Svezia

Europa
Con la ribellione armata guidata da Gustav Eriksson Vasa, poi divenuto Gustavo I di Svezia, nel 1523 il Paese si separa dal Regno di Kalmar, che comprendeva anche la Norvegia e la Danimarca, e diventa uno stato indipendente. La monarchia ha subito variazioni di forma, fino all’introduzione del parlamento nel 1917 e del suffragio universale nel 1921. Nel 1975 la nuova costituzione abolì il potere politico del re che divenne, così, una figura simbolica con funzioni cerimoniali. Nel corso degli anni, con poche eccezioni, a capo del governo, sono stati solo socialdemocratici al capo del governo: solo nel 2006 la coalizione di centrodestra è riuscita a battere il partito uscente di destra che, però, ha vinto le successive elezioni del 2010. La storia moderna non vede il coinvolgimento della Svezia nei due principali conflitti mondiali, fattispecie che ha influenzato positivamente il percorso economico del Paese. Il I gennaio 1995 il Paese ha fatto il suo ingresso nell’Unione Europea: non fa parte della NATO e non ha adottato la moneta unica.
La Svezia è il Paese con la più alta crescita percentuale annua del PIL dell’intera area scandinava, nonché l’ottava dell’UE, con un PIL tra i più alti dell’intero sistema globale (in settima posizione, nel 2011). Con una crescita media del 2,5% nel decennio 1980-1990, il Paese ha subito una improvvisa recessione e una conseguente riduzione del PIL tra 1991 e il 1993. La ripresa è stata però immediata, con un incremento medio del 3,3% annuo, fino al 2007. Gli anni della crisi globale, 2008-2009, hanno colpito anche la Svezia, e la contrazione ha raggiunto il suo record peggiore nel 2009 (-5%). Dal 2010 il trend è però nuovamente positivo, con una media di crescita pari al 4%, anche se nel 2012 il mercato ha subito un arresto a causa dell’aumento dell’indice di disoccupazione: le esportazioni e i consumi privati sono diminuiti e il mercato immobiliare è in forte recessione, con un calo dei prezzi degli immobili. Da metà 2013, invece, si prevede una ripresa economica, anche grazie all’utilizzo di maggiore forza lavoro: le politiche macroeconomiche adottate si sono dimostrate adeguate ma, laddove fosse necessario, il governo applicherà nuove restrizioni fiscali e monetarie. Per combattere la disoccupazione è stato abbassato il costo del lavoro di alcune categorie di impieghi.
Non sussistono particolari criticità legate a fenomeni terroristici, corruzione o ad altri rischi di natura sanitaria e ambientale. Con riferimento al livello di sicurezza generale, la microcriminalità è poco diffusa, se non con sporadici episodi di borseggio, nel periodo estivo, nei maggiori luoghi turistici. Da anni la Svezia si colloca sul podio dei Paesi con il minor indice di corruzione (Transaparency International, Corruption Perception  Index).
Capitale: Stoccolma
Ordinamento: Monarchia costituzionale
Superficie: 450.295 km²
Popolazione: 9.103.788
Religioni: protestante (87%), islamica (4%)
Lingue: svedese
Moneta: corona svedese (SEK)
PIL: 40.700 USD
Livello di criticità: Basso
Con la ribellione armata guidata da Gustav Eriksson Vasa, poi divenuto Gustavo I di Svezia, nel 1523 il Paese si separa dal Regno di Kalmar, che comprendeva anche la Norvegia e la Danimarca, e diventa uno stato indipendente. La monarchia ha subito variazioni di forma, fino all’introduzione del parlamento nel 1917 e del suffragio universale nel 1921. Nel 1975 la nuova costituzione abolì il potere politico del re che divenne, così, una figura simbolica con funzioni cerimoniali. Nel corso degli anni, con poche eccezioni, a capo del governo, sono stati solo socialdemocratici al capo del governo: solo nel 2006 la coalizione di centrodestra è riuscita a battere il partito uscente di destra che, però, ha vinto le successive elezioni del 2010. La storia moderna non vede il coinvolgimento della Svezia nei due principali conflitti mondiali, fattispecie che ha influenzato positivamente il percorso economico del Paese. Il I gennaio 1995 il Paese ha fatto il suo ingresso nell’Unione Europea: non fa parte della NATO e non ha adottato la moneta unica.
La Svezia è il Paese con la più alta crescita percentuale annua del PIL dell’intera area scandinava, nonché l’ottava dell’UE, con un PIL tra i più alti dell’intero sistema globale (in settima posizione, nel 2011). Con una crescita media del 2,5% nel decennio 1980-1990, il Paese ha subito una improvvisa recessione e una conseguente riduzione del PIL tra 1991 e il 1993. La ripresa è stata però immediata, con un incremento medio del 3,3% annuo, fino al 2007. Gli anni della crisi globale, 2008-2009, hanno colpito anche la Svezia, e la contrazione ha raggiunto il suo record peggiore nel 2009 (-5%). Dal 2010 il trend è però nuovamente positivo, con una media di crescita pari al 4%, anche se nel 2012 il mercato ha subito un arresto a causa dell’aumento dell’indice di disoccupazione: le esportazioni e i consumi privati sono diminuiti e il mercato immobiliare è in forte recessione, con un calo dei prezzi degli immobili. Da metà 2013, invece, si prevede una ripresa economica, anche grazie all’utilizzo di maggiore forza lavoro: le politiche macroeconomiche adottate si sono dimostrate adeguate ma, laddove fosse necessario, il governo applicherà nuove restrizioni fiscali e monetarie. Per combattere la disoccupazione è stato abbassato il costo del lavoro di alcune categorie di impieghi.
Non sussistono particolari criticità legate a fenomeni terroristici, corruzione o ad altri rischi di natura sanitaria e ambientale. Con riferimento al livello di sicurezza generale, la microcriminalità è poco diffusa, se non con sporadici episodi di borseggio, nel periodo estivo, nei maggiori luoghi turistici. Da anni la Svezia si colloca sul podio dei Paesi con il minor indice di corruzione (Transaparency International, Corruption Perception  Index).