Perù
Sud America
Colonia spagnola dal 1532, il Perù è l’ultimo tra i Paesi dell’America latina ad aver raggiuto l’indipendenza, nel 1824. Dopo una serie di guerre contro Cile ed Ecuador, a partire dal 1945 la vita politica del Paese è stata caratterizzata da periodi alterni di democrazia e dittature militari, nonché – tra gli anni Ottanta e Novanta – da azioni di guerriglia condotte dai movimenti rivoluzionari Tupac Amaru e Sendero Luminoso. Il conflitto interno, causa di oltre 70.000 vittime, cessa in seguito all’azione repressiva attuata dal presidente Fujimori, alla guida del Perù nel decennio 1990-2000. Il suo governo, nel corso del quale fu sciolto il Parlamento e instaurata la legge marziale, è stato caratterizzato da scandali di corruzione e reati contro i diritti umani, per i quali Fujimori è stato condannato nel 2009 a venticinque anni di carcere. La Costituzione è stata approvata per referendum nel 1993. Dal 6 giugno 2011 il nuovo Presidente è Ollanta Humala.
L’economia peruviana è sbilanciata da vari fattori, non ultimo dalle attività illecite riconducibili al traffico di droga, che coinvolgono circa un milione di contadini nello sfruttamento illegale delle risorse forestali e nella coltivazione delle piantagioni di coca, tali per cui il governo ha istituito numerose campagne di sradicamento delle piante di coca e sostituzione con altre colture, tra cui il cotone e il caffè. Resistono attività tradizionali come l’allevamento e la pesca. Sviluppate sono l’industria manifatturiera, soprattutto tessile, quella del tabacco e della trasformazione di prodotti agricoli, ittici e zootecnici. L’industria metallurgica e siderurgica si avvantaggiano delle notevoli risorse idroelettriche del Paese. Molto importante è il settore estrattivo, destinato al mercato estero: il Perú è infatti uno dei massimi produttori mondiali di rame e argento. L’inflazione è al 3,4%.
In Perù il rischio criminalità è piuttosto alto, specie nelle città: frequenti gli episodi di sequestro di persona a scopo di rapina, omicidi su commissione, estorsioni e spaccio di stupefacenti. L’inefficacia e la corruzione delle forze di polizia concorrono ad aumentare l’incidenza dei reati e gli episodi di microcriminalità sono in costante aumento. Molto diffuse sono le reti criminali del narcotraffico: il Perù è infatti il secondo produttore della pianeta di coca dell’America Latina e funge da snodo verso i principali mercati di consumo. I fenomeni di natura terroristica peruviani sono di matrice endogena, da inquadrare nell’ambito di lotte armate di sinistra portate avanti da Tupac Amaru e Sendero Luminoso. L’azione antiterrorismo governativa, condotta negli anni Novanta, ha progressivamente ridotto la capacità operativa dei due gruppi: Tupac Amaru non manifesta segni di attività da oltre un decennio, mentre Sendero Luminoso rimane attivo limitatamente ai dipartimenti di Apurimac, Huancavelica e, in misura inferiore, Amazonas e Loreto.
Capitale: Lima
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 1.285.216 km²
Popolazione: 29.549.517
Religioni: cattolica (81%), evangelica (13%)
Lingue: spagnolo (ufficiale), quechua
Moneta: nuevo sol peruviano (PEN)
PIL: 10.200 USD
Livello di criticità: Medio
Colonia spagnola dal 1532, il Perù è l’ultimo tra i Paesi dell’America latina ad aver raggiuto l’indipendenza, nel 1824. Dopo una serie di guerre contro Cile ed Ecuador, a partire dal 1945 la vita politica del Paese è stata caratterizzata da periodi alterni di democrazia e dittature militari, nonché – tra gli anni Ottanta e Novanta – da azioni di guerriglia condotte dai movimenti rivoluzionari Tupac Amaru e Sendero Luminoso. Il conflitto interno, causa di oltre 70.000 vittime, cessa in seguito all’azione repressiva attuata dal presidente Fujimori, alla guida del Perù nel decennio 1990-2000. Il suo governo, nel corso del quale fu sciolto il Parlamento e instaurata la legge marziale, è stato caratterizzato da scandali di corruzione e reati contro i diritti umani, per i quali Fujimori è stato condannato nel 2009 a venticinque anni di carcere. La Costituzione è stata approvata per referendum nel 1993. Dal 6 giugno 2011 il nuovo Presidente è Ollanta Humala.
L’economia peruviana è sbilanciata da vari fattori, non ultimo dalle attività illecite riconducibili al traffico di droga, che coinvolgono circa un milione di contadini nello sfruttamento illegale delle risorse forestali e nella coltivazione delle piantagioni di coca, tali per cui il governo ha istituito numerose campagne di sradicamento delle piante di coca e sostituzione con altre colture, tra cui il cotone e il caffè. Resistono attività tradizionali come l’allevamento e la pesca. Sviluppate sono l’industria manifatturiera, soprattutto tessile, quella del tabacco e della trasformazione di prodotti agricoli, ittici e zootecnici. L’industria metallurgica e siderurgica si avvantaggiano delle notevoli risorse idroelettriche del Paese. Molto importante è il settore estrattivo, destinato al mercato estero: il Perú è infatti uno dei massimi produttori mondiali di rame e argento. L’inflazione è al 3,4%.
In Perù il rischio criminalità è piuttosto alto, specie nelle città: frequenti gli episodi di sequestro di persona a scopo di rapina, omicidi su commissione, estorsioni e spaccio di stupefacenti. L’inefficacia e la corruzione delle forze di polizia concorrono ad aumentare l’incidenza dei reati e gli episodi di microcriminalità sono in costante aumento. Molto diffuse sono le reti criminali del narcotraffico: il Perù è infatti il secondo produttore della pianeta di coca dell’America Latina e funge da snodo verso i principali mercati di consumo. I fenomeni di natura terroristica peruviani sono di matrice endogena, da inquadrare nell’ambito di lotte armate di sinistra portate avanti da Tupac Amaru e Sendero Luminoso. L’azione antiterrorismo governativa, condotta negli anni Novanta, ha progressivamente ridotto la capacità operativa dei due gruppi: Tupac Amaru non manifesta segni di attività da oltre un decennio, mentre Sendero Luminoso rimane attivo limitatamente ai dipartimenti di Apurimac, Huancavelica e, in misura inferiore, Amazonas e Loreto.