Centrista, outsider, 38 anni. Sarebbe il presidente statunitense più giovane della storia e il primo a passare direttamente dal governo di una città alla Casa Bianca. Pete Buttigieg, l’ex sindaco di South Bend, nell’Indiana, arrivato primo alle primarie dei democratici in Iowa, è il personaggio rivelazione della politica a stelle e strisce. Buttigieg, aggiudicandosi 14 delegati, ha vinto il tormentato caucus dell’Iowa, segnato da ritardi e problemi tecnici sull’app usata per registrare i voti. In base ai dati diffusi dal Partito Democratico, Buttigieg ha ottenuto due delegati in più del senatore Bernie Sanders.
Pete Buttigieg e Bernie Sanders sono stati attaccati dai rivali in corsa per la nomination democratica durante l’ottavo dibattito democratico. Buttigieg soprattutto per la poca esperienza. Nonostante l’età, il giovane politico ha molte esperienze da raccontare. Per gli analisti, tuttavia, è assai difficile che riesca a confermarsi quale candidato democratico chiamato a sfidare il presidente uscente Donald Trump alle elezioni presidenziali di novembre. Ma la sua candidatura è già storia perché l’ex sindaco è il primo candidato dichiaratosi aperatamente gay. «È nuovo, è fresco», ha commentato al New York Times l’elettore Michael Smith, che è andato a vederlo nel New Hampshire. Per il signor Smith, la candidatura di Buttigieg può essere paragonata a quella di John F. Kennedy nel 1960. In Iowa è stato Buttigieg — e non Bernie Sanders — che ha creato problemi a Warren, adottando lo stesso messaggio di unità del partito e conquistando l’elettorato bianco e istruito. Le primarie per la nomination democratica proseguiranno fino a giugno, in lizza ci sono ancora 11 candidati. Per conquistare la nomination è necessario ottenere almeno 3.979 delegati. Martedì 11 febbraio per Buttigieg e gli altri candidati dem si voterà nel New Hampshire. Nell’ultimo mezzo secolo, da quando è in vigore il sistema moderno di per la nomination alla presidenza, sono due i candidati democratici non eletti che hanno vinto in Iowa e New Hampshire: Al Gore nel 2000 e John Kerry nel 2004. Entrambi avrebbero conquistato la nomination del partito.
Chi è Pete Buttigieg
Buttigieg è nato a South Bend, nell’ Indiana, nel 1982. Parla 8 lingue, tra cui francese, spagnolo, italiano, maltese, arabo, norvegese. Figlio di due professori universitari, con padre migrante di Malta, ha conseguito la laurea in Storia e Letteratura all’Università di Harvard con il massimo dei voti. Ma ha anche una laurea in Filosofia, Politica ed Economia ad Oxford. Per tre anni ha lavorato come consulente per la presitigiosa multinazionale di consulenza strategica McKinsey & Co. Dal 2012 a gennaio 2020 è stato sindaco di South Bend, per due mandati. A 29 anni è diventato il sindaco più giovane di una città superiore ai 100mila abitanti. Pete Buttigieg è stato anche ufficiale di marina presso la United States Navy Reserve nel settore intelligence è ed un veterano della guerra in Afghanistan. Quando era sindaco, Buttigieg chiese un permesso di sette mesi per poter andare in Afghanistan. Il libro “Shortest Way Home” (2019) racconta l’esperieza nel teatro di guerra afghano. A 33 anni si è dichiarato omosessuale e a giugno 2018 si è sposato. È approdato alla politica nazionale Usa all’inizio del 2017, quando fallì nel guadagnarsi la presidenza del Comitato nazionale democratico.
La campagna elettorale
Pete Buttigieg ha costruito la campagna elettorale sull’idea del ricambio generazionale e ha affermato di voler essere un ponte per una nuova era della politica americana. Lo scrive il New York Times. È il primo a proporre di aumentare il numero dei seggi della Corte Suprema, suo cavallo di battaglia. Nel 2019 Buttigieg è riuscito a raccogliere più di 76 milioni di dollari in donazioni, una cifra astronomica per un candidato quasi sconosciuto alla politica, soprattutto se si considera che c’è ancora chi non sa pronunciare correttamente il suo cognome, come nota Bbc. Una delle tematiche cara all’ex sindaco è il riscaldamento globale. Come scrive Cnn, a settembre 2019 Buttigieg ha presentato un piano che prevede di puntare sull’energia pulita per combattere gli effetti della crisi climatica. Questo piano dovrebbe portare a 3 milioni di nuovi posti di lavoro e prevede investimenti annuali da 5 miliardi di dollari. Dal punto di vista economico, la proposta più importante di Buttigieg è la creazione di un sistema sanitario di medicare pubblico, abbastanza economico, per chi vuole aderirvi. Il piano di Bernie Sanders, il “Medicare for All”, è molto più costoso, mentre il piano per la sanità proposto da Buttigieg sarebbe l’unico dei candidati dem a non aumentare il defict federale e il debito Usa, sottolinea Forbes che riprende questa analisi di 55 pagine. Pete Buttigieg, infine, non sembra essere molto amato dagli elettori afroamericani ed ispanici, che contano molto in alcuni Stati dove si voterà dopo l’Iowa e il New Hampshire, dominati invece dagli elettori bianchi. Questo costitusice un problema serio per il giovane politico, anche perché il supporto di queste comunità è fondamentale per la nomination democratica. Nell’ulitmo mese e mezzo, nota Politico, Buttigieg ha investito molto per avere maggior appoggio in South Carolina, lo Stato chiave da questo punto di vista, dove la maggioranza degli elettori dem sono afroamericani. Buttigieg ha speso molto di più degli altri candidati non miliardari.
Redazione
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