Papua Nuova Guinea
Asia sud-est
Territorio del Commonwealth che include l’ex colonia tedesca della Nuova Guinea e l’ex colonia britannica di Papua, ha ottenuto la completa indipendenza solo nel 1975. Ma le aspirazioni secessioniste dell’isola di Bouganville portarono a violente lotte negli anni Novanta, che si conclusero solo nel 1997 dopo aver fatto 20mila morti. A Bouganville fu riconosciuta ampia autonomia e la possibilità di indire un referendum (previsto per il 2016) per decidere il proprio status politico, compresa l’indipendenza. La vita politica di Papua Nuova Guinea è caratterizzata da una situazione di continua instabilità con una pluralità di formazioni politiche, governi di coalizione e cambi frequenti di alleanze e partiti. Inoltre i governi sono soggetti a frequenti mozioni di sfiducia che diminuiscono ulteriormente la loro durata in carica. Prima delle elezioni del luglio 2012, svoltesi in un clima di violenza, tra accuse di brogli e diverse vittime, il Paese ha avuto due premier rivali, due governi e addirittura due capi della polizia. Il nuovo premier, dall’agosto 2012, è Peter Paire O'Neill.
Il territorio è ricco di minerali (oro, argento, rame e nickel) e di giacimenti offshore di gas e petrolio che ne fanno un potenziale grande esportatore. Possiede inoltre un’immensa foresta pluviale che fornisce grandi quantità di legname. Nonostante queste ricchezze, l’economia è tra le più sottosviluppate con gravi carenze infrastrutturali che impediscono un migliore sfruttamento delle risorse. L’85% della popolazione vive di un’agricoltura di sussistenza nelle aree rurali. L’arcipelago presenta un’incredibile varietà linguistica (850 dialetti locali) dovuta alla presenza di molte tribù concentrate soprattutto nelle foreste e nelle zone montagnose. Questa parte della popolazione vive di un’economia informale e primitiva in cui non esiste moneta. Anche se la crisi internazionale non ha avuto effetti su Papua e il Paese ha registrato uno dei maggiori livelli di crescita al mondo, il governo deve portare avanti numerose riforme per migliorare la trasparenza e la sicurezza interna e diversificare l’economia in modo da renderla meno vulnerabile alle variazioni dei prezzi di mercato, dato che le esportazioni costituiscono la stragrande maggioranza del PIL.
Alti livelli di corruzione, servizi pubblici inefficienti, carenza delle infrastrutture che impediscono lo sviluppo economico delle aree rurali e la presenza di un altissimo tasso di popolazione affetta da HIV/AIDS, sono tra le maggiori criticità di Papua. Problemi di ordine pubblico e diffusa violenza da parte delle forze di polizia contribuiscono a creare un clima di sostanziale instabilità. L’analfabetismo, che supera il 40% della popolazione e carenza sanitaria sono altri fattori di sottosviluppo che possono creare ulteriore tensione sociale. Inoltre, basandosi su una società patriarcale, la popolazione femminile è soggetta ad abusi e violenze. Dal punto di vista geofisico, Papua si trova in una zona sismica ed è quindi a rischio terremoti e tsunami, oltre che ad eruzioni vulcaniche.
Capitale: Port Moresby
Ordinamento: Monarchia parlamentare
Superficie: 462.840 km²
Popolazione: 6.310.129
Religioni: cattolica, protestante, culti locali
Lingue: tok pisin, inglese, hiri motu, altre
Moneta: kina (PGK)
PIL: 2.600 USD
Livello di criticità: Medio
Territorio del Commonwealth che include l’ex colonia tedesca della Nuova Guinea e l’ex colonia britannica di Papua, ha ottenuto la completa indipendenza solo nel 1975. Ma le aspirazioni secessioniste dell’isola di Bouganville portarono a violente lotte negli anni Novanta, che si conclusero solo nel 1997 dopo aver fatto 20mila morti. A Bouganville fu riconosciuta ampia autonomia e la possibilità di indire un referendum (previsto per il 2016) per decidere il proprio status politico, compresa l’indipendenza. La vita politica di Papua Nuova Guinea è caratterizzata da una situazione di continua instabilità con una pluralità di formazioni politiche, governi di coalizione e cambi frequenti di alleanze e partiti. Inoltre i governi sono soggetti a frequenti mozioni di sfiducia che diminuiscono ulteriormente la loro durata in carica. Prima delle elezioni del luglio 2012, svoltesi in un clima di violenza, tra accuse di brogli e diverse vittime, il Paese ha avuto due premier rivali, due governi e addirittura due capi della polizia. Il nuovo premier, dall’agosto 2012, è Peter Paire O'Neill.
Il territorio è ricco di minerali (oro, argento, rame e nickel) e di giacimenti offshore di gas e petrolio che ne fanno un potenziale grande esportatore. Possiede inoltre un’immensa foresta pluviale che fornisce grandi quantità di legname. Nonostante queste ricchezze, l’economia è tra le più sottosviluppate con gravi carenze infrastrutturali che impediscono un migliore sfruttamento delle risorse. L’85% della popolazione vive di un’agricoltura di sussistenza nelle aree rurali. L’arcipelago presenta un’incredibile varietà linguistica (850 dialetti locali) dovuta alla presenza di molte tribù concentrate soprattutto nelle foreste e nelle zone montagnose. Questa parte della popolazione vive di un’economia informale e primitiva in cui non esiste moneta. Anche se la crisi internazionale non ha avuto effetti su Papua e il Paese ha registrato uno dei maggiori livelli di crescita al mondo, il governo deve portare avanti numerose riforme per migliorare la trasparenza e la sicurezza interna e diversificare l’economia in modo da renderla meno vulnerabile alle variazioni dei prezzi di mercato, dato che le esportazioni costituiscono la stragrande maggioranza del PIL.
Alti livelli di corruzione, servizi pubblici inefficienti, carenza delle infrastrutture che impediscono lo sviluppo economico delle aree rurali e la presenza di un altissimo tasso di popolazione affetta da HIV/AIDS, sono tra le maggiori criticità di Papua. Problemi di ordine pubblico e diffusa violenza da parte delle forze di polizia contribuiscono a creare un clima di sostanziale instabilità. L’analfabetismo, che supera il 40% della popolazione e carenza sanitaria sono altri fattori di sottosviluppo che possono creare ulteriore tensione sociale. Inoltre, basandosi su una società patriarcale, la popolazione femminile è soggetta ad abusi e violenze. Dal punto di vista geofisico, Papua si trova in una zona sismica ed è quindi a rischio terremoti e tsunami, oltre che ad eruzioni vulcaniche.