Francia
Europa
La Francia è una Repubblica sin dalla Rivoluzione del 1789, con la quale si è conclusa per sempre l’esperienza monarchica nel Paese. Ex potenza coloniale, la Francia è tra i Paesi fondatori dell’Unione Europea e membro permanente del Consiglio di Sicurezza all’ONU, fattori che contribuiscono a garantirle il mantenimento di un ruolo di primo piano nelle relazioni internazionali. Nonostante la perdita dell’impero, ha conservato il controllo dei territori d’oltremare che godono di larga autonomia amministrativa anche se con status diversi. La storia politica contemporanea della Francia, di lunga tradizione democratica, è caratterizzata da una sostanziale stabilità, se si eccettua il periodo della IV Repubblica (dal 1946 al 1958), in cui si susseguirono 22 diversi governi. Le elezioni del 2012 hanno visto il leader socialista François Hollande assumere la carica di presidente dopo una campagna elettorale contro il conservatore Nicolas Sarkozy, combattuta principalmente sui temi economici (in particolare la riforma del settore bancario) e sulle ripercussioni interne della più generale crisi europea. Con il cambio all’Eliseo, si è rotta la particolare intesa Merkel-Sarkozy, ma i rapporti generali tra Francia e Germania rimangono sostanzialmente invariati. Il 31 marzo 2014 - in conseguenza della disfatta dei socialisti alle elezioni municipali - Manuel Valls, precedentemente ministro all’interno, ha assunto le redini del governo sostituendo il premier Jean-Marc Ayrault.
La Francia è caratterizzata da un’economia capitalista in cui la liberalizzazione del mercato si affianca a situazioni monopolistiche che ancora esistono in determinati settori, come quello energetico. Nonostante gli effetti della fase recessiva europea, la Francia rimane uno dei Paesi più industrializzati al mondo, risultando ai primi posti nell’esportazione di: servizi, prodotti agro-alimentari e industria manifatturiera. In particolare, il settore agricolo, con produzioni di eccellenza, rimane tra i più sviluppati. Inoltre, grazie al proprio retaggio storico e culturale, il Paese è la prima meta turistica a livello mondiale. Nonostante questi primati, i livelli elevati di debito pubblico e di inflazione hanno influenzato negativamente la crescita, che nel 2011 ha registrato solo un +1,7% con un andamento al ribasso per il 2012. Il mercato del lavoro, da sempre al centro delle politiche governative, ha conosciuto un peggioramento, con un tasso di disoccupazione che oggi supera il 10%. Nel novembre 2012 Moody’s ha declassato la Francia da AAA ad AA1, a causa dei problemi strutturali che Parigi deve ancora affrontare: perdita di competitività, mercato del lavoro rigido e squilibri fiscali.
In Francia rimane l’allerta terrorismo come in altri Paesi dell’Europa che sono in prima linea nella lotta all’estremismo islamico. Il rischio estremista è presente anche a causa della composizione etnica e religiosa della Francia, che per decenni ha promosso una politica di immigrazione dalle ex colonie, in particolare da Paesi di religione islamica. Un numero significativo di cittadini musulmani di prima, seconda e terza generazione non si è però tradotto in un’integrazione totale nel tessuto sociale, e in Francia rimangono forti le disparità nelle banlieues, periferie urbane teatro di scontri violenti, in passato. La fase recessiva attuale rischia di aggravare le tensioni sociali già esistenti, che possono essere alimentate da ideologie estremiste religiose. Nel marzo 2011 la Francia ha guidato, insieme al Regno Unito, l’operazione “Odissea all’Alba” ovvero la guerra contro la Libia di Gheddafi.
Capitale: Parigi
Ordinamento: Rep. semipresidenziale
Superficie: 643.801 km²
Popolazione: 65.630.692
Religioni: cattolica (85%), islamica (8%)
Lingue: francese
Moneta: euro (EUR)
PIL: 35.100 USD
Livello di criticità: Basso
La Francia è una Repubblica sin dalla Rivoluzione del 1789, con la quale si è conclusa per sempre l’esperienza monarchica nel Paese. Ex potenza coloniale, la Francia è tra i Paesi fondatori dell’Unione Europea e membro permanente del Consiglio di Sicurezza all’ONU, fattori che contribuiscono a garantirle il mantenimento di un ruolo di primo piano nelle relazioni internazionali. Nonostante la perdita dell’impero, ha conservato il controllo dei territori d’oltremare che godono di larga autonomia amministrativa anche se con status diversi. La storia politica contemporanea della Francia, di lunga tradizione democratica, è caratterizzata da una sostanziale stabilità, se si eccettua il periodo della IV Repubblica (dal 1946 al 1958), in cui si susseguirono 22 diversi governi. Le elezioni del 2012 hanno visto il leader socialista François Hollande assumere la carica di presidente dopo una campagna elettorale contro il conservatore Nicolas Sarkozy, combattuta principalmente sui temi economici (in particolare la riforma del settore bancario) e sulle ripercussioni interne della più generale crisi europea. Con il cambio all’Eliseo, si è rotta la particolare intesa Merkel-Sarkozy, ma i rapporti generali tra Francia e Germania rimangono sostanzialmente invariati. Il 31 marzo 2014 - in conseguenza della disfatta dei socialisti alle elezioni municipali - Manuel Valls, precedentemente ministro all’interno, ha assunto le redini del governo sostituendo il premier Jean-Marc Ayrault.
La Francia è caratterizzata da un’economia capitalista in cui la liberalizzazione del mercato si affianca a situazioni monopolistiche che ancora esistono in determinati settori, come quello energetico. Nonostante gli effetti della fase recessiva europea, la Francia rimane uno dei Paesi più industrializzati al mondo, risultando ai primi posti nell’esportazione di: servizi, prodotti agro-alimentari e industria manifatturiera. In particolare, il settore agricolo, con produzioni di eccellenza, rimane tra i più sviluppati. Inoltre, grazie al proprio retaggio storico e culturale, il Paese è la prima meta turistica a livello mondiale. Nonostante questi primati, i livelli elevati di debito pubblico e di inflazione hanno influenzato negativamente la crescita, che nel 2011 ha registrato solo un +1,7% con un andamento al ribasso per il 2012. Il mercato del lavoro, da sempre al centro delle politiche governative, ha conosciuto un peggioramento, con un tasso di disoccupazione che oggi supera il 10%. Nel novembre 2012 Moody’s ha declassato la Francia da AAA ad AA1, a causa dei problemi strutturali che Parigi deve ancora affrontare: perdita di competitività, mercato del lavoro rigido e squilibri fiscali.
In Francia rimane l’allerta terrorismo come in altri Paesi dell’Europa che sono in prima linea nella lotta all’estremismo islamico. Il rischio estremista è presente anche a causa della composizione etnica e religiosa della Francia, che per decenni ha promosso una politica di immigrazione dalle ex colonie, in particolare da Paesi di religione islamica. Un numero significativo di cittadini musulmani di prima, seconda e terza generazione non si è però tradotto in un’integrazione totale nel tessuto sociale, e in Francia rimangono forti le disparità nelle banlieues, periferie urbane teatro di scontri violenti, in passato. La fase recessiva attuale rischia di aggravare le tensioni sociali già esistenti, che possono essere alimentate da ideologie estremiste religiose. Nel marzo 2011 la Francia ha guidato, insieme al Regno Unito, l’operazione “Odissea all’Alba” ovvero la guerra contro la Libia di Gheddafi.