FIlippine
Asia sud-est
Costituite da tre isole principali (Luzon, l’arcipelago delle Visayas e Mindanao) e oltre settemila isole minori, le Filippine sono state colonia spagnola fino al 1898 e, in seguito, statunitense. Anche dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1946, Washington ha mantenuto nell’arcipelago una forte presenza militare ed economica appoggiando la dittatura di Ferdinando Marcos, al potere dal 1965 fino all’ascesa del movimento People Power nel 1986. Nel 1987 è stata adottata la prima Costituzione democratica, che ne ha fatto una repubblica presidenziale. Nonostante ciò, la vita politica del Paese resta ancor oggi molto instabile, anche a causa della presenza di numerosi gruppi terroristici operativi nelle zone più povere delle Filippine.
La struttura economica risente fortemente dell’impronta statunitense, interessata soprattutto alla grande coltivazione. Con l’indipendenza, le Filippine si sono avviate verso una riforma agraria che però risente ancora delle resistenze dei latifondisti: rilevanti sono la risicoltura, la coltivazione della canna da zucchero, della palma da cocco e la coltura delle banane, di cui il Paese è tra i maggiori produttori al mondo. Il comparto industriale si concentra soprattutto nella lavorazione dei prodotti agricoli locali, nell’industria tessile, chimica, della carta e dell’elettronica. Le Filippine sono inoltre ricche di giacimenti d’oro, di cui il Paese è il maggiore produttore asiatico. L’inflazione è al 3,2%.
Il Paese è da considerare ad alto rischio: numerosi sono i gruppi terroristici operativi nel sud, abitato dalla minoranza musulmana che lotta per la creazione di uno stato islamico indipendente nell’isola di Mindanao. Il Moro National Liberation Front (MNLF) è in armi dal 1960, mentre l’isola di Jolo è considerata sede del gruppo terroristico Abu Sayyaf, direttamente legato ad Al Qaeda. Sebbene nel 1989 il governo filippino abbia concesso la costituzione della Regione Autonoma del Mindanao Musulmano, e sebbene nel 1996 sia stato firmato un accordo di pace tra il MNLF e il governo, sono frequenti a tutt’oggi numerosi scontri tra le Forze Armate Filippine e nuovi gruppi terroristici derivanti dalla scissione del MNLF, come il MILF (Moro Islamic Liberation Front).Anche il rischio criminalità è elevato, con episodi abituali di banditismo e sequestri di persona. Nelle Filippine sussiste inoltre un elevato rischio ambientale, determinato da terremoti, tifoni e alluvioni, ricorrenti soprattutto nel periodo tra giugno e novembre.
Capitale: Manila
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 300.000 km²
Popolazione: 105.720.644
Religioni: cattolica (80%), islamica (5%)
Lingue: filippino, inglese
Moneta: peso filippino (PHP)
PIL: 4.300 USD
Livello di criticità: Medio
Costituite da tre isole principali (Luzon, l’arcipelago delle Visayas e Mindanao) e oltre settemila isole minori, le Filippine sono state colonia spagnola fino al 1898 e, in seguito, statunitense. Anche dopo l’indipendenza, ottenuta nel 1946, Washington ha mantenuto nell’arcipelago una forte presenza militare ed economica appoggiando la dittatura di Ferdinando Marcos, al potere dal 1965 fino all’ascesa del movimento People Power nel 1986. Nel 1987 è stata adottata la prima Costituzione democratica, che ne ha fatto una repubblica presidenziale. Nonostante ciò, la vita politica del Paese resta ancor oggi molto instabile, anche a causa della presenza di numerosi gruppi terroristici operativi nelle zone più povere delle Filippine.
La struttura economica risente fortemente dell’impronta statunitense, interessata soprattutto alla grande coltivazione. Con l’indipendenza, le Filippine si sono avviate verso una riforma agraria che però risente ancora delle resistenze dei latifondisti: rilevanti sono la risicoltura, la coltivazione della canna da zucchero, della palma da cocco e la coltura delle banane, di cui il Paese è tra i maggiori produttori al mondo. Il comparto industriale si concentra soprattutto nella lavorazione dei prodotti agricoli locali, nell’industria tessile, chimica, della carta e dell’elettronica. Le Filippine sono inoltre ricche di giacimenti d’oro, di cui il Paese è il maggiore produttore asiatico. L’inflazione è al 3,2%.
Il Paese è da considerare ad alto rischio: numerosi sono i gruppi terroristici operativi nel sud, abitato dalla minoranza musulmana che lotta per la creazione di uno stato islamico indipendente nell’isola di Mindanao. Il Moro National Liberation Front (MNLF) è in armi dal 1960, mentre l’isola di Jolo è considerata sede del gruppo terroristico Abu Sayyaf, direttamente legato ad Al Qaeda. Sebbene nel 1989 il governo filippino abbia concesso la costituzione della Regione Autonoma del Mindanao Musulmano, e sebbene nel 1996 sia stato firmato un accordo di pace tra il MNLF e il governo, sono frequenti a tutt’oggi numerosi scontri tra le Forze Armate Filippine e nuovi gruppi terroristici derivanti dalla scissione del MNLF, come il MILF (Moro Islamic Liberation Front).Anche il rischio criminalità è elevato, con episodi abituali di banditismo e sequestri di persona. Nelle Filippine sussiste inoltre un elevato rischio ambientale, determinato da terremoti, tifoni e alluvioni, ricorrenti soprattutto nel periodo tra giugno e novembre.