Scarcerato e in regime di libertà vigilata il noto predicatore salafita tedesco Sven Lau, conosciuto anche con il nome di Abu Adam, padre di Adamo. Il predicatore il 26 luglio del 2017 venne condannato a cinque anni e mezzo di carcere, l’accusa chiese però un anno in più, per aver sostenuto la milizia islamista siriana “Muhadschirin Dschaisch wal-Ansar”(Jamwa) legata al gruppo Stato Islamico. Sven Lau per anni ha incendiato le piazze tedesche con i suoi sermoni violenti. Durante i prossimi cinque anni, un periodo di prova, l’ex predicatore salafita dovrà risiedere in una località scelta dalle autorità, non potrà avere alcun contatto con la sua vecchia rete di conoscenze e amicizie e dovrà mantenere uno stretto contatto con un agente di sorveglianza. Restrizioni previste anche nell’uso degli strumenti telematici. Inoltre, non potrà apparire in tv o in manifestazioni pubbliche. Se verranno registrate violazioni anche solo parziali, Sven Lau tornerà subito in carcere. In ogni caso, è dfficile stabilire se si sia sia pentito e abbia rinunciato alla predicazione dell’islam salafita violento. Stesso discorso per le idee antioccidentali e ferocemente antisemite che per lungo tempo ha diffuso in molte piazze della Germania.
Sven Lau è nato nel 1980 a Mönchengladbach (Renania Settentrionale-Vestfalia). Sposato con cinque figli, proviene da una famiglia di fede cattolica. Durante il periodo nel quale studiò da meccanico industriale, precisamente nel 1998, si convertì all’islam. Fin da subito si dedicò alla predicazione e aprì un’attività commerciale a Mönchengladbach, dove vendeva vestiti islamici, libri e accessori. Gli incontri con l’altro convertito Pierre Vogel e quello con il palestinese – tedesco Ibrahim Abou Nagie spinsero Lau ad aderire ai circoli più estremi che all’epoca si stavano formando in Germania. Sin dal 2012 iniziò a spostarsi tra la Siria ed Egitto, dove fu arrestato e dove le autorità tedesche gli ritirarono il passaporto. Benchè in Germania fosse già molto conosciuto, divenne noto a livello internazionale solo quando fondò nel 2014 a Wuppertal, dove viveva, la “Sharia police”. Ronde islamiche nelle quali lui e i suoi uomini, in tutto sette, erano soliti avvicinarsi i passanti chiedendo loro di astenersi dal bere alcolici, dall’ascoltare musica e dal giocare d’azzardo, come previsto dalla legge islamica. Queste ronde fecero enorme scalpore in Germania. Nel 2016 Lau e i suoi sodali vennero processati, ma incredibilmente assolti nel novembre dello stesso anno. Secondo la sentenza, “si sarebbe potuto parlare di una violazione solo se le divise fossero state suggestivamente militanti o avessero avuto un effetto intimidatorio”. La sentenza però venne completamemte ribaltata nel 2017 dalla Corte d’Appello, alla quale si era rivolta l’accusa. Ad assistere Sven Lau nelle vicende giudiziarie, come sempre, c’èra l’Avvocato Mutlu Günal, noto difensore dei protagonisti della scena salafita tedesca.
Dopo un lungo monitoraggio, la mattina del 15 settembre 2015 Lau venne arrestato perché fu scoperto che il predicatore aveva acquistato tre dispositivi per la visione notturna del valore di circa 1.440 euro. Lau stava per spedirli in Siria alle milizie “Muhadschirin Dschaisch wal-Ansar” insieme a una somma di denaro di 700 euro. A favore di Sven Lau vi fu anche una discreta mobilitazione dei circoli estremi dell’islam tedesco. Sin da subito, apparve in alcune udienze del processo ostendando un atteggiamento da cui trapelava la disperazione e l’evidente difficoltà nell’adattarsi al severo regime carcerario pervisto per gli islamisti in Germania. Si tagliò la lunga e incolta barba e rinunciò alle tuniche che normalmente indossava. Secondo l’Alta Corte Regionale (OLG) della Renania Settentrionale-Vestfalia e gli esperti che lo hanno seguito in qesti anni, Sven Lau avrebbe preso le distanze dall’islam estremo dopo aver scontato i due terzi della pena detentiva. C’è da sperare che il suo sia vero pentimento, anche se sono in molti a ritenere si tratti di una commedia utile solo a uscire dal carcere.
Sven Lau, alias Abu Adam, PHOTO: IMAGO
Stefano Piazza
Giornalista, attivo nel settore della sicurezza, collaboratore di Panorama e Libero Quotidiano. Autore di numerosi saggi. Esperto di Medio Oriente e terrorismo. Cura il blog personale Confessioni elvetiche.
Perché l’Occidente deve cercare un confronto con Orban
29 Lug 2024
Il sostantivo «cremlinologo» aveva certo molti anni fa una sua funzione, di là dal definire l'etichetta di uno…
Viktor Orbán, storia di un autorevole autoritario
9 Lug 2024
Era il primo gennaio 2012 quando la nuova, e subito contestata, Costituzione ungherese entrava in vigore. I segnali di…
L’Europa e le vere sfide del nostro tempo
1 Lug 2024
Nel saggio Rompere l'assedio, in uscita il 31 maggio per Paesi Edizioni, Roberto Arditti, giornalista da oltre…
I segreti dell’attacco russo all’Ucraina
13 Mag 2024
Dal 17 maggio arriva in libreria per Paesi Edizioni "Invasione. Storia e segreti dell'attacco russo all'Ucraina", il…