«L’Iran ha fatto un errore molto grande», ha twittato il presidente americano Trump dopo che giovedì 20 giugno i Pasdaran iraniani hanno detto di aver abbattuto un drone di sorveglianza americano. Secondo l’annuncio, il drone avrebbe violato lo spazio aereo dell’Iran ed era in missione spia. Il velivolo, in base alla versione dei Pasdaran, si sarebbe trovato in volo vicino alle acque della provincia di Hormozgan, riferisce Afp. L’incidente si aggunge a quelli delle scorse settimane e si inserisce nello scontro in corso tra Stati Uniti e Iran, confermando l’alto livello di tensione raggiunto nel Golfo Persico. Secondo la versione americana invece, il drone era nello spazio aereo internazionale, per cui gli Stati uniti avrebbero subito un “attacco non provocato” da parte dei Pasdaran. Nei prossimi giorni entrambe le parti cercheranno di fornire prove su quanto affermato. L’Iran ha negato qualsiasi coinvolgimento e anzi ha accusato gli Stati Uniti di aver orchestrato l’attacco per fornire un pretesto utile all’uso della forza contro la Repubblica islamica. Washington di recente ha rafforzato la presenza militare in Medio Oriente, prosegue con la strategia di strangolamento economico dell’Iran e con la campagna di “massima pressione”. Solo la settimana scorsa si sono verificate delle esplosioni a bordo di due petroliere nel vicino e strategico Stretto di Hormuz, eslosioni che per gli Usa sarebbero state provocate dai Pasdaran. Una delle due imbarcazioni era diretta in Giappone e l’attacco ha coinciso con la missione diplomatica del premier Abe, in Iran per mediare (inutilmente) tra Teheran e Washington.
Il presidente russo Putin ha avvertito che l’uso della forza sarebbe un disastro per l’intera regione. Il capo delle Guardie Rivoluzionarie ha detto che l’abbattimento del drone è un “chiaro messaggio” agli Usa per far capire che l’Iran è determinato a difendere i propri confini.
Domenica scorsa gli Stati Uniti hanno accusato l’Iran di aver aiutato i ribelli Houthi ad abbattere un altro drone in Yemen. Dunque, quello di oggi sarebbe il secondo abbattuto. Il colonello Usa Earl Brown ha inoltre affermato che l’Iran avrebbe provato ad abbattere un drone americano nel Golfo dell’Oman nel tentativo di ostacolare le operazioni di sorveglianza successive all’attacco alla nave giapponese Kokuka Courageous, una delle due petroliere a bordo delle quali sono avvenuti gli incidenti della settimana scorsa.
Il velivolo abbattutto questa mattina era un drone militare RQ-4A Global Hawk, ha fatto sapere Washington. Il Global Hawk ha alle spalle 250 mila ore di volo ed è stato utilizzato in missioni di supporto in Iraq, Afghanistan, Nord Africa e nella regione dell’Asia-Pacifico, come riferisce a Cnn l’azienda costruttrice, la Northrop Grumman.
Foto di copertina. AP
Redazione
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