Quattro persone accoltellate, almeno due ferite gravemente. Questo sarebbe, per il momento, il bilancio dell’attacco avvenuto venerdì mattina a rue Nicolas-Appert, vicino alla vecchia sede del giornale satirico Charlie Hebdo, già teatro di un attentato da parte del terrorismo islamista nel 2015 che ha causato la morte di 12 persone. France Info radio ha riferito che anche un secondo sospettato è stato messo in custodia. La polizia francese poco prima aveva arrestato un primo sospettato, già noto ai servizi di sicurezza. Una fonte della polizia affermato che sul luogo dell’attacco è stato ritrovato un machete.
Questa mattina i poliziotti hanno bloccato l’accesso all’area, nel XI arrondissement, compresi i vecchi uffici di Charlie Hebdo, in seguito al ritrovamento di un pacco sospetto. Sul posto sono arrivati anche gli uomini dell’antiterrorismo. Jean Castex, primo ministro francese, ha interrotto un discorso programmato che stava tenendo in quel momento a causa di un «evento grave» avvenuo nella capitale.
Intervention de police en cours secteur Richard Lenoir à #Paris11.
Évitez le secteur.— Préfecture de Police (@prefpolice) September 25, 2020
Il gruppo terroristico Al Qaeda ha di recente mosso nuove minacce contro Charlie Hebdo dopo la decisione del giornale di pubblicare nuovamente una caricatura del profeta Maometto. Come riferisce Rita Katz, direttrice di SITE Intelligence Group, Al Qaeda aveva promesso: «Pagherete ancora lo stesso prezzo».
Al-Qaeda capitalizing yet more on Charlie Hebdo’s republishing of Prophet cartoons, this time in republication of last issue of al-Qaeda Central’s One Ummah mag. Touting “the heroic Kouachi brothers” claimed by #AQAP in 2015, al-Qaeda threatens CH will “pay the cost” again. https://t.co/WkOyBWHt1L pic.twitter.com/uv32gZ04Rm
— Rita Katz (@Rita_Katz) September 11, 2020
Il commento del giornalista Stefano Piazza:
Quanto accaduto questa mattina era purtroppo atteso. Nelle ultime settimane la propaganda jihadista ha richiamato gli avvenimenti del 2015 e la strage nella redazione di Charlie Hebdo invitando i combattenti «a finire il lavoro dei fratelli Koachi», responsabili dell’eccidio. Proprio l’altra notte sui canali Telegram di riferimento è apparsa la foto del Presidente francese Macron con la seguente esortazione:
Oh Dio, preparati per il nemico di Dio Macron e per l’impuro quotidiano Charlie Hebdo, di nuovo i fratelli Kwashi, uccidi gli infedeli e conquista il profeta Maometto e brucia i cuori degli ipocriti e degli apostati davanti ai crociati, che erodono le bandiere francesi per mesi di lutto per la loro pietà!
La pandemia è il migliore alleato degli estremisti islamici visto che l’attenzione mediatica è da mesi tutta rivolta al virus, nel “Siraq” l’Isis si è dato una nuova organizzazione ed ha aumentato gli attacchi, lo stesso vale per Al Qaeda. E in Europa? Nel Vecchio Continente sono migliaia gli estremisti islamici in libertà, senza contare quelli che sono nelle carceri e che stanno per uscire. Ma i più pericolosi non sono i terroristi, bensì la Fratellanza musulmana, organizzazione che viene di continuo legittimata ad ogni livello e che invece andrebbe messa al bando in tutta Europa. Non abbiamo imparato la lezione degli anni scorsi. Ne pagheremo il prezzo continuando a pulire il sangue dalle strade.
Per approfondire: I semi del male. Da Al Qaeda a ISIS la stirpe del terrorismo. Dei giornalisti Stefano Piazza e Luciano Tirinnanzi.
Un saggio che ripercorre ascesa e sviluppo dei movimenti fondamentalisti islamici. Per la prima volta, in questo libro edito da Paesi Edizioni, Al Qaeda e Stato Islamico, le due più grandi minacce terroristiche, vengono messe a confronto. Dal 11 settembre alla Siria, le radici ideologiche del Jihad sunnita, l’avvento e il declino di principi e califfi visionari e sanguinari, le strategie di intelligence che hanno eliminato le menti del terrore.
French soldiers patrol after four people have been wounded in a knife attack near the former offices of satirical newspaper Charlie Hebdo, Friday Sept. 25, 2020 in Paris. ()(AP Photo/Thibault Camus)
Redazione
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