Mauritius
Africa
Passata, tra il XVI e il XIX secolo, sotto il dominio portoghese, olandese, francese e infine britannico - che ne hanno fatto un avamposto commerciale o una base militare a seconda delle esigenze e delle epoche storiche -, Mauritius ha ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito nel 1968. Da allora ha una reputazione molto positiva quanto a elezioni libere e rispetto dei diritti umani, il che fa del Paese uno dei pochi modelli di stabilità in Africa, cosa che ha contribuito non poco ad attirare gli investimenti esteri. Nel 1992 è diventata una Repubblica e da allora la scena politica è dominata per lo più da tre partiti che si avvicendano al potere: il Mauritian Militant Moovement (MMM), il Mauritian Socialist Movement (MSM) e il Mauritius Labor Party (MLP). L'isola di Rodrigues (a 500 km a est di Mauritius) fa parte del Paese, mentre è tuttora aperta la disputa con l'Inghilterra circa la sovranità delle Isole Chagos (1000 km a nord-est).
Un tempo basata essenzialmente sulla produzione e il commercio di zucchero e canna da zucchero (che rappresenta il 15% delle esportazioni, con circa il 90% delle terre dedicate a questa coltivazione), l'economia isolana è andata di recente diversificandosi sviluppando in particolare il settore tessile, il turismo e i servizi finanziari e bancari. Una saggia politica economica e pratiche bancarie prudenti hanno saputo mitigare gli effetti della crisi finanziaria globale del 2008-2009 e il Paese ha registrato tra il 2010 e il 2012 un'attività economica tutto sommato espansiva, con una crescita del 3-4%. L'inflazione si attesta attorno al 4%.
Nonostante l'ottima reputazione di stabilità politica e armonia sociale e razziale, la popolazione di Mauritius - composta da asiatici, europei, africani e creoli - non gode di un'equa distribuzione della ricchezza e dei proventi dell'economia nazionale. Nell'isola sono presenti - e rappresentano un terzo della società - i discendenti degli schiavi africani che vivono nella povertà e lamentano discriminazioni sociali: nel 1999, ad esempio, sono scoppiate tensioni tra questa fetta della popolazione e la maggioranza indo-mauriziana e non si escludono nuovi contrasti. Gli episodi di microcriminalità hanno un'incidenza inferiore di quella nelle città europee e sono generalmente non violenti, ma non del tutto assenti, soprattutto nelle aree turistiche. Il rischio terrorismo invece è irrilevante. Si segnala, a livello internazionale, una disputa aperta con la Gran Bretagna, circa la sovranità delle Isole Chagos separate da Mauritius nel 1965, quando la Corona inglese concesse l'edificazione di una base militare statunitense sull'isola principale dell'arcipelago deportando l'intera popolazione indigena sull'isola di Mauritius. A livello ambientale è da tenere a mente l'incidenza di tifoni e uragani nella stagione da novembre a aprile (benché negli ultimi anni non si siano registrati casi violenti).
Capitale: Port Louis
Ordinamento: Repubblica
Superficie: 1.860 km²
Popolazione: 1.322.238
Religioni: hindu (48%), cattolica (24%), altre
Lingue: inglese, francese, creolo mauriziano
Moneta: roupie mauricienne (MUR)
PIL: 15.800 USD
Livello di criticità: Basso
Passata, tra il XVI e il XIX secolo, sotto il dominio portoghese, olandese, francese e infine britannico - che ne hanno fatto un avamposto commerciale o una base militare a seconda delle esigenze e delle epoche storiche -, Mauritius ha ottenuto l'indipendenza dal Regno Unito nel 1968. Da allora ha una reputazione molto positiva quanto a elezioni libere e rispetto dei diritti umani, il che fa del Paese uno dei pochi modelli di stabilità in Africa, cosa che ha contribuito non poco ad attirare gli investimenti esteri. Nel 1992 è diventata una Repubblica e da allora la scena politica è dominata per lo più da tre partiti che si avvicendano al potere: il Mauritian Militant Moovement (MMM), il Mauritian Socialist Movement (MSM) e il Mauritius Labor Party (MLP). L'isola di Rodrigues (a 500 km a est di Mauritius) fa parte del Paese, mentre è tuttora aperta la disputa con l'Inghilterra circa la sovranità delle Isole Chagos (1000 km a nord-est).
Un tempo basata essenzialmente sulla produzione e il commercio di zucchero e canna da zucchero (che rappresenta il 15% delle esportazioni, con circa il 90% delle terre dedicate a questa coltivazione), l'economia isolana è andata di recente diversificandosi sviluppando in particolare il settore tessile, il turismo e i servizi finanziari e bancari. Una saggia politica economica e pratiche bancarie prudenti hanno saputo mitigare gli effetti della crisi finanziaria globale del 2008-2009 e il Paese ha registrato tra il 2010 e il 2012 un'attività economica tutto sommato espansiva, con una crescita del 3-4%. L'inflazione si attesta attorno al 4%.
Nonostante l'ottima reputazione di stabilità politica e armonia sociale e razziale, la popolazione di Mauritius - composta da asiatici, europei, africani e creoli - non gode di un'equa distribuzione della ricchezza e dei proventi dell'economia nazionale. Nell'isola sono presenti - e rappresentano un terzo della società - i discendenti degli schiavi africani che vivono nella povertà e lamentano discriminazioni sociali: nel 1999, ad esempio, sono scoppiate tensioni tra questa fetta della popolazione e la maggioranza indo-mauriziana e non si escludono nuovi contrasti. Gli episodi di microcriminalità hanno un'incidenza inferiore di quella nelle città europee e sono generalmente non violenti, ma non del tutto assenti, soprattutto nelle aree turistiche. Il rischio terrorismo invece è irrilevante. Si segnala, a livello internazionale, una disputa aperta con la Gran Bretagna, circa la sovranità delle Isole Chagos separate da Mauritius nel 1965, quando la Corona inglese concesse l'edificazione di una base militare statunitense sull'isola principale dell'arcipelago deportando l'intera popolazione indigena sull'isola di Mauritius. A livello ambientale è da tenere a mente l'incidenza di tifoni e uragani nella stagione da novembre a aprile (benché negli ultimi anni non si siano registrati casi violenti).