Repubblica Ceca
Europa
Con la fine della seconda guerra mondiale, il Paese subisce l’egemonia comunista rientrando nel blocco sovietico. Nel 1968, diventato Primo Segretario del partito comunista cecoslovacco Alexander Dubček, si apre una stagione di liberalizzazione politica nel tentativo di affrancarsi dal modello comunista sovietico. Si tratta della “Primavera di Praga” che ha però vita breve: nello stesso anno, infatti, l'intervento armato dell'URSS e degli alleati del Patto di Varsavia pone fine all'eterodosso esperimento praghese. Il dominio comunista dura fino al 1989 quando, in seguito alla Rivoluzione di Velluto, i vertici del partito sono costretti a dimettersi. Quattro anni dopo, nel gennaio del 1993, la scissione dagli slovacchi vede nascere la Repubblica Ceca, nuova entità riconosciuta a livello internazionale e primo Paese del blocco comunista a ricevere lo status di “economia sviluppata”. Repubblica parlamentare, dal primo maggio 2004 la Repubblica Ceca è entrata a far parte dell’Unione Europea.
Nonostante le crisi che hanno sfiorato il Paese - a partire da quella degli anni Novanta per finire con la più recente del 2008 -, il mercato ceco non è mai stato eccessivamente intaccato dagli eventi economici. La privatizzazione di numerose realtà imprenditoriali ha senz’altro giocato un ruolo fondamentale, con la trasformazione delle grandi aziende statali in società per azioni o, talvolta, in piccole e medie imprese, avvicinando così il substrato industriale ai modelli e agli standard occidentali. Ma la trasformazione del mercato ceco era già iniziata con il crollo del regime sovietico: molte imprese occidentali che prima si rivolgevano al mercato russo hanno quindi trovato più conveniente interagire con un Paese dell’Est dai fondamenti politici saldi, rispetto alle nuove repubbliche orfane della “grande madre”. Così, agli inizi degli anni Novanta, in concomitanza con la scissione fra Repubblica Ceca e Slovacchia, è iniziata una rapida transizione verso un’economia di mercato e verso la modernizzazione del sistema, grazie soprattutto all’apertura agli investimenti esteri, che hanno favorito il rinnovamento degli impianti produttivi e l’importazione di tecnologie più moderne. Principale partner commerciale è la Germania: nel 2011, l’Italia si è invece collocata al settimo posto per volume di scambi.
Non sussistono particolari criticità legate a fenomeni terroristici o rischi di natura sanitaria e ambientale. Si segnalano, tuttavia, numerosi casi di morti o intossicazioni da alcool contraffatto. La microcriminalità è diffusa in particolar modo nella capitale: i borseggi sono frequenti nelle zone più turistiche, nei mezzi pubblici e nelle aree affollate. La corruzione costituisce un elemento notevole di criticità, tanto che l’UE, nel 2011, ha interrotto le sovvenzioni alla Repubblica Ceca, dopo aver constatato numerose irregolarità (i fondi UE sono stati poi sbloccati nel settembre 2012). Tra il 2011 e il 2012 le accuse per corruzione sono aumentate di 80 punti percentuali e influiscono notevolmente sulla stabilità politico-istituzionale del Paese. Nel giugno del 2013, infatti, accuse di corruzione hanno coinvolto il Primo Ministro Petr Necas costringendolo alle dimissioni e determinando lo scioglimento del parlamento in seguito a uno sfaldamento nella coalizione al governo.
Capitale: Praga
Ordinamento: Repubblica parlamentare
Superficie: 78.867 km²
Popolazione: 10.162.921
Religioni: cattolica (27%), protestante (2%)
Lingue: ceco (ufficiale), slovacco
Moneta: corona ceca (CZK)
PIL: 27.600 USD
Livello di criticità: Basso
Con la fine della seconda guerra mondiale, il Paese subisce l’egemonia comunista rientrando nel blocco sovietico. Nel 1968, diventato Primo Segretario del partito comunista cecoslovacco Alexander Dubček, si apre una stagione di liberalizzazione politica nel tentativo di affrancarsi dal modello comunista sovietico. Si tratta della “Primavera di Praga” che ha però vita breve: nello stesso anno, infatti, l'intervento armato dell'URSS e degli alleati del Patto di Varsavia pone fine all'eterodosso esperimento praghese. Il dominio comunista dura fino al 1989 quando, in seguito alla Rivoluzione di Velluto, i vertici del partito sono costretti a dimettersi. Quattro anni dopo, nel gennaio del 1993, la scissione dagli slovacchi vede nascere la Repubblica Ceca, nuova entità riconosciuta a livello internazionale e primo Paese del blocco comunista a ricevere lo status di “economia sviluppata”. Repubblica parlamentare, dal primo maggio 2004 la Repubblica Ceca è entrata a far parte dell’Unione Europea.
Nonostante le crisi che hanno sfiorato il Paese - a partire da quella degli anni Novanta per finire con la più recente del 2008 -, il mercato ceco non è mai stato eccessivamente intaccato dagli eventi economici. La privatizzazione di numerose realtà imprenditoriali ha senz’altro giocato un ruolo fondamentale, con la trasformazione delle grandi aziende statali in società per azioni o, talvolta, in piccole e medie imprese, avvicinando così il substrato industriale ai modelli e agli standard occidentali. Ma la trasformazione del mercato ceco era già iniziata con il crollo del regime sovietico: molte imprese occidentali che prima si rivolgevano al mercato russo hanno quindi trovato più conveniente interagire con un Paese dell’Est dai fondamenti politici saldi, rispetto alle nuove repubbliche orfane della “grande madre”. Così, agli inizi degli anni Novanta, in concomitanza con la scissione fra Repubblica Ceca e Slovacchia, è iniziata una rapida transizione verso un’economia di mercato e verso la modernizzazione del sistema, grazie soprattutto all’apertura agli investimenti esteri, che hanno favorito il rinnovamento degli impianti produttivi e l’importazione di tecnologie più moderne. Principale partner commerciale è la Germania: nel 2011, l’Italia si è invece collocata al settimo posto per volume di scambi.
Non sussistono particolari criticità legate a fenomeni terroristici o rischi di natura sanitaria e ambientale. Si segnalano, tuttavia, numerosi casi di morti o intossicazioni da alcool contraffatto. La microcriminalità è diffusa in particolar modo nella capitale: i borseggi sono frequenti nelle zone più turistiche, nei mezzi pubblici e nelle aree affollate. La corruzione costituisce un elemento notevole di criticità, tanto che l’UE, nel 2011, ha interrotto le sovvenzioni alla Repubblica Ceca, dopo aver constatato numerose irregolarità (i fondi UE sono stati poi sbloccati nel settembre 2012). Tra il 2011 e il 2012 le accuse per corruzione sono aumentate di 80 punti percentuali e influiscono notevolmente sulla stabilità politico-istituzionale del Paese. Nel giugno del 2013, infatti, accuse di corruzione hanno coinvolto il Primo Ministro Petr Necas costringendolo alle dimissioni e determinando lo scioglimento del parlamento in seguito a uno sfaldamento nella coalizione al governo.