idroelettrico delle acque del Nilo Azzurro. L’Etiopia importa soprattutto da Italia, Cina, Stati Uniti e Giappone.
Il Paese è stabile dal punto di vista politico, ma presenta diversi problemi legati alla sicurezza nelle zone di confine con gli stati limitrofi: Kenya, Somalia, Sudan ed Eritrea. In Etiopia meridionale, lungo il confine con il Kenya, sono comuni fenomeni di banditismo e incidenti a causa di conflitti etnici. Dalla metà del 1990, i membri del Fronte di Liberazione Nazionale dell’Ogaden (ONLF), gruppo in lotta per l’autonomia della regione etiope dell’Ogaden al confine con la Somalia, si scontrano con le forze governative nei pressi della città di Harar e nella stessa regione di Ogaden. Inoltre, il movimento terroristico somalo al-Shabaab permane una minaccia costante per via del sostegno etiope alle missioni ONU in Somalia, benché non si sia ancora materializzato in alcun modo nel Paese. Questioni tribali e incidenti sporadici di violenza, interessano da tempo parte della zona di confine con il Sudan (Benishangul-Gumaz e Amhara). Negli ultimi anni, si sono verificati bombardamenti e piccole esplosioni anche nella capitale Addis Abeba. Va infine menzionata la recente questione apertasi con l'Egitto e relativa allo sfruttamento delle acque del Nilo, che ha provocato tensioni diplomatiche e incrementato il rischio di sabotaggi e azioni clandestine. La malaria è endemica su tutto il territorio, fatta eccezione per le aree che si trovano ad una altitudine maggiore di 2.500 metri e per la capitale Addis Abeba.