In Sudan nelle prime ore di stamattina, 3 giugno, l’esercito ha attaccato il sit in dei manifestanti radunati da mesi nel centro della capitale. I militari hanno lanciato gas lacrimogeni e hanno provato a smantellare, dandole alle fiamme, le barricate e le tende che i manifestanti avevano messo in piedi settimane fa davanti al quartier generale delle forze armate a Khartoum. I civili hanno conituato a chiedere il trasferimento dei poteri a un governo civile, in seguito al colpo di Stato di aprile che ha portato all’arresto del presidente Omar al Bashir e dopo che il Consiglio militare aveva preso il potere. Secondo il Central Commitee of Sudanese Doctors, una delle organizazzioni leader delle proteste, l’attacco dei militari avrebbe causato 13 morti e diversi feriti. I media riferiscono anche del lancio di proitettili di gomma e di proiettili veri contro i manifestanti. Un testimone ha raccontato che l’esercito avrebbe ostruito i passaggi dall’area del sit ad alle altre zone della capitale sudanese, prima di aprire il fuoco. Gli scontri sono andati avanti per ore, e a detta di un attivista citato dall’emittente del Qatar Al Jazeera messa al bando in Sudan, sarebbe stato «un massacro». Gli attivisti di Commitee of Sudanese Doctors hanno hanno esortato la popolazione alla disobbedienza civile. Il Consiglio militare aveva recentemente annunciato un periodo di transizione di tre anni, al termine del quale i poteri sarebbero stati trasferiti a un governo civile, ma militari e civili non sono poi riusciti a trovare un compromesso. A metà maggio i militari avevano anche annunciato la creazione di organi condivisi per la gestione degli affari pubblici del Paese: un consiglio di presidenza, un organo con funzioni esecutive e un’assemblea composta per due terzi dai membri dell’opposizione. Dopo gli avvenimenti di oggi, i civili avrebbero chiuso i canali di dialogo con l’esercito. Il sospetto, molto forte, è che i militari rimasti dalla parte di Al Bashir possano impedire la transizione democratica nel Paese africano.
Khartoum 2019
Cairo 2013Same tactics
Same names
Same backers
Same international silence
Same dead civilians demanding rights and change#SudanCivilDisobedience#SudanUprising #مجزرة_القيادة_العامة#اعتصام_القيادة_العامة#مدن_السودان_تنتفض pic.twitter.com/yYi2E9g4UN— Osama Bin Javaid (@osamabinjavaid) 3 giugno 2019
Redazione
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