Senegal
Africa
Possedimento coloniale francese, nel 1958 il Senegal ottenne lo status di repubblica autonoma e all’inizio del 1960 si fuse con il Sudan francese (attuale Mali) per formare la Federazione del Mali. Tuttavia, tale entità non resse alla decolonizzazione e, il 20 agosto 1960, Senegal e Sudan francese dichiararono la propria indipendenza. Un nuovo tentativo di federazione con il Gambia nel 1982 non riuscirà mai ad entrare veramente in vigore, per cui tale federazione si dissolverà rapidamente nel 1989. Nel 2001 ha preso corpo l’attuale Costituzione.Nel complesso scenario politico e istituzionale del continente africano, il Senegal è considerato un modello di democrazia che offre ai propri cittadini un efficiente sistema multipartitico e una tradizione di governi civili e piuttosto stabili. Il capo dello Stato è il presidente della repubblica, che viene nominato a suffragio diretto e sceglie il primo ministro.
Pur essendo l'economia senegalese una delle più stabili della regione, in Senegal la povertà è molto diffusa e la disoccupazione resta alta. Per quanto concerne il settore primario, su cui si regge in larga parte la bilancia economica del Paese, il Senegal è tra i primi produttori al mondo di arachidi, la cui coltura è un’eredità del colonialismo. Nonostante l’incombente desertificazione e la siccità, il Paese sfrutta la grande disponibilità di foreste, in particolare per la produzione della gomma arabica, e ha intensificato gli allevamenti di bestiame, che occupano un ruolo non marginale. Molto diffusa la pesca, in particolar modo per l’industria alimentare che destina una grande quantità di pescato all’estero, dove finiscono anche l’olio di arachidi e i minerali estratti (come i fosfati). L’inflazione è al 3,4%.
Il livello di sicurezza nel Paese è buono, il tasso di criminalità non è elevato e la situazione politica è piuttosto stabile, ad eccezione di alcune manifestazioni di protesta che possono degenerare in episodi di violenza. Il Senegal è notoriamente un Paese islamico tollerante ma, pur non essendo stato teatro di attentati di matrice terroristica, rimane all’interno di un’area piuttosto a rischio. Inoltre, si verificano di frequente scontri tra forze armate e ribelli nell’area della Casamance, nella parte meridionale del Paese.
Capitale: Dakar
Ordinamento: Repubblica presidenziale
Superficie: 196.722 km²
Popolazione: 12.969.606
Religioni: islamica (94%), cristiana (5%)
Lingue: francese (ufficiale), altre
Moneta: franco (CFA)
PIL: 1.900 USD
Livello di criticità: Basso
Possedimento coloniale francese, nel 1958 il Senegal ottenne lo status di repubblica autonoma e all’inizio del 1960 si fuse con il Sudan francese (attuale Mali) per formare la Federazione del Mali. Tuttavia, tale entità non resse alla decolonizzazione e, il 20 agosto 1960, Senegal e Sudan francese dichiararono la propria indipendenza. Un nuovo tentativo di federazione con il Gambia nel 1982 non riuscirà mai ad entrare veramente in vigore, per cui tale federazione si dissolverà rapidamente nel 1989. Nel 2001 ha preso corpo l’attuale Costituzione.Nel complesso scenario politico e istituzionale del continente africano, il Senegal è considerato un modello di democrazia che offre ai propri cittadini un efficiente sistema multipartitico e una tradizione di governi civili e piuttosto stabili. Il capo dello Stato è il presidente della repubblica, che viene nominato a suffragio diretto e sceglie il primo ministro.
Pur essendo l'economia senegalese una delle più stabili della regione, in Senegal la povertà è molto diffusa e la disoccupazione resta alta. Per quanto concerne il settore primario, su cui si regge in larga parte la bilancia economica del Paese, il Senegal è tra i primi produttori al mondo di arachidi, la cui coltura è un’eredità del colonialismo. Nonostante l’incombente desertificazione e la siccità, il Paese sfrutta la grande disponibilità di foreste, in particolare per la produzione della gomma arabica, e ha intensificato gli allevamenti di bestiame, che occupano un ruolo non marginale. Molto diffusa la pesca, in particolar modo per l’industria alimentare che destina una grande quantità di pescato all’estero, dove finiscono anche l’olio di arachidi e i minerali estratti (come i fosfati). L’inflazione è al 3,4%.
Il livello di sicurezza nel Paese è buono, il tasso di criminalità non è elevato e la situazione politica è piuttosto stabile, ad eccezione di alcune manifestazioni di protesta che possono degenerare in episodi di violenza. Il Senegal è notoriamente un Paese islamico tollerante ma, pur non essendo stato teatro di attentati di matrice terroristica, rimane all’interno di un’area piuttosto a rischio. Inoltre, si verificano di frequente scontri tra forze armate e ribelli nell’area della Casamance, nella parte meridionale del Paese.